La Comunità ha le sue leggi

La Comunità ha le sue leggi LE COMPETENZE DI UN'AUTORITÀ' SOVRANNAZIONALE La Comunità ha le sue leggi I poteri legislativi che coinvolgono 260 milioni di persone - Non ci sono ancora gli elementi caratteristici della federazione - L'Europa rimane comunque il "luogo giusto,, per risolvere i problemi più gravi Nel 1976 una hostess ha ottenuto che un tribunale belga condannasse la compagnia aerea di quel Paese, la «Sabena», per non aver rispettato il principio dell'uguaglianza di salario fra uomini e donne. Nel 1975, la Corte di Cassazione francese ha dato ragione alla società Jacques Vabre nel contenzioso promosso dall'amministrazione doganale. Nel 1974 un'impresa italiana di medie dimensioni ha vinto il processo contro una ' importante multinazionale americana. In molte altre oc- ■ casioni numerose ditte sono state «castigate* per pratiche che danneggiano il consumatore. Questi esempi, presi alla rinfusa fra le molte decisioni adottate dai tribunali nazionali europei che applicano il diritto comunitario, dimostrano che le «leggi» della Comunità esistono, che riguardano la personalità fisica e morale dei nostri concittadini di nove Paesi e che' questi possono farle prevalere dinanzi un «tribunale abituale». Non si può quindi che essere sorpresi quando si sente dire che la Cee «deve tendere unicamente a diventare unat confederazione», fase già ampiamente superata. In effetti, se vogliamo parlare di confederazione, i destinatari delle decisioni non sono in alcun caso i cittadini coinvolti direttamente, ma i loro Stati. Unica eccezione, la Confederazione elvetica che, sotto il profilo giuridico, è in realtà una federazione. Ma se la comunità è, sotto certi aspetti, più che una confederazione, paradossalmente non ha ancora raggiunto il livello di integrazione desiderato. L'autorità confederale è investita per principio di competenze internazionali. Ora, se ciò è il caso della Cee in materia economica e commerciale, i nove Stati membri restano responsabili della loro diplomazia anche se una certa coordinazione avviene nel quadro dei meccanismi di «cooperazione politica». Dunque, la domanda è spontanea. Se la Comunità è allo stesso tempo meno e più di una confederazione, punta essa forse a diventare una federazione, come voluto da' qualche parte? A questo riguardo essa possiede alcune caratteristiche specifiche. Come stabilito dalle " Carte federali, i Trattati comunitari trasferiscono competenze precise ad un'autorità 'Sovrannazionale». Gli accordi commerciali non sono infatti più negoziati unicamente dagli Stati ma anche dalla Comunità. ®La Comunità dispone di poteri legislativi «reali» e emette regolamenti di diretta applicazione nei confronti di 260 milioni di europei. Un esempio: si conosce l'editto sui licenziamenti col- ' lettivi, ma si sa forse cosa è stato deciso a Bruxelles? 4Sk Come in una Federata zione, gli Stati membri sono subordinati alla Comunità e si trovano sotto il controllo della Corte di Giustizia europea del Lussemburgo. Sempre sulla stregua delle Carte federali, il Trattato di Roma è stato stipulato senza limitazioni di durata e senza possibilità di «ritiro». La procedura di revisione del Trattato associa le istituzioni comunitarie (escludendo soltanto la conferenza diplomatica). Infine il Trattato crea direttamente diritti e obblighi per i contraenti: è il principio chiamato dell'..immediatezza le- ' derale». Tuttavia la Comunità non possiede ancora alcuni altri elementi caratteristici delle federazioni. OE' retta da trattati internazionali, non da ' una costituzione. fifo La sua competenza in" ternazionale è limitata escludendo la politica esterp e le questioni della difesa. ©Mentre le istituzioni federali hanno il potere di fissare le proprie competenze nei confronti di quelle de, gli Stati federali, le istituzio- • ni comunitarie non posseggono tale potere. © La Corte di giustizia' giudica la legalità degli atti dell'autorità comunitaria, ma non la legalità degli atti nazionali, dunque non si assimila ad una Corte suprema federale. 0 Nella nostra Comunità, come nello Stato federale, ci troviamo in presenza di un sistema di subordinazione - partecipazione: subordinazione degli Stati membri alle regole comuni ma partecipazione degli Stati alla loro elaborazione. Bi-, sogna tuttavia riconoscere che nella Cee il ruolo degli Stati nella messa a punto della legislazione comune è più importante che nel sistema federale. Se la Dichiarazione Schuman del 9 maggio 1950 aveva gettato le basi per la creazio-' ne di una federazione europea, il Trattato del 1957, a leggere il preambolo, è meno ambizioso e più pragmatico quando afferma che i firma-, tari si dichiarano «determinati a stabilire le fondamenta di un'unione più stretta fra i popoli europei». La scelta fra confederazione e fede-' razione può dunque essere scartata trovandoci al cospetto di un tipo di costruzione «sui generis» la cui caratteristica principale è data dall'evoluzione progressiva. In sostanza, essa non raggiunge lo stadio confederale pur oltrepassandolo, inoltre non è federazione e forse non vuole nemmeno diventarlo. Resta infine il fatto che l'Europa rappresenta il «luogo giusto» per affrontare alcuni problemi di fondo. Eccone alcuni: — la disoccupazione è originata da fattori strutturali, che possono essere risolti soltanto con un'azione concertata a respiro europeo. — pur avendo a disposizione mezzi limitati, la Comunità riesce a portare avanti im-' portanti azioni di riconversione in alcuni settori, come la riqualificazione professionale, finanziando la loro formazione e il rilancio delle zone meno sviluppate, Jean-Pierre Quentin

Persone citate: Jacques Vabre, Pierre Quentin, Sabena, Schuman

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Lussemburgo, Roma