Da mesi 2 famiglie seno in attesa la speranza s'attenua ogni giorno

Da mesi 2 famiglie seno in attesa la speranza s'attenua ogni giorno I collegamenti con i rapitori interrotti alla richiesta di prove Da mesi 2 famiglie seno in attesa la speranza s'attenua ogni giorno Dell'impresario Ruscalla, rapito il 16 ottobre '76, mancano notizie dal marzo '77 -1 fratelli dell'industriale Stola ricevettero, lo scorso agosto, il suo orologio, poi non è accaduto nulla Altre due famiglie sono in attesa di notizie. Sono quelle di Adriano Ruscalla, 54 anni, imprenditore edile, rapito la sera del 16 ottobre del '76 e di Francesco Stola, 49 anni, industriale, scomparso il 7 febbraio dello scorso anno. Di loro mancano notizie da parecchi mesi e solo 11 tenue filo della speranza li fa sopravvivere nella mente dei congiunti. Polizia e carabinieri non nascondono la verità sui due sequestri perché i pochi indizi che hanno nelle mani confermano l'angoscioso dubbio: «Sono morti». 1 sequestri Ruscalla e Stola sembrano due storie parallele che si snodano nel lugubre rito della contrattazione di una vita umana e che si concludono quando i parenti chiedono le prove che l'ostaggio sia ancora vivo. Un altro punto in comune sono le indagini che hanno portato all'arresto o all'identificazione dei responsabili prima che le vittime venissero liberate. Adriano Ruscalla venne prelevato nel suo ufficio di corso Bernardino Telesio 8 da due giovani armati che lo fecero salire su un'Alfetta. La richiesta iniziale fu di 6 o 7 miliardi, scesa a 600 milioni nel corso delle trattative durate 7 mesi. Su di lui il silenzio è calato nel mese di marzo del '77 quando i parenti riuscirono a mettersi d'accordo sul prezzo, L avvocato di famiglia parti egualmente col riscatto, diretto in Calabria, ma all'appuntamento non trovò nessuno. Si pensò che il «cassiere» della banda era stato disturbato, ma la verità venne a galla più tardi quando si seppe che le 18 persone arrestate alcuni giorni prima a Torino erano direttamente coinvolte nel sequestro. Si disse infatti che l'operazione del carabinieri (in carcere finirono il capo della «'ndrangheta» calabrese, Michele Facchinerl e il suo braccio destro, Lorenzo Racca, di Sommariva Bosco) aveva rotto l'anello di collegamento coi «custodi» dell'impresario e che questi, pur di non essere scoperti, decisero di abbandonarlo alla sua sorte. L'interferenza dei carabinieri corrisponde alla verità oppure è una delle tante suspposizioni che formulano 1 parenti dell'impresario per spiegare l'improvviso silenzio dei rapitori? Forse né la prima né la seconda sono attendibili, perché c'è un terzo sospetto, quello che l'uomo, malato da tempo, sia morto improvvisamente nelle mani dei banditi e che questi abbiano cercato fino all'ultimo di bluffare per ottenere il riscatto. Francesco Stola, contitolare con i fratelli dell'omonima azienda di modelli per fonderia fu rapito mentre usciva dalla fabbrica, in via La Thuile 71, da tre uomini che lo caricarono su una 1750. Fu l'unico sequestro di persona dello scorso anno e le trattative s'iniziarono solo col «silenzio stampa» e con la richiesta di 3 miliardi. Proseguirono secondo il rituale ormai collaudato e l'accordo venne raggiunto sulla cifra di 800 milioni. Gli ultimi contatti risalgono al mese di agosto, quando i fratelli Stola chiesero garanzie. I banditi mandarono l'orologio dell'Industriale, ma la prova non venne ritenuta sufficiente dai parenti che chiesero, senza ottenerlo, uno scritto autografo, da consegnare pochi minuti prima dello scambio. Da quella sera l'anonima sequestri non si fece più viva e In mano agli inquirenti rimase solo l'orologio di metallo con cinturi no in pelle. L'orologio potrebbe essere la chiave per svelare il mistero del sequestro e per questa ragione è stato affidato a due esperti, i professori Max Frei di Zurigo e Aurelio Ghio. Attraverso invisibili tracce di terra i tecnici pòtrebberò raccontare la storia della segregazione dell'indù striale e anche stabilire se certi microrganismi sono stati provocati da un corpo in decomposi zione. Le analisi sono ancora in corso e presto si conoscerà «con ragionevole certezza» la sorte di Francesco Stola. Anche per Stola l'inchiesta ha avuto una svolta decisiva, quando 1 carabinieri identificarono due esponenti della banda che l'aveva sequestrato. Uno Giuseppe Altomare, 49 anni, via Sanso vi no 3/a è ricercato, l'altro, il suo braccio destro, Giuseppe Campanale, è stato arre stato nel mese di novembre su mandato di cattura del giudice istruttore, perché ha ammesso di avere consegnato l'orologio. I parenti del rapito temono che la decisione della magistratura abbia interrotto la catena che li collegava coi capi dell'organizzazione. Emanuele Monta % ■ Fabrizio Cognini è stato liberato in aperta campagna

Luoghi citati: Calabria, Torino, Zurigo