Italcasse: Dionisi libero sotto inchieste 5 deputati

Italcasse: Dionisi libero sotto inchieste 5 deputati Coinvolto nello scandalo dei "fondi neri,, dell'istituto Italcasse: Dionisi libero sotto inchieste 5 deputati Chiesta alla Camera l'autorizzazione a procedere contro i parlamentari Pucci e Micheli (de), Talamona (psi), Battaglia (pri), e Amadei (psdi ROMA — Dopo un lungo interrogatorio avvenuto in carcere, è stato scarcerato Marcello Dionisi. il ragioniere capo dell'Italcasse coinvolto nell'inchiesta per i ..tondi neri» elargiti nel decennio '65-75 a banchieri, industriali e costruttori che non avevano presentato validi giustificativi all'Istituto di credito che raggruppa tutte le Casse di risparmio italiane. Il provvedimento è stato firmato dal giudice istruttore Giuseppe Pizzuti che ha accolto il parere favorevole del pubblico ministero. Ierace. L'indagine sulle persone accusate o indiziate (sono in tutto circa ottanta) per aver beneficiato senza averne diritto dei soldi messi a loro disposizione dall'Italcasse. si è intanto allargata ai partiti politici. Accanto ai rappresentanti di enti pubblici e privati, secondo il giudice istruttore. Pizzuti, vanno messi sotto inchiesta anche cinque parlamentari ex segretari amministrativi dei rispettivi partiti di appartenenza: Ernesto Pucci e Filippo Micheli, democristiani. Augusto Talamona. socialista. Adolfo Bat¬ taglia, repubblicano e Giuseppe Amadei. socialdemocratico. Per tutti loro, il magistrato ha chiesto alla Camera l'autorizzazione a procedere. Il reato che si ipotizza è il -concorso in peculato». Ieri sera Battaglia ha formalmente smentito di essersi mai occupato, nel pri, di questioni amministrative o di avere avuto contatti, diretti o indiretti, con Arcaini e con l'Italcasse. Ad accusare gli amministratori dei gruppi politici sarebbe stato proprio Marcello Dionisi che. durante i suoi interrogatori dal carcere (è stato detenuto circa cinque mesi), avrebbe ammesso che numerosi assegni dell'Italcasse erano finiti — durante il decennio esaminato dai giudici — nelle casse dei partiti. A confermare l'affermazione ci sarebbe ormai anche il contenuto della relazione della Banca d'Italia cui spettava il compito istituzionale di controllare l'attività dell'Istituto di credito. Sia i verbali degli interrogatori di Dionisi. sia quella parte della relazione della Banca d'Italia che riguarda il capitolo dei finanziamenti ai partiti, sono stati acclusi alla richiesta di autorizzazione a procedere che è stata inviata alla procura generale della Corte d'appello che a sua volta la trasmetterà al ministero di Grazia e Giustizia per poi .girarla» al Parlamento. La richiesta di poter proce dere contro i cinque uomini politici e il reato ipotizzato fanno pensare che. dopo mesi d'inchiesta, i giudici si siano convinti che la decisione di sovvenzionare i beneficiari di varia natura (i banchieri, gli industriali, gli enti pubblici e privati etc.) sia passata, all'epoca, sopra gli stessi responsabili dell'Italcasse come Dionisi e gli altri dirigenti dell'Istituto di credito. La scarcerazione dell'ex ragioniere capo dell'Italcasse lo dimostrerebbe, b. g.

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