La psicosi delle spie in Germania di Tito Sansa

La psicosi delle spie in Germania Arrestato anche un deputato regionale Spd bavarese' La psicosi delle spie in Germania DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — La caccia alle spie nella Germania Federale ha raggiunto nelle ultime due settimane una intensità fuori dell'ordinario, non passa giorno senza l'annuncio di nuovi arresti (o di fughe) di agenti segreti al servizio della Germania comunista: tutta gente intemerata e stimata, scienziati, professionisti, commercianti, giornalisti, docenti universitari, buoni padri di famiglia e noti per tendenze conservatrici. Ormai la scoperta di una spia vera o presunta non fa più notizia, ammenoché non vi siano retroscena politici da sfruttare ai fini di propaganda. Soltanto allora i quotidiani dedicano al "traditore" un titolo e una fotografia, come è accaduto ieri. La spia arrestata martedì a Garmisch, mentre passeggiava nella neve, è un deputato socialdemocratico nel Parlamento regionale della Baviera. Friedrich Cremer, 58 anni, medico e (scrivono i giornali) «in buone relazioni con politici socialdemocratici d'alto rango, come Willy Brandt e Helmut Schmidt». Il grave è che il deputato socialdemocratico è stato fotografato l'estate scorsa a Stoccohna con Markus Wolf, capo supremo delle spie della Germania comunista all'estero, che era arrivato nella capitale svedese via Helsinki. Cremer, arrestato dopo che il Parlamento bavarese gli aveva tolto l'immunità, nega, chiede di venire riabilitato subito, cosi come era accaduto l'estate scorsa a un altro deputato socialdemocratico di Bonn, il giovane Uwe Holtz, accusato ingiustamente di essere un traditore della patria senza che vi fossero prove. Il parlamentare bavarese è la quattordicesima persona che nelle ultime due settimane viene accusata di spionaggio. Di questi quattordici, undici sono stati arrestati, tre sono riusciti a fuggire (uno di essi in maniera clamorosa, approfittando di un ruzzolone delle guardie della polizia criminale sulla strada coperta di ghiaccio). La lista dei quattordici è stata fornita dal tenente Werner Stiller, della polizia politica della Germania comunista, fuggito in Occidente la notte del 19 gennaio. Il buffo è che Stiller. anziché venire ■premiato verrà processato per spionaggio contro la Germania Federale. Si dice a Bonn (ma nessuno è in grado di confermarlo) che l'elenco da lui fornito sia molto più lungo e che nelle prossime settimane vi potrebbe essere una nuova ondata di arresti definiti «sorprendenti». Di sorprese finora ve ne sono state abbastanza, tutte le persone finora accusate di spionaggio erano state definite «di assoluta fiducia», tanto che qualcuno avanza addirittura il sospetto che la lista portata dal transfuga Werner Stiller in Occidente contenga nomi di falsi agenti, allo scopo di diffondere timori nell'opinione pubblica e di disorientare il controspionaggio. Da quando si scoperse che uno dei più stretti collaboratori dell'ex cancelliere Willy Brandt (il famoso Guenter Guillaume) era una spia, a Bonn nessuno si fida più di nessuno. Scrive a tale proposito la Bonner Rundschau: «Non sempre i sospetti vengono confermati, diversi casi risultano errori o conseguenze di delazioni. Si diffonde comunque l'insicurezza e ciò fa parte della strategia del nemico. Un agente è utile, ma lo è anche una spia arrestata, perché se il numero degli arresti aumenta come in questi giorni, la gente ha paura». Tito Sansa