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"Ingiuriò" il generale un maggiore è assolto
"Ingiuriò" il generale un maggiore è assolto "Ingiuriò" il generale un maggiore è assolto Perché il fatto non costituisce reato • Aveva fatto apprezzamenti giudicati irriguardosi Non perderà i gradì né lo stipendio il maggiore Gabriele Angella, 40 anni, assegnato al secondo Reparto Aviazione Leggera di Bologna e processato ieri al tribunale militare per «ingiurie aggravate in assenza di superiore», indirizzate ad un generale. E' finita insomma molto bene una battuta che il codice che disciplina il comportamento degli uomini con le stellette trasformava in un reato piuttostoserio. Il tribunale ha assolto l'imputato «perché il fatto non costituisce reato» accogliendo la tesi del difensore avv. Geo Dal Fiume. Per capire meglio di che cosa si tratta e per cogliere anche gli aspetti grotteschi della vicenda 'riassumiamo i fatti. Bisogna immaginare una giornata del giugno scorso allo stabilimento «Balneo termale militare» di Acqui: caldo, ufficiali in maglietta e calzoni corti, un lungo pergolato ombroso, qualche tavolino. L'ora della siesta insomma. Tre persone conversano: il maggiore Angella, un suo amico, il ten. Pierluigi Gallino di Cisterna d'Asti. Il discorso cade sui «capi», il tenente dice che il suo comandante è il generale Benito Gavazza del 4" Corpo d'Armata alpino di Bolzano. «Il llllimiilliiiiiiiiiiiiiiìiiitim iiiiiiiiiiigenerale Gavazza? — esclama il magg. Angella —.E'il più granfiglio di... che conosca». La conversazione finisce 11. Alcuni giorni dopo, finita la cura, il ten. Gallino si presenta al generale e gli riferisce il contenuto del colloquio scatenando l'ira del superiore, il quale prende penna e carta e chiede al procuratore militare di Torino di provvedere in merito. Ieri il processo con la sentenza, come si è detto, assolutoria.
Persone citate: Angella, Benito Gavazza, Cisterna, Gabriele Angella, Gallino, Geo Dal Fiume, Pierluigi Gallino
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