Lockheed: subito camera di consiglio oppure un'altra indagine su Lefebvre di Guido Guidi

Lockheed: subito camera di consiglio oppure un'altra indagine su Lefebvre Riprende domani il processo, i giudici sono divisi sulle decisioni Lockheed: subito camera di consiglio oppure un'altra indagine su Lefebvre ROMA — L'ultima informazione arrivata dalla Svizzera escluderebbe che sia stato l'uomo d'affari messicano di origine italiana. Bruno Pagliai, a beneficiare nel giugno 1970 dell'accredito di 250 mila dollari prelevato dal conto corrente STAR 161.161 presso il Credit Suisse del quale il titolare era Ovidio Lefebvre d'Ovidio. Questo significa che alla vigilia della sentenza (il processo per lo scandalo Lockheed riprende domani) le idee sono diventate terribilmente confuse. La Corte Costituzionale, in questa situazione, è spaccata in due tronconi: alcuni giudici, infatti, sono decisamente orientati a chiudere ogni discorso dopo nove mesi dall'inizio del dibattimento e ad andare subito in camera di consiglio per la sentenza: altri, invece, ritengono opportuno compiere ancora un'ultima indagine per accertare se Ovidio è stato sìncero quando ha detto di avere utilizzato quei 250 mila dollari per restituire al fratello Antonio i danari utilizzati per pagare la prima delle due «tangenti» a Tanassi. Se prevale la prima tesi, allora, il dibattimento può considerarsi concluso anche se la riunione in camera di consiglio sembra destinata a prolungarsi per almeno due settimane; in caso contrario, la fine di questa storia si sposta di un mese e forse oltre. Il processo riprende domani in sostanza all'insegna della più assoluta incertezza e questo è terribilmente grave anche perchè la Corte Costituzionale non ha fatto nulla per entrare in rapporto diretto con le autorità svizzere ed accertare quale sia la reale situazione. I giudici, all'inizio del mese, rinviarono il dibattimento in attesa che nel frattem¬ po arrivasse qualche notizia dalla Svizzera sulla identità del misterioso beneficiarlo. Dieci giorni or sono, da Zurigo filtrò una indiscrezione con il nome ed il cognome di chi avrebbe avuto quei 250 mila dollari di Ovidio Lefebvre: Bruno Pagliai, nato a Parma, emigrato nell'America Centrale da anni, ricco uomo d'affari, marito dell'attrice Merle Oberon. Ieri dalla Svizzera, il Credit Suisse ha smentito la indiscrezione: il nome del personaggio è chiuso in una busta gialla a disposizione della polizia, ma non è quello di Bruno Pagliai. L'aspetto più interessante e sconcertante del problema è che la magistratura elvetica ha imposto al Credit Suisse di violare il segreto bancario e dare tutte le informazioni alla Corte Costituzionale; ma l'ente bancario ha diritto di presentare ricorso alla Corte Federale. Nessuno a Roma è riuscito a sapere se questo ricorso è .stato inoltrato e quanto tempo (un mese, tre mesi, sei mesi) a Palazzo della Consulta si deve attendere un chiarimento definitivo quando sarebbe stato sufficiente risolvere tutto con una telefonata o inviando un giudice a Zurigo, Con la conseguenza che la Corte non sa se domani può riunirsi in camera di Consiglio. Guido Guidi

Persone citate: Bruno Pagliai, Lefebvre, Merle Oberon, Ovidio Lefebvre, Tanassi

Luoghi citati: America Centrale, Parma, Roma, Svizzera, Zurigo