Milano: si parla di covi e dell'arresto di un "noto esponente dell'eversione" di Gino Mazzoldi

Milano: si parla di covi e dell'arresto di un "noto esponente dell'eversione"Serie di perquisizioni per l'assassinio del giudice Alessandrini Milano: si parla di covi e dell'arresto di un "noto esponente dell'eversione" Irruzione in casa di Liguori, insegnante al Conservatorio, del Movimento lavoratori per il socialismo - L'avviso giudiziario parla di "partecipazione a banda armata,, - Smentita dell'Mls MILANO — Operazioni a tappeto di polizia, carabinieri e uomini del nucleo speciale del generale Dalla Chiesa in tutta la città e nei dintorni alla ricerca dei terroristi che hanno ucciso il giudice Alessandrini. Sui risultati per tutta la giornata riserbo completo che è cominciato a diventare meno fitto nella tarda serata quando è stata fatta filtrare la notizia che nel capoluogo lombardo sarebbe stato individuato il covo «di un noto esponente dell'eversione-, che sarebbe stato arrestato: sul nome buio fitto. Il procedimento per fare uscire la notizia è lo stesso usato per l'arresto di Corrado Alunni pochi mesi fa: voci romane che nessuno vuole o può confermare. Anche la dizione «noto esponente dell'eversione- è dubbia: perché non si parla chiaramente di terrorista, se di questo si tratta? Mistero. Procura e forze dell'ordine milanese negano ostinatamente. Secondo quanto risulta le parecchie perquisizioni da loro compiute, in effetti, sarebbero andate a vuoto. In particolare una pare destinata ad avere uno strascico polemico, quella in casa dell'insegnante del conservatorio Gaetano Liguori, militante del Movimento lavoratori per il socialismo, formazione non certo estremista. Mandato di perquisizione e relativa comunicazione giudiziaria notificata a Liguori, secondo quanto afferma l'Mls. parlano di «partecipazione a banda armata in relazione all'assassinio del sostituto procuratore della Repubblica Emilio Alessandrini-. In un comunicato ufficiale. l'Mls afferma «la totale estraneità di Liguori agli assurdi addebiti mossigli senza la minima base fattuale-. Le indagini sull'ucctsione di Alessandrini continuano quindi nel massimo riserbo. Non sono ancora stati rivelati i nomi dei giudici che si occupano dell'inchiesta. Il procuratore capo Gresti è a Roma per contatti con i magistrati che indagano sul terrorismo. Lunedi tornerà a Milano, dove si svolgerà un vertice per trarre le conclusioni. Polizia e carabinieri fanno capo in questo momento ai sostituti Armando Spataro e Luigi De Liguori, che teoricamente dovrebbero occuparsi dell'inchiesta, ma potrebbero essere affiancati da altri colleghi. Di certo si sa che è Gresti il coordinatore di tutto il lavoro. Il clima in cui gli inquirenti operano dimostra che si temono altre azioni dei terroristi, che fino a oggi sono apparsi perfettamente informati delle iniziative che stavano per essere prese nei loro confronti. In particolare è risultato che «Prima linea» doveva conoscere il contenuto d'un testo dattiloscritto di quattro cartelle riguardante un «progetto di ricerca» che Alessandrini aveva coordinato negli ultimi mesi sul tema « Violenza armata e terrorismo come mezzi di lotta politica-. Il testo è un progetto di ricerca scientifica con l'apporto di specialisti universitari e magistrati: venne inviato a metà dicembre al Consiglio nazionale delle ricerche e al Consiglio superiore della magistratura. E una richiesta di finanziamento (15 milioni di lire per il primo anno) era stata presentata dal Centro di cultura «Giancarlo Puecher» di Milano al Comitato nazionale per le scienze giuridiche e politiche del Cnr. Il Cnr non ha potuto finora esaminare la richiesta perché, come vuole il regolamento, manca la firma del presidente del Centro «Puecher», il ministro dell'Interno Virginio Rognoni. Un sollecito verbale a completare la richiesta è stato già fatto dal comitato del Cnr. Il progetto di Alessandrini è quello che «Prima linea» nel suo volantino definisce «banca dei dati-. Il magistrato analizza il metodo per raccogliere le informazioni necessarie a creare un archivio sul terrorismo. Il documento non contiene rivelazioni. Vi si spiega come possono essere utilizzati i fascicoli giudiziari di casi sui quali non vi sia segreto istruttorio, i dati statistici delle procure della Repubblica e i dati raccolti dal ministero dell'Interno. Vi è un elenco delle indicazioni utili a comporre una serie di schede sugli autori di reati di terrorismo, sul tipo di reato, sulle vittime, sui provvedi- menti giudiziari. Alessandrini chiedeva inoltre di raccogliere dati forniti dalla stampa e. da altre fonti, il tutto per arrivare a verificare «alcune ipotesi correnti nella letteratura sociologica e politologica-. Si è appreso ancora che Alessandrini il 14 e 15 gennaio scorsi aveva partecipato a Cadenebbia assieme ad altri 14 colleghi provenienti dalle città più impegnate nella lotta contro l'eversione, a un segretissimo vertice internazionale sul terrorismo. Si sa per certo che erano presenti alcuni giudici tedeschi, il direttore del carcere di Stammheim (la superprigione che ha accolto e accoglie i più noti terroristi della Germania ' Federale) esperti e dirigenti dei servizi di sicurezza tedeschi. I due giorni di discussioni avevano portato ad una conclusione che dovrebbe dare, in un futuro anche immediato, preziosi frutti: si era deciso di costituire un gruppetto molto ristretto di lavoro in grado di scambiarsi immediate impressioni su ogni manifestazione terrorista europea. Di questo gruppo daceva parte, assieme ad altri due due colleghi italiani, anche il dott. Alessandrini. Gino Mazzoldi

Luoghi citati: Germania, Milano, Roma