Gromyko: vogliamo rafforzare i rapporti politici ed economici

Gromyko: vogliamo rafforzare i rapporti politici ed economici A Roma il ministro degli Esteri dell'Unione Sovietica Gromyko: vogliamo rafforzare i rapporti politici ed economici Oggi sarà ricevuto da Pertini e Forlani - Domani vedrà il Pontefice - Forse si è già incontrato con il segretario comunista francese (che è di passaggio nella capitale) e Berlinguer (Segue dalla 1 ' pagina) galleria fiorentina degli Uffizi, di una convenzione d'assistenza giudiziaria in materia civile. Va da sé che la particolarissima congiuntura internazionale allargherà ben oltre il versante diretto italo-sovietico i temi e la portata dei colloqui romani di Gromyko. E' questa la prima visita in Europa occidentale del ministro sovietico dopo la guerra intercomunista d'Indocina, sviluppo militare di un dissidio che proietta sulla penisola asiatica, con un pantografo fortunatamente riduttore ma non per questo meno fedele, l'annoso dissidio russo-cinese. Qui s'innesta il tema, esplosivo e delicato, delle due lettere che Breznev ha inviato nei mesi scorsi a Andreotti, cosi come a Callaghan, a Giscard d'Estaing, a Schmidt, per «dissuadere» i governi dell'Occidente europeo dall'accettare la richiesta cinese di forniture militari. Un'iniziativa diplomatica, questa delle lettere di Breznev, che ha provocato in Italia una tempesta di polemiche (ultima, ieri, quella del sinda- calista Benvenuto: fermo restando che meno armi vendiamo meglio è, dice il leader della Uil, noi come Paese «a sovranità non limitata» i nostri partners commerciali ce li scegliamo come ci pare); e che d'altra parte sarà forse arricchita in questi giorni dall'.interpretazione autentica» di Gromyko. Il ministro degli Esteri sovietico si è ritirato ieri pomeriggio a villa Abamelech, la fastosa residenza dell'ambasciatore di Mosca a Roma. Non si esclude che vi abbia ricevuto il segretario comunista francese, Georges Marchais, di passaggio da queste parti, con Enrico Berlinguer. E' la quinta volta che il settantenne Gromyko, ormai da vent'anni a capo della diplomazia sovietica, viene in visita ufficiale a Roma. La prima fu nel '67, quando accompagnava Podgorny, che a sua volta restituiva la visita di Stato con cui Giovanni Gronchi, nel febbraio del '60, aveva inaugurato a Mosca una fase nuova dei rapporti italo-sovietici. Questa visita rientra nel quadro delle consultazioni politiche fra i due Paesi, che fu tracciato dal protocollo firmato a Mosca, nell'ottobre del '72, in occasione del viaggio di Andreotti. Da allora a oggi le relazioni fra i due paesi si sono intensificate in tutti i settori. Nel commerciale, particolarmente, si è superato nel 77 il livello d'interscambio dei duemila miliardi. Nel 1978 c'è stata una contrazione, con aumento del saldo negativo a nostro carico. Ma le prospettive restano incoraggianti. Alfredo Venturi1

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