Cacciatori "beffati" dai cervi
Cacciatori "beffati" dai cervi In Val di Susa Cacciatori "beffati" dai cervi Sono sfuggiti finora al piano di abbattimento i cervi dell'alta Val di Susa: dei 25 previsti solo 4 sono stati uccisi. Nell'oasi del Gran Bosco di Salbertrand dall'autunno scorso è in atto un piano di abbattimento selettivo, che prevede l'uccisione dei capi più anziani e malati o del cervo «assassino», un esemplare che ha le corna a spada e che nei combattimenti colpisce gli avversari, sventrandoli. La selezione è del dieci per cento sui 250 capi esistenti ed e stata predisposta dall'assessorato Caccia e Pesca dell'amministrazione provinciale. L'abbattimento avviene secondo norme precise e sotto il controllo dei guardaparco, i quali individuano il cervo ed autorizzano al cacciatore a sparare. A quest'ultimo però il «divertimento» viene a costare abbastanza caro. Per esempio se abbatte un cervo paga uno tassa di 600 mila lire, che aumenta in rapporto al «trofeo» (ovvero l'imponenza delle corna); poi vi sono 100 mila lire per il recupero dell'animale e se vuole acquistarlo paga la carne 5000 lire al kg. Per cui un esemplare di 150 kg può costare anche oltre un milione e mezzo. Il ricavato va allecomunità montane. Il piano di selezione, che dovrebbe terminare a gennaio, va a rilento poiché i cervi del Gran Bosco sfuggono molto bene ai fucili e mettonu in difficoltà i caccia tori.
Luoghi citati: Salbertrand, Susa
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