Teng oggi negli Stati Uniti di Renata Pisu

Teng oggi negli Stati Uniti Teng oggi negli Stati Uniti (Segue dalla l'pagina) verno. Domani sera le camelie, fiori scoperti in Cina nel 2737 avanti Cristo, orneranno il suo tavolo alla cena alla Casa Bianca e cantanti e attori negri gli renderanno omaggio in un music-hall al Centro Kennedy. Nei giorni successivi gli spalancheranno le porte il Congresso, le università e gli istituti della capitale. Dal 2 al 5 febbraio, ad Atlanta, Houston e Seattle, uomini come il magnate dell'auto Ford, il cardiochirurgo De Bakey, i cowboys e i pellirosse dei rodeo gli illustreranno le meraviglie tecniche e lo «spirito della frontiera» americani. Gli Stati Uniti, che nel '59 avevano accolto Kruscev da posizioni di confronto, accolgono Teng Hsiao-ping con amicizia. Nell'epopea del West, specialmente sulla Costa Occidentale, le comunità cinesi hanno sempre rivestito un ruolo importante. Significativamente, Carter lo ha ricordato in un messaggio per l'inizio dell'anno lunare, l'anno del caprone, che si celebra oggi, e per il quale è stata introdotta a Pechino la Coca Cola. Il presidente ha espresso la sperama che un ponte ideale unisca queste comunità alla Cina. «La tradizione — ha scritto — vuole che per la festa della primavera si spalanchino le porte e le finestre, affinché escano i vecchi rancori ed entrino gli spiriti benefici. Mi auguro che ciò abbia un valore simbolico per i rapporti tra 1 nostri due Paesi». Nel '59 i portuali di New York accolsero con fischi e urla Kruscev che criticava il loro stile di vita americano. Teng Hsiao-ping, «il piccolo grande uomo della Cina», conosce l'arte della seduzione politica e non ripeterà l'errore. Egli ha abbastanza umorismo e sicurezza da affrontare anche le dimostrazioni che la destra e la sinistra, gli alleati di Formosa e i maoìsti preparano contro di lui a Washington. Le Chinatowns delle metropoli statunitensi sono divise, e la da e l'Fbi, i servizi segreti e la polizia federale, temono scoppi di violenza. Ma Teng Hsiao-ping conta di mostrare al mondo, con la tv via satellite, un volto nuovo e umano di Pechino. Mentre nell'immenso Paese del dopo-Mao rifioriscono i «cento fiori» dei dibattiti sulla libertà e la cultura, e vengono recuperati «capitalisti» e religiosi, cioè industriali e dirigenti d'azienda, preti e fedeli, il primo cinese in America chiede accordi agricoli ed energetici, finanziamenti e know-how, impianti e strumenti spaziali. Egli anticipa contratti la cui conclusione verrà affidata ai ministri del Tesoro Blumenthal e del com- mercio Kreep i mesi venturi a Pechino; scambi di studenti e insegnanti, di delegazioni di' tecnici e banchieri; di film, mostre, artigianato. Teng Hsiao-ping, senza chiamarla tale, vuole anche un'alleama politica con VA-1 merica, sul modello di quella nata dal trattato di pace con il Giappone. Egli scorge una assoluta convergeva di interessi tra Washington e Pechino nel Pacifico e in Asia Centrale, e non dispera in un'intesa anche sull'Africa. La sua, West politics, che coinvolge anche la Cee, è una difesa dell'accerchiamento sovietico da Vladivostok a Cam Ran Bay con la possente flotta navale, dalla Siberia al Vietnam ( e adesso alla Cambogia) con ì missili e i mezzi motocorazzati. Ma contiene anche elementi offensivi, per sottoporre l'Urss a pressioni e ripiegamenti sul fronte europeo, asiatico ed africano. Sema dubbio, nella visita di Teng Hsiao-ping in America c'è infine il proposito sottile di imbarazzare pubblicamente «l'orso nordico» con una serie di successi di popolarità, di cui Breznev non sarebbe mai capace. La posta in gioco con l'Urss è tuttavia troppo alta perché l'America acconsenta ad una strumentalizzazione. Nei propositi di Carter, del suo consigliere Brzezinski e di Vance, il nuovo tripolarismo è destinate a reggersi su equilibri regionali che presuppongono l'assema di pericolosi confronti tra i due colossi comunisti. Ennio Carette (A pagina 15: liberati a Pechino i tre dissidenti cinesi. Di Renata Pisu)