E adesso i francesi vogliono trasformare la Cuneo-Nizza in una strada asfaltata di Giorgio Lombardi

E adesso i francesi vogliono trasformare la Cuneo-Nizza in una strada asfaltata Rotaie senza pace, la linea è considerata «un ramo secco» E adesso i francesi vogliono trasformare la Cuneo-Nizza in una strada asfaltata DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BREIL (Valle Roja, Francia) —La ferrovia Cuneo-Nizza morirà prima di nascere. Questa l'intenzione della Sncf, l'azienda ferroviaria francese, che si è appresa, l'altro ieri, alla cerimonia seguita alla posa dell'ultimo bullone per l'aggancio dei nuovi binari, in discesa dal Colle di Tenda, con quelli vecchi, che salgono dalla Costa Azzurra. Il provvedimento dell'azienda ferroviaria francese somiglia al progetto, che ha suscitato tante polemiche, con cui le Ferrovie dello Stato italiane vogliono abolire i «rami secchi». A Breil la linea si biforca: un ramo prosegue verso Sud-Ovest e finisce at Nizza, l'altro devia verso Sud e, dopo aver riattraversato il confine, finisce a Ventimiglia. Il tratto da abolire è quello interamente in territorio francese. La Nizza-Breil, dunque, per la Sncf è una linea deficitaria, e l'azienda ha in animo di ridurre le perdite. In questi giorni ha ottenuto dal governo di poter aumentare del 7,5 per cento il prezzo del biglietto ed è stata autorizzata a presentare un piano di ristrutturazione delle linee. Le polemiche sono roventi: i sindacati accusano l'azienda, statale, di pensare in termini economici e dimenticare che deve svolgere un servizio. I sintomi del disinteressamento transalpino in questo tratto di linea sono numerosi, da anni la manutenzione è ridotta al minimo: le gallerie non vengono riparate e per evitare crolli improvvisi, com'è avvenuto tempo fa su una linea dell'Est francese, con decine di morti, nei tunnel sono state installate spie elettroniche («lancets») collegate ai posti di blocco. «Con la speranza — dice un ferroviere francese — che il treno faccia in tempo a fermarsi prima dell'ostacolo». La Sncf avrebbe già preparato un progetto per l'uso della vecchia ferrovia: la BreilNizza verrebbe trasformata in strada. «Il fondo c'è già — dice In sostanza il progetto dell'azienda ferroviaria — basta una colata d'asfalto e la strada è pronta». Ci sono ponti e gallerie (nel tratto più a valle la ferrovia è addirittura a doppio binario). Si possono cosi evitare quattro valichi (tra cui il Brouis, m 879, e il Braus, m 1002) che specie d'inverno rendono difficili le comunicazioni su strada. I sindacati dei ferrovieri francesi fanno anche notare che la Nizza-Breil non ha gran traffico, soprattutto perché ramo senza sbocco. «Fra pochi mesi, quando si potrà andare da Cuneo alla Costa Azzurra, i treni saranno molto più numerosi e la tratta finirà d'essere deficitaria». Inoltre, il capolinea nizzardo è alla stazione secondaria di Saint Roch, dov'è minimo l'afflusso di pubblico e merci. Per ora, da . rte italiana non si fanno commenti. Le Ferrovie dello Stato continuano i lavori, che finiranno entro poche settimane, per congiungere Breil a Ventimiglia. E' su questo tratto, insomma, che si svolgerà il traffico internazionale, almeno secondo le intenzioni dei francesi. La Sncf vuol risparmiare dirottando mezzi e per- sonale dalla Breil-Nizza alla Breil-Ventimiglia. «Per evitare un costoso doppione» spiegano i funzionari transalpini. Ma per andare da Cuneo a Nizza si dovrà passare tre vol;te il confine: a Tenda, a Piena e a Ventimiglia. Gli esportatori francesi per anni hanno sollecitato il ripristino della Cuneo-Nizza per evitare la strozzatura della dogana di' Ventimiglia, dove a causa del superlavoro e delle attese, le merci deperiscono con danni per milioni e milioni di franchi. La nuova linea è stata auspicata anche dagli svizzeri, che vi vogliono far passare anche i convogli rapidi Trans Europe Express. Il triplice attraversamento di confine non faciliterà certo i collegamenti, La storia della Cuneo-Nizza, che ha dell'incredibile, cominciò nel 1856, anno in cui fu redatto il primo studio d'una strada ferrata in Valle Roja. Nel 1883 cominciarono i primi lavori, da Cuneo a Vievola, che fra innumerevoli difficoltà tecniche, economiche e politiche, compresa la prima guerra mondiale, terminarono quarantacinque anni dopo: la linea, infatti, venne inaugurata il 29 ottobre 1928. Nel '45, la grande distruzione dei tedeschi in ritirata. Ora, dopo trentaquattro anni, al momento di avvitare l'ultimo bullone, il nuovo colpo di scena. La Cuneo-Nizza non avrà mai pace? Giorgio Lombardi

Persone citate: Roch, Roja