Chadli erede di Boumedienne di Mimmo Candito
Chadli erede di Boumedienne Il candidato unico alle elezioni presidenziali algerine Chadli erede di Boumedienne Ex comandante della regione militare di Orano, 49 anni, è eroe della guerra di resistenza contro la Francia - Il congresso del Fin ha nominato il nuovo ufficio politico - Sciolto il Consiglio della rivoluzione - Un compromesso tra le forze contrastanti del Paese ALGERI — Il congresso del Fronte di liberazione nazionale algerino ha eletto mercoledì sera il colonnello Benjeddid Chadli. 49 anni, comandante della regione militare di Orano ed eroe della guerra d'indipendenza contro la Francia, candidato unico alle elezioni presidenziali di mercoledì prossimo e segretario generale del partito. Il congresso ha eletto un Comitato Centrale di 160 membri ed un ufficio politico di 17 membri come massimo organo di direzione politica del Paese; il Consiglio della rivoluzione, che ha retto l'Algeria dopo la morte di Boumedienne. è stato disciolto. r. s. // successore di Boumedienne sarà dunque un militare. E questo vuol dire, anzitutto, che la crisi algerina resta ancora lontana dalla soluzione. Nessuno immaginava che il vuoto di potere lasciato dalla scomparsa del vecchio comandante del maquis potesse essere riparato in breve tempo; tuttavia, lo scontro tra le fazioni politiche della leadership di Algeri avrebbe dovuto segnare alcuni elementi di chiarificazione, avviando un processo reale di sviluppo e superamento dei limiti del regime. Così almeno si riteneva. E la stessa contrapposizione tra le due ali dell'Fln — quella radicale e la moderata — sembrava confermare queste previsioni. Da una parte c'era Salali Yahiaoui. responsabile organizzativo del partito e vecchio comandante dell'Accademia interarmi di Cherchell: un -duro», molto ideologizzato, difensore convinto delle scelte dirigiste e centralizzate del modello economico algerino. Dall'altra stava Abdelaziz Bouteflìka, ministro degli Esteri a vita, delfino di Boumedienne e piacevole entertainer della scena politica internazionale: Yahiaoui rap presentava il moralismo seve ro e militaresco dei vecchi quadri partigiani. Bouteflìka era invece l'interprete di quella migliore «qualità della vi ta» verso la quale tendevano le speranze e le attese della piccola e grande borghesia ch'era andata crescendo con la nuova industrializzazione del Paese e con i profitti del petrolio. Dallo scontro tra le due linee emerge invece la conferma che il potere resta in mano ai militari. Se si vuole, è una soluzione di compromesso, die lascia fuori gioco la forte spinta congressuale che puntava su Yahiaoui. Il congresso dell'Fln era stato immaginato da Boumedienne come l'ultima tappa di quel «processo di istituzionalizzazione» che avrebbe dovu-, to portare la storia del Paese fuori dai tempi rigidi della lotta rivoluzionaria, e sancire l'inizio d'una reale partecipazione popolare ai problemi die pone la costruzione d'una società sempre più lontana dai limiti del sottosviluppo e del Terzo Mondo. Il confronto tra la linea moderata e quella radicale era già un fatto politico, che impegnava il congresso (e il Paese) su un dibattito ormai svincolato dai confini rigidi della logica del regime; in termini molto rozzi, lo si poteva definire come un primo momento di democrazia reale nella nuova Algeria ancora da definire ideologicamente. La scelta di Chadli, con il rituale scontato dell'unanimismo e degli slogan rivoluzionari di sempre, mette subito fine a questo mo-, mento dì democrazia. Chadli é un militare di 49 anni. Comandava la quinta regione, quella di Orano, uno dei centri militari di maggior rilievo strategico, ed era sempre rimasto appartato dalla vita politica. A novembre, al momento in cui Boumedienne entra in coma e ad Algeri si teme tutto, ecco che viene fuori il nome di Chadli come -coordinatore delle forze armate»: il Consiglio della rivoluzione, che gestisce il potere in attesa della morte del presidente, intende mantenere un controllo sicuro su ogni rischio militare, e si affida al tranquillo comandante di provincia per delegargli quei poteri assai ten-, tatori ai quali Boumedienne non aveva mai voluto rinunciare. La Costituzione del 76 è stata disegnata con convinzione su quella gollista, e affida al presidente poteri e facoltà arbitrali molto ampie, evidentemente immaginate per assecondare il ruolo dominatore che aveva Boumedienne. Chadli ha così tra le mani un potere molto esteso. Il nuovo ufficio politico dell'Fln, che raccoglie la leadership politica del vecchio e ora disciolto Consiglio della rivoluzione, vivrà adesso al proprio interno lo scontro tra moderati e radicali, e tenterà di condizionare i poteri del nuovo presidente. La nomina d'un vicepresidente e d'un capo del governo, dopo le elezioni di mercoledì prossimo, aiuteranno a capire quali sono le linee di sviluppo di questo compromesso di regime. Mimmo Candito Benjeddid Chadl
Persone citate: Abdelaziz Bouteflìka, Benjeddid Chadli, Chadli
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