Inchiesta su funzionari per la docente accusata di terrorismo a Genova

Inchiesta su funzionari per la docente accusata di terrorismo a Genova Inchiesta su funzionari per la docente accusata di terrorismo a Genova GENOVA — Due comunicazioni giudiziarie (per omissione e abuso di atti d'ufficio) sono state inviate dal pretore, Fasanelli ad altrettanti funzionari del ministero della Pubblica Istruzione, a Roma, in relazione alla vicenda della professoressa Vincenza Siccardi, di 35 anni, insegnante di inglese, già condannata a due anni di carcere per un attentato terroristico e poi liberata. La Siccardi è stata designata ad insegnare l'inglese nella scuola media statale «Assarotti» di Genova-Prà dal 1 gennaio scorso. La donna fu sospettata di terrorismo quando assieme allo studente Emilio Quadrelli, nel gennaio 1976, fu sorpresa su un'auto con a bordo esplosivo, presso la sede dell'arcivescovado di Genova. La giovane disse che l'ordigno era destinato alla sede del gruppo cattolico «Serviam». L'accusa in un primo tempo fu di tentata strage, poi di detenzione e porto abusivo di materiale esplosivo. La prima condanna fu a quattro anni, la seconda a due anni e due mesi. Da un anno, la Siccardi. che in carcere ha avuto un bambino, è libera ed ha chiesto di riprendere la sua attività. Quadrelli, invece, dopo essere uscito dal carcere è stato nuovamente arrestato a Vicenza per attività terroristica. A quanto si è appreso, il pretore incaricato di compiere accertamenti ha escluso ogni possibile responsabilità da parte del provveditorato agli studi di Genova, i cui responsabili hanno sostenuto di avere agito a norma di legge: l'insegnante fu infatti sospesa subito dopo l'arresto ma tale provvedimento cessò dopo 90 giorni, come prevede la legge, «in mancanza di notisie». E sarebbe proprio in relazione a tale «mancanza», che sono stati chiamati in causa i due funzionari ministeriali.

Persone citate: Emilio Quadrelli, Fasanelli, Quadrelli, Siccardi, Vincenza Siccardi

Luoghi citati: Genova, Roma, Vicenza