Conclusa con tre accordi la parte ufficiale della visita negli Usa

Conclusa con tre accordi la parte ufficiale della visita negli Usa Conclusa con tre accordi la parte ufficiale della visita negli Usa Teng sorprende e conquista l'America ma non raggiunge tutti i suoi obiettivi Il vicepremier cinese è partito per un viaggio che, dopo Atlanta, lo porterà a Houston e Seattle - Non ha ottenuto l'appoggio di Carter al disegno strategico contro l'Urss, ma è riuscito a convincere gli americani della sincerità della Cina post-maoista - Il presidente Usa andrà a Pechino entro la fine dell'anno DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE WASHINGTON — «Lo nostra luna di miele non finisce qui-. Con queste parole, il vicepremier Teng Hsiao-ping si è congedato mercoledì sera, su tutti i teleschermi americani, da Washington e dal presidente Carter. Da ieri mattina, egli è in viaggio nel «profondo Sud» e verso le coste del Pacifico, Atlanta, Houston, Seattle, «come un procacciatore d'affari della Cina». Ha lasciato dietro di sé sorpresa e compiacimento: sorpresa per l'impostazione politica e antisovietica da lui data alla sua storica visita, compiacimento per l'opera di pubbliche relazioni svolta. Teng Hsiao-ping è riuscito dove Kruscev aveva fallito 20 anni fa: ha conquistato l'America, e ha incominciato a cambiare l'equilibrio internazionale. Il vicepremier cinese non ha però raggiunto tutti gli obiettivi. Ha concluso tre accordi, consolare, culturale e tecnico-scientifico; ha rassicurato almeno in parte gli ospiti su Formosa, sul Vietnam, sulle due Coree; ma non ha ottenuto l'appoggio di Carter al suo grande disegno strategico, un'alleanza tra Stati Uniti. Cina, Nato e Giappone contro l'Urss. La veemenza con cui Teng Hsiao-ping ha perseguito questa intesa, nei colloqui alla Casa Bianca e al Dipartimento di Stato, nelle discussioni alla Camera e al Senato, nelle interviste, è stata tale che Carter ha dovuto prendere le distanze. Alla cerimonia conclusiva nella East Room, il presidente ha dichiarato che - le preoccupazioni americane sulla sicurezza non coincidono con quelle cinesi» e che «la Cina non ha le stesse responsabilità degli Stati Uniti». La precisazione di Carter era necessaria per impedire che l'Urss troncasse le trattative in corso sul trattato Salt per la limitazione delle armi strategiche o il Congresso decidesse di non ratificarlo. Il presidente americano s'è trovato nell'alternativa di richiamare Teng Hsiao-ping al rispetto delle regole della diplomazia o di rinunciare al vertice in programma da mesi con Breznev. Ha scelto la prima, e il vicepremier cinese, politico consumato, è stato al gioco e ha parato il colpo. -Gli accordi che abbiamo sottoscritto». gli ha risposto, -sono la prova dei progressi compiuti. In futuro, la nostra collaborazione si svilupperà in molte altre aree». Poco più tardi, la Casa Bianca ha annunciato che nell'ambito del trattato Salt l'Urss svelerebbe per la prima volta tutti i particolari del suo arsenale atomico. Dalla storica visita di Teng Hsiao-ping è nato dunque non il complotto antisovietico che Breznev temeva, e la Pravda ha denunciato, ma il tripolarismo. Gli Stati Uniti hanno confermato nei fatti che non intendono strumentalizzare la carta cinese per il confronto delle superpotenze, ma che serberanno l'equidistanza («/a simmetria», prefe riscono dire) tra Pechino e Mosca, a meno che quest'ultima non alteri i nuovi equilibri. Il loro aiuto alla Cina si giustifica con la necessità di stabilizzare l'Asia e le regioni del Pacifico, ma si caratterizza col rifiuto di rispondere all'espansionismo grande russo con una tattica aggressiva. Avrà comunque un contenuto politico preciso: i governi americano e cinese hanno stabilito di istituzionalizzare i loro incontri. Carter andrà a Pechino entro la fine dell'anno, e nell'80 verrà a Washington il presidente Hua Kuofeng. La cerimonia della firma dei tre accordi alla Casa Bianca, teletrasmessa anche in Cina, ha avuto il sapore della posa della prima pietra del vasto edificio che Washington e Pechino vogliono edificare insieme. Un accordo prevede l'apertura reciproca di due consolati a San Francisco e Houston, e a Canton e Shanghai, nonché la riunificazione delle famiglie separate dalla guerra e dal comunismo. Un altro contempla gli scambi di studenti, scienziati, materiale di studio, mostre, film, giornalisti. Un terzo, il più importante agli effetti delle «quattro modernizzazio ni» di Teng Hsiao-ping. elenca la più immediata assistenza americana: forniture di moderni macchinari e impianti agricoli, lancio di un satellite per le telecomunica zioni da parte della Nasa, costruzione di un acceleratore atomico. Contratti industriali e commerciali verranno firmati in Cina i due mesi prossimi dal ministro del Tesoro Blumenthal e del Commercio Kreps soprattutto nel settore energetico. d(scctmsddtzctdvitndlSrctspscdemrslc Nel corso della sua straordinaria visita, il vicepremier (-l'uomo — ha scritto il Washington Star — risorto dalle ceneri di Mao come una Fenice») ha tentato — e vi è in parte riuscito — di dissipare i timori sulla politica cinese verso Formosa, il Vietnam e le due Coree. Della prima ha detto che dopo l'unione alla terraferma, -che avverrà senza l'uso della forza», potrà conservare -la propria struttura capitalistica». Del secondo, di cui ha denunciato l'invasione della Cambogia e le incursioni «provocatorie» in territorio cinese, che Pechino non intende attaccarlo. Delle due Coree, che ritiene possibili colloqui di pace tra Nord e Sud. «e non vi sarà una guerra». Solo i parlamentari più conservatori, come Goldwater, che ha chiesto alla magistratura di incapacitare il presidente Carter, hanno respinto le sue rassicurazioni. In realtà, esiste il pericolo che la Cina - trovi necessario dare una lezione al piccolo egemonismo vietnamita», come ha dichiarato Teng, asserendo che -esso potrebbe causare in Asia più danni di quelli causati in Africa dai cubani, il braccio armato dell'Urss». A titolo di ammonimento, ha continuato, sono stati ammassati al confine col Vietnam 100 mila soldati con mezzi motocorazzati e con 150 aerei. L'eventualità di un intervento di Pechino nel conflitto tra il Vietnam e la Cambogia non è del tutto esclusa dalla Casa Bianca, che è stata sollecitata da Teng a -strappare a Mosca l'iniziativa in Iran» e a -accentuare la propria presenza in Medio Oriente». Mercoledì sera Teng ha ricevuto inaspettatamente il principe Sihanouk, giunto da New York, e a lui ha ribadito -l'appoggio militare cinese» al deposto regime cambogiano di Poi Pot. La Casa Bianca ha «sconsiglialo» Teng dall'usare la forza ma nel comunicato stampa conclusivo gli si è associato nell'opporsi -al tentativo di qualsiasi Paese di dominare un altro». L'ultima giornata di Teng Hsiao-ping a Washington s'è snodata senza incidenti, in un clima di buona volontà. Coi maoisti, che l'avevano insultato lunedi, ancora in carcere (il giudice, per il loro rilascio in libertà provvisoria pretende una cauzione di 10 mila dollari a testa) egli ha potuto visitare tranquillamente il museo aeronautico spaziale, ricevere la laurea ad honorem della Tempie University, intrattenersi a colloquio per un'ora con Nixon (e invitarlo in Cina), e partecipare al ricevimento di commiato alla propria ambasciata. Ieri ad Atlanta ha visitato la fabbrica di auto della Ford, scortato dal magnate Henry Ford, e ha tenuto una conferenza alla Camera di commercio. Oggi è partito per Houston, il centro del petrolio e della tecnologia americani. Coloro che ricordavano l'aggressività di Kruscev e la rigidità di Breznev, hanno trovato il vicepresidente cinese duttile e conciliante. Ma la tempra di Teng Hsiao-ping. un uomo che rifugge dal linguaggio e dalla liturgia marxisti, e premia la prassi sull'ideologia, s'è rivelata appieno in tre circostanze. La prima è stata quando ha rifiutato di usare dei bastoncini Made in Taiwan per mangiare il riso; la seconda quando non s'è fermato davanti alla navicella spaziale che portò in orbita russi e americani insieme nel '74; e la terza quando ha attaccato l'Urss in un discorso alla galleria nazionale. Teng è stato molto duro contro -l'orso polare». -E' vero, noi parliamo sempre di guerra — ha detto — ma non perché ci piace, bensì perché c'è il pericolo che essa scoppi. Il pericolo viene dai guerrafondai die propagano quotidianamente l'illusione della pace e della distensione. E'necessario affrontare questa realtà, invece di nasconderla come struzzi che mettono la testa nella sabbia». -In Africa, in Medio Oriente, in Asia — ha concluso — l'indipendenza e la sicurezza di molti paesi sono minacciate o violate. Con il pieno appoggio dell'Urss. il Vietnam aggredisce la Cambogia. Anche sull'Europa pesa l'incubo della guerra. E' chiarissimo che l'espansione sovietica è la causa principale del disordine». Ennio Caretto Washington. Teng Hsiao-ping e Jimmy Carter firmano gli accordi tra Cina e Stati Uniti ( Ap)