Una delegazione del pci porta la "tesi" a Mosca
Una delegazione del pci porta la "tesi" a Mosca In vista del congresso di marzo Una delegazione del pci porta la "tesi" a Mosca Una serie di contatti dei comunisti italiani con altri partiti dell'Europa occidentale e orientale ROMA — Per illustrare ai sovietici lettesi» congressuali del pei. Berlinguer ha mandato a Mosca Paolo Bufalini, membro della segreteria e della direzione, uno dei dirigenti comunisti meno teneri verso l'Unione Sovietica. Bufalini — che era accompagnato dal vice-capo della sezione esteri Antonio Rubbi, che sempre più spesso prende il posto del suo «capo» Segre — non deve essersi limitato uni-' camente a parlare delle «tesi» per il congresso di marzo del pei. Bufalini, molto probabilmente, è andato a parlare anche di altro. In particolare potrebbe aver tentato di convincere i dirigenti del Pcus a mandare come loro rappresentante al congresso un dirigente di rilievo. Non si sa quale accoglienza la delegazione italiana abbia effettivamente ricevuto a Mosca. L'Unità di ieri, dando la notizia del viaggio in ultima pagina, parlava di un incontro «cordiale e amichevole» presso la sede del Comitato centrale del pcus con Pono-' mariov, capo della sezione esteri. Il viaggio di Bufalini e Rubbi non è una iniziativa estemporanea, ma si inserisce nella fitta rete di collegamento che i dirigenti del pei stanno sviluppando con i partiti socialdemocratici e comunisti europei in vista delle elezioni europee e del congresso di marzo. Ultimamente, Pajetta è stato in Norvegia. Finlandia e Svezia dove ha avuto colloqui con rappresentanti delle locali socialdemocrazie. Inoltre, Pajetta è andato anche a Varsavia, dove ha discusso con i dirigenti comunisti polacchi delle «tesi», -sottolineando l'importanza che hanno non solo per l'Italia», come ha riferito l'Unità. E', infatti, indubbiamente interessante per i Paesi dell'Est europeo la precisa scelta, codificata dal pei nelle «tesi» precongressuali, in base alla quale i comunisti italiani non riconoscono un ruolo di guida a nessun altro partito straniero, contestando in questo modo alle fondamenta la posizione dei comunisti sovietici. Ci sono stati anche viaggi di Pecchioli in altri Paesi dell'Est, e di Chiaromonte, il numero due del pei. a Bonn. Con dirigenti socialdemocratici tedeschi Chiaromonte ha avuto diversi ed amichevoli incontri. Ora, gli «ambasciatori» delle Botteghe Oscure si preparano a partire per Parigi e Londra. Intanto, una nutrita delegazione di comunisti capeggiata da Napolitano e composta da Macaluso, Peggio e Colajanni è a Bruxelles per discutere della politica economica europea con i rappresentanti degli altri Paesi. a. rap.
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