Attentato a Piossasco: distrutte dal fuoco le auto del Comune, sfiorata la tragedia

Attentato a Piossasco: distrutte dal fuoco le auto del Comune, sfiorata la tragedia L'altra notte un commando terrorista ha cosparso le macchine di benzina, incendiandole Attentato a Piossasco: distrutte dal fuoco le auto del Comune, sfiorata la tragedia Solo per caso il calore non ha fatto scoppiare due bombole di acetilene - L'attacco rivendicato dalle «Ronde proletarie combattenti» contro «i nuovi sbirri» - Tre bombe incendiarie a Rivoli contro la casa di un medico Un commando delle «Ronde proletarie di combattimento» ha incendiato, l'altra notte, a Piossasco, il parco macchine del Comune nel cortile del palazzo civico, in piazza Tenente Nicola. Tre pulmini 238 Fiat, un 329 Fiat e una 127 sono rimasti completamente distrutti; bruciati anche la tettoia e la saracinesca del deposito. I danni superano i cento milioni. Nel pomeriggio la rivendicazione con una telefonata all'«Ansa». «La schiera di bottegai e padroni della zona — ha detto l'interlocutore — dovrà spendere altri milioni per la difesa della proprietà e dovrà confrontarsi con l'organizzazione delle milizie territoriali-. Gli attentatori hanno agito tra le 4,30 e le 4,40 di ieri, pochi minuti dopo la sospensione del turno di sorveglianza. Con lo spray hanno scritto «Spazziamo' via i nuovi sbirri- sul muro del municipio; poi, scavalcata la recinzione, hanno cominciato l'opera devastatrice. Gli automezzi (due erano adi- biti al servizio scuolabus, uno era a disposizione dei vigili, l'ultimo dei cantonieri) e la 127 sono stati cosparsi dì benzina e incendiati. Solo per caso il calore non ha fatto scoppiare due bombole di acetilene e ossigeno installate sul pulmino dei cantonieri. La deflagrazione avrebbe coinvolto la vicina casa del sindaco di Piossasco, Alessandro Martinatto, 38 anni, che, svegliato dai bagliori e dai richiami dei vicini, ha avvertito i vigili del fuoco. Mentre i pompieri domavano l'incendio, i carabinieri di Orbassano, al comando del maresciallo Re, hanno iniziato le indagini. Nessuno ha visto nulla; nemmeno la fuga degli attentatori ha avuto testimoni. Sul posto, i militari hanno ritrovato la bomboletta spray usata dai terroristi e un accendino. Dicono i carabinieri: «Ad agire è stato un gruppo organizzato. E' probabile che per appiccare il fuoco gli attentatori si siano serviti della benzina contenuta nei serbatoi degli stessi automezzi-. Un mese fa, un altro commando appartenente alle «Ronde proletarie comuniste» aveva bruciato la porta d'ingresso della costruenda caserma dei carabinieri, in piazza San Giacomo. «Per ricordare questi ultimi due episodi di intimidazione e per organizzare un movimento di opinione e una efficace collaborazione con i carabinieri- (che dovrebbero installarsi nella nuova caserma tra quindici giorni), il sindaco ha convocato per ieri alle 11 un Consiglio comunale aperto. Erano presenti il presidente del Consiglio regionale Sanlorenzo, l'assessore al turismo Moretti; l'assessore provinciale all'ecologia Fenoglio e sindaci di Comuni vicini. « Volevano colpire l'amministrazione. E'stato un attentato mafioso oltreché politico- è stato detto Su mafia e delinquenza il Comune di Piossasco (giunta di sinistra) tornerà a discutere dal 10 al 12 febbraio in un convegno a cui parteciperà anche Francesco Modafferi, il sindaco di Gioiosa Jonica che sollevò il paese calabrese nella lotta all'onorata società. Attentato dinamitardo (il terzo in tre mesi) anche a Rivoli. Poco prima della mezzanotte di venerdì alcuni giovani da un'auto hanno lanciato tre bombe molotov contro la porta d'ingresso della villetta del dott. Carlo Fogliati, 51 anni, ginecologo, via Chiapperotti 29. Gli scoppi hanno svegliato di soprassalto i familiari del medico: il loro pronto intervento ha ridotto al minimo i danni. L'attentato — secondo quanto hanno rivendicato gli autori — era diretto contro i figli del medico, Claudio, 24 anni, e Giovanni, 22, entrambi studenti di medicina. Un'ora dopo il lancio delle molotov l'Ansa di Torino ha ricevuto una telefonata: «Abbiamo colpito la casa di Claudio e Giovanni Fogliati, uno dei' quali ha partecipato al raid fascista di sabato scorso a Torino. Morte al fascio-. (Giovanni Fogliati è stato arrestato per il danneggiamento di alcune vetrine compiuto nel centro di Torino durante un corteo neofascista). Un mese fa la casa del dott. Fogliati aveva subito analogo attentato. Secondo gli inquirenti i due episodi vanno collegati a quello di cui è stato vittima la notte del 12 gennaio il bar Dueco di piazza Martiri della Libertà 2. In quell'occasione le vetrine del locale erano state infrante da una scarica di bombe incendiarie. L'azione era stata rivendicata sempre con una telefonata all'Ansa dalle «Ronde proletarie di combattimento». In novembre, durante una manifestazione studentesca dell'estrema sinistra era stato fatto circolare un volantino in cui si accusavano i fratelli Fogliati di essere picchiatori fascisti e il bar Ducco un ritrovo dell'estrema destra.

Luoghi citati: Comune Di Piossasco, Orbassano, Piossasco, Rivoli, Torino