Vendemini, otto accusati
Vendemini, otto accusati Omicidio colposo la morte del cestista della Chinamartini Vendemini, otto accusati Il giudice di Forlì ha depositato lunedì l'ordinanza - Per sette imputati anche i reati di truffa aggravata ed omissione d'atti di ufficio - Le reazioni Il giudice istruttore di Forlì, Vincenzo Rotundo, ha depositato lunedì l'ordinanza di rinvio a giudizio per il caso Vendemini, il giocatore di basket morto il 20 marzo 1977, un'ora prima dell'incontro tra Jollycolombani e Chinamartini (nella cui formazione l'atleta giocava) per un aneurisma dissecante dell'aorta. Otto gli Imputati, sette dei quali chiamati a rispondere di omicidio colposo, truffa aggravata ed omissione di atti di ufficio. Sono il medi¬ co della nazionale azzurra, Vincenzo Borghetti; I medici sociali dell'Arrigoni Rieti (allora Brina) e della Chinamartini Torino. Ermanno Piperno e Giovanni Sobrino; il coordinatore dell'ufficio preparazione olimpica del Coni, Gustavo Tucclmei; due medici della clinica romana «Villa Bianca», Gaetano Giuliano e Salvatore Condorelli; il presidente dell'Arrigoni Rieti, Renato Milardi. Soltanto di omicidio colposo dovrà invece rispondere l'ottavo im¬ putato, Antonio Venerando, direttore dell'Istituto di medicina dello sport di Roma, colui che all'indomani della morte del giocatore rivelò i precedenti del cuore di Vendemini che dettero poi il via all'inchiesta giudiziaria. Non comparirà invece davanti ai giudici il segretario generale del Coni, Mario Pescante, anch'agli inizialmente indiziato di reato ed ora scagionato dall'istruttoria. Il processo dovrebbe tenersi In primavera. Secondo il magistrato che si è occupato dell'istruttoria, le cui convinzioni sono suffragate dai periti d'ufficio, il male che minava il cuore di Vendemini era facilmente accertabile ed infatti le indagini hanno appurato che la malformazione era stata diagnosticata dopo un esame emodinamlco già il 25 maggio 1976, ancor prima dell'Olimpiade di Montreal alla quale II giocatore partecipò. Il responso clinico fu consegnato, a quanto sembra, nelle mani di Renato Milardi, presidente del club in cui militava allora il giocatore e che poche settimane più tardi ne tratto la cessione — per la cifra record di 210 milioni — alla Chinamartini. Il rinvio a giudizio ha, naturalmente, suscitato le reazioni dei protagonisti della vicenda, eccezion fatta per Milardi assente in quanto a Bratislava con la propria squadra impegnata ieri in Coppa Korac. Borghetti ha sottolineato come la sua «supposfa responsabilità si limiterebbe al periodo in cui ho accompagnato il giocatore alla visita di controllo a Roma: i medici mi diedero un certificato di idoneità in attesa di sottoporlo all'esame e nel frattempo Vendemini partecipò al torneo di qualificazione olimpica ad Edimburgo». Sorpreso si è dichiarato il prof. Tuccimei, specie per l'accusa di truffa aggravata «non avendo mai conosciuto personalmente, né il giocatore né i suoi dirigenti», mentre invece il prof. Giuliano non ha mostrato stupore di sorta: «Era una cosa che ci si aspettava perché la conduzione dell'istruttoria dava questa sensazione». Giuliano si è quindi dichiarato estraneo alla vicenda avendo «eseguito soltanto un esame emodinamico in un soggetto che mi era stato mandato pri' vaiamente» ed ha quindi concluso ricordando di essere perfettamente al corrente di «una situazione che non mi sembra fosse cosi grave come vogliono far apparire». Infine l'avvocato Chiusane difensore del dottor Sobrino, ha espresso la sua assoluta sorpresa: .Devo supporre — ha dichiarato —ci sia un errore poiché il pubblico ministero aveva richiesto il proscioglimento in istruttoria da ogni addebito del mio cliente e perché, in particolare, il reato di truffa e quello d'omissione non gli erano mai stati assolutamente contestati da nessuno». E difatti Sobrino visitò il giocatore soltanto dopo l'Olimpiade e dopo che Vendemini era già stato ceduto alla Chinamartini. r.s.
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