Un calabrese che fu condannate per omicidio è accise dal tiro incrociato di due killers

Un calabrese che fu condannate per omicidio è accise dal tiro incrociato di due killers Alessandria: ieri mattina, sul marciapiede, mentre andava al lavoro Un calabrese che fu condannate per omicidio è accise dal tiro incrociato di due killers La vittima era in libertà per decorrenza di termini - Doveva scontare vent'anni - È stata fulminata da una dozzina di proiettili - Per gli inquirenti si tratta di un delitto di stampo mafioso DAL NOSTRO CORRISPONDENTE ALESSANDRIA — Un uomo è stato ucciso, ieri mattina, mentre usciva dalla sua abitazione in via Bologna 7, in pieno centro storico; una strada stretta che collega le via Mazzini e Guasco. E' accaduto verso le 7.40: piovigginava, c'era poca luce. L'hanno ucciso sparando almeno dodici colpi (tanti sono i bossoli ritrovati) con due rivoltelle cai. 7,65. Molti devono aver udito le detonazioni, sono pochi però coloro che lo ammettono; uno solo, sembra, il testimone rintracciato dalla polizìa. «£' un delitto di stampo mafioso, un regolamento di conti', commentano gli inquirenti. Il primo episodio del genere ad Alessandria ed in provincia. La vittima si chiamava Antonino Sidari, aveva 49 anni ed era nativo di Taurianova (Reggio Calabria). Nell'ottobre del '67 la corte d'assise di Catanzaro l'aveva condannato a vent'anni per omicidio volontario; sembra fosse stato implicato in un fatto di sangue legato, probabilmente, all'uccisióne di un suo fratello. Il 17 giugno del 1970. per decorrenza dei termini, era uscito dal carcere di Fossano e inviato in dimora obbligata a Garbagna, nel Torlonese. Una presenza poco gradita, anche per il suo comportamento; due mesi dopo pertanto, su interessamento della questura alessandrina, era stato destinato a Mogliano Veneto (Treviso). Da allora le sue tracce si perdono sino a quando, all'inizio del gennaio dello scorso anno, viene arrestato a Torino per porto e detenzione di armi; nel capoluogo piemontese abiterebbero la moglie, dalla quale vive separato, e i figli. Scarcerato a fine agosto. Antonino Sidari in settembre era comparso ad Alessandria. Aveva conosciuto Maria Raniolo, 32 anni che, separatasi dal marito, il cuoco Domenico Signorelli, 34 anni, abitante in sobborgo San Michele, aveva trovato un alloggio in via Bologna 7, poco distante dalla casa della sua famiglia, di origine siciliana. Antonino Sidari lavorava, come muratore, presso diverse imprese edili «Gente tranquilla — commentano i vicini —. Un brav'uomo». In questura c'era un suo fascicolo, per il periodo trascorso a Garbagna, non ri sulta però che, nei pochi mesi ad Alessandria, si fosse legato alla malavita. Ieri mattina, il delitto, che sa tutto dì regolamento di conti, di vendetta. Una ricostruzione del delit to è stata fatta dagli inquirenti; le indagini, dirette dai sostituti procuratori Parola e Rapetti, vengono svolte dalla squadra mobile guidata dal dott. Peola e dai carabinieri agli ordini del ten. col. Tuccari e dei capitani Di Pine e Germoglio. Alzatosi presto per recarsi al lavoro, Antonino Sidari è uscito di casa verso le 7,40. Affacciatosi in via Bologna ha trovato ad attenderlo i due killers, armati entrambi di rivoltella. Uno gli ha sparato quattro-cinque colpi, il calabrese ha tentato di scappare, mentre l'aggressore continuava a sparare; poi si è trovato di fronte l'altro assassino, che l'ha finito con altri proiettili al capo e al viso. E' crollato sull'asfalto; ad una cinquantina di metri dal portone della sua abitazione, quasi all'angolo della panetteria di Giovanni Buscaglia, 37 anni. L'uomo ha sentito i colpi, è uscito ed ha scoperto il corpo della vittima; ha immediatamente tele-' fonato al «113», dando l'allarme. Sono iniziate le indagini, per il momento però dei killers e del loro complice nessuna traccia. Sono fuggiti su un'auto guidata da un compare. Tra i primi ad accorrere l'amica del Sidari. Maria Rantolo. «Mentre Antonino uscivu di casa — ha detto — ho udito dei colpi, non capivo cosa fossero ma, quasi per un presentimento, sono corsa in strada». Si è trovata cosi di fronte al cadavere del suo uomo. Perché l'esecuzione? La donna non sa dare una spiegazione, afferma che l'amante non aveva nemici e non aveva ricevuto minacce. Gli inquirenti, ripetiamo, sono convinti si tratti di un regolamento di conti; forse legato a quel lontano episodio per cui l'uomo era stato condannato per omicidio, oppure a qual che fatto legato alla sua permanenza a Torino. Proprio per questo alle indagini sono state interessate anche le questure di Reggio Calabria e Torino. In città, negli ultimi tempi, si sono avuti episodi che inducono la polizia a ritenere che anche Alessandria cominci ad essere interessata alla mafia calabrése, la 'ndrangheta. In dicembre, un giovane calabrese, mai notato in Alessandria, ferito misteriosamente a colpi di rivoltella nei giardini pubblici è finito in carcere per reticenza (in questi giorni ha ottenuto la libertà provvisoria): poi, qual [.che giorno dopo, il fermo di due presunti mafiosi calabresi in possesso di assegni bancari per molti milioni, frutto di una rapina. Ieri, infine, l'omicidio. Franco Marcliiaro ' Alessandria. Il corpo di Antonino Sideri ucciso con dodici colpi