Se la storia vedrà un papa socialista

Se la storia vedrà un papa socialista LE CONTRADDIZIONI DELLA CHIESA Se la storia vedrà un papa socialista Ho presenti due scritti molto diversi: l'ottimo articolo di Spadolini, sempre acuto e bene informato, quasi alla vigilia della partenza del Papa per il Messico: e la traduzione italiana edita dalla società «Il Falco» di discorsi e scritti dell'arcivescovo Lefebvre. con il titolo sensazionale «Il colpo da maestro di Satana»: di comune i due scritti hanno solo di mettere in luce i problemi e le difficoltà che oggi deve affrontare la Chiesa. L'articolo di Spadolini potrebbe essere integrato ricordando le radici remote dell'anticlericalismo, meglio del giacobinismo messicano, che ricorda gli eccessi contro il clero della rivoluzione francese. Bisogna risalire molto indietro, alla liberazione, a cavallo del 1800. dal dominio spagnolo e alle correnti di pensiero che la precedettero; e ricordare che come nella Spagna c'erano afrancisados. cioè una minoranza di borghesia intellettuale che guardava con compiacimento il rovesciamento del vecchio ordine (il grande Goya non era un politicante, ma ebbe molestie dalla Inquisizione spagnola, e preferì trascorrere gli ultimi anni in Francia, fosse pure la Francia di Carlo X. piuttosto che nella Spagna di Ferdinando VII), in tutto il mondo iberico, ma più nelle colonie, si ebbe un accoppiamento pressoché unico' di cattolicesimo sincero e di spirito massonico, i preti massoni. Non rari neppure in Sicilia; ancora agl'inizi del nostro secolo nella grande montatura che fu il processo contro Nunzio Masi, forte esponente massonico, tutto il vecchio clero di Trapani era per lui. E Spadolini è troppo giovane per ricordare la traduzione italiana nella «Medusa» di Mondadori, di un romanzo di W. Cather. «La morte viene per l'Arcivescovo», il Messico quale visto da un vescovo italiano colà inviato a reggere una vasta diocesi, al tempo di Pio IX, con quel clero indomito, che dichiara nettamente che per i preti di razza iberica la castità è impossibile, la concubina una necessità. Questa mescolanza di fede cattolica (con profonda devozione alla Vergine, ma con coglibili tracce di una religione ben più antica, la vecchia religione nazionale) e di mentalità giacobino-massonica, sarà un giorno o l'altro spazzata, se il comunismo diretto da Mosca realizzerà la sua aspirazione di dominazione universale; ma credo che ora sia una realtà. Passiamo a monsignor Lefebvre, che appare chiuso a ogni senso storico, e ribelle non solo al Concilio Vaticano II, ma anche al I, che dichiarò l'infallibilità pontificia; per lui, se anche non lo dica espressamente, il Papa che cada nella eresia cessa di essere Papa e si apre il vuoto, che dev'essere colmato dai difensori della Tradizione, della vera fede. Privo del senso del reale, come i vecchi clericali della mia infanzia, vede la Massoneria potentissima, direi più del comunismo; ed organizzazione massonica è l'Onu. tempio massonico il suo salone delle religioni, massoni tutti i non cattolici con cui il Papa ha avuto contatti. Sotto le sue intemperanze, cogliamo un uomo che non pare forte della storia della Chiesa, scorgendo solo quella più recente, dimenticando i molti abominevoli Pontefici dei secoli VI e VII, ed anche un Leone X. di cui si mormorava che per essere un buon Papa gli mancava solo di credere nella esistenza di Dio. Appartiene a un certo cattolicesimo francese che non ha mai avuto il suo corispondente in Italia (anche i fratelli Scotton erano viole e rose al confronto); sicuramente non ci ama. invoca Pio X. ma sostanzialmente sta più indietro assai, coi vescovi francesi ribelli al Concordato del 1801. Eppure c'è una certa ingenuità, un certo candore, un semplicismo che evita lo si possa trovare odioso, e nelle molte cose stolte che dice c'è una briciola di verità; l'ammettere che si possa giungere a Dio per strade diverse, alla più gran parte dei credenti d'oggi sembra una verità palese, a non cadere nell'aberrazione della massa dannata, ma è una enunciazione che reca con sé dei pericoli: quell'appello di ciascuno alla propria coscienza, spesso tutt'altro che sana, su cui più possono l'odio e l'istinto che non l'amore e la ragione. In Italia non sarebbe pensabile un fenomeno come quello di mons. Lefebvre; ma nel fon do dell'anima francese, specie provinciale e rurale, c'è un attaccamento alla tradizione ed al passato che da noi è scomparso da tempo Gli scettici che pur credono ai Vangeli come documento Cs storico trovano naturale che Cristo potesse dare la direzione dell'ancor esiguo nucleo dei suoi fedeli al maturo ed esperto Simon Pietro, e affidasse la Madre al giovane Giovanni. Ma i credenti possono invece scorgere la distinzione tra la Chiesa militante, che dovrà lottare e affermarsi dovunque rivestendo il suo nocciolo indistruttibile di apparenze diverse, e la Chiesa trionfante, ultra-umana, che non conoscerà mai mutamenti; tra la Chiesa che dovrà mescolarsi col mondo e quella che si astrarrà dal mondo. Ed allora, come c'è stata la Chiesa che considerava persona quasi sacra il re unto e consacrato, che riconosceva il re legittimo, tale per sangue, e non riconosceva l'usurpatore, ha potuto esserci quella che ha invece accettato i regimi democratici, gli eletti del popolo; come ci sono stati scrittori che hanno affermato di diritto divino la proprietà, anche quella dei mezzi di produzione, appellandosi ai Comandamenti, ci può essere, ci sarà probabilmente, quella che farà sue le dottrine socialiste sul diniego della proprietà privata: sempre purché resti salvo il nocciolo della fede nel Dio che ama ed ascolta, nel Redentore, nei sacramenti, nella sopravvivenza. La democrazia ha appunto escluso la possibilità per il credente di astrarre dalla politica, di restare indifferente al succedersi al potere dei partiti, limitandosi ad obbedire alle leggi dello Stato, salvo i rari casi che ripugnassero alla sua fede; ma ancor più della democrazia l'ampliarsi della sfera di azione dello Stato, il penetrare in tutti gli ambiti, il lavoro, la famiglia, l'assistenza ai malati, l'istruzione in tutti i suoi gradi, ha reso impossibile questo distacco. La Chiesa militante, o se si preferisce la Chiesa istituzione, dovrà quindi, come segue ovunque si combatte, mutare non una sol volta tattiche e contare su appoggi diversi; è ben possibile — ed era stato da molti anni previsto — che i ceti che più avevano appoggiato in passato la Chiesa, divenissero suoi acerrimi nemici il giorno che questa avesse toccato con il suo insegnamento i loro interessi. Di ciò si era meno consci al tempo del Concilio Vaticano I. ma da molti anni, senza mettere in dubbio il dogma dell'infallibilità del Pontefice, allorché stabilisce ex cathedra principe di fede o di morale, si cerca di fissare che i singoli atti dei vari Pontefici non sono stati emanati col concorso dei requisiti occorrenti perché entrasse in gioco l'infallibilità papale. Di tutto questo occorre tener conto allorché si parla della Chiesa e dei suoi atteggiamenti; c'è quel nucleo che si vuole proteggere, che per il credente è certo che trionferà; e la verità e le speranze in esso racchiuse sono facili a condensare in poche , roposizioni: predominante quella della vita eterna; ma per difenderlo tutte le vie che lo lascino salvo, che non lo intacchino, possono venire adoperate, e lo sono; e non importa se nel corso dei secoli si osservano atti e comportamenti contraddittori. Nulla quindi a stupire se la storia vedrà anche un papato, non diciamo comunista, che il termine è proprio legato a una filosofia che lede il nocciolo irrinunciabile, la ragion d'essere del cristianesimo, bensì un papato socialista. A.c.Jemolo

Luoghi citati: Francia, Italia, Messico, Mosca, Sicilia, Spagna