«Molly cara», patetica Madre proprio come la voleva Joyce

«Molly cara», patetica Madre proprio come la voleva Joyce L'ultimo capitolo dell'«Ulisse» con Piera Degli Esposti «Molly cara», patetica Madre proprio come la voleva Joyce TORINO — Dinanzi a Molly cara, lo spettacolo che Piera Degli Esposti va replicando con successo al cabaret Voltaire, ho pensato a certe esperienze di musica contemporanea, in cui l'esecutore decide liberamente come leggere e interpretare la partitura. L'esecutore è. appunto, la Degli Esposti: la partitura è il diciottesimo e ultimo capitolo dell' Ulisse di Joyce, nella riduzione di Ettore Capriolo. Ed è una partitura che. al di> là della eccezionale intensità narrativa, sembra scritta apposta — con quella struttura da perpetuum mobile, mai un punto, mai una virgola — per essere reinventata dall'attore, che ne diventa, a giusto titolo, coautore, almeno in parte. Ma per riscrivere scenicamente queste splendide settanta pagine, bisogna essere nel pieno possesso dei propri mezzi. La Degli Esposti è. evidentemente, in questa felice. rara condizione. Sullo sfondo ha una scena essenziale, letto divano poltrona grigio su grigio, che, più che ad un interno domestico, fanno pensare ai luoghi deputati di un mistero medievale, laico ed osceno. L'attrice (e in questo la regia di Ida Bassignano si dimostra assai accorta) fa un parco uso della gestualità; atteggia il corpo appena quanto basta: non lesina, in compen- so. le risorse di una voce-strumento, fievole, roca. chioccia, stridula, profonda, squillante. Nelle varie tonalità, non «passano» reazioni psicologiche. Con bruschi scatti, con inattesi mutamenti di registro l'interprete evoca insomma il personaggio, non lo rifa con facile verisimiglianza. Joyce voleva realizzare sulla pagina proprio questo: non un miserevole profilo di tradita e traditrice, ma un archetipo femminile. La Degli Esposti riesce a dare consistenza e peso a questa grande, intollerabile Madre, con le sue patetiche gelosie, le sue avide e strenue ossessioni sessuali, e. a contrasto, con la fragranza delle sue adolescenziali memorie. L'applauso dei giovani, che corona la sua interpretazione, sembra inconsapevolmente tradurre una complicità, che ha. con quella figurasimbolo, legami segreti e profondi. Guido Davico Bonino

Persone citate: Degli Esposti, Ettore Capriolo, Guido Davico Bonino, Ida Bassignano, Piera Degli Esposti

Luoghi citati: Torino