Pinerolo: un diciottenne confessa di aver ucciso l'amico a bastonate

Pinerolo: un diciottenne confessa di aver ucciso l'amico a bastonate Misterioso delitto chiarito dai carabinieri dopo un anno Pinerolo: un diciottenne confessa di aver ucciso l'amico a bastonate Vittima e assassino lavoravano nello stesso cantiere - Il giovane si difende: "Mi ha aggredito,. Due rapinatori di Trino t Nichelino assaltarono un treno a Rovigo A più di un anno dall'omicidio di un muratore, massacrato a bastonate mentre rientrava a casa dal lavoro, i carabinieri di Pinerolo. al comando del capitano Tommaso Vitagliano. hanno dato un nome all'assassino: Giorgio Avaro, 18 anni, residente in strada Ai Losani 22. compagno di lavoro della vittima. Dopo un interrogatorio condotto dal procuratore della Repubblica dott. Cutelli, che si è protratto tino a tarda notte, il giovane ha ammesso tutte le sue responsabilità. Il fatto risale al 13 dicembre '77. quando sulla strada collinare di Costagrande era stato rinvenuto il cadavere di Pietro Camusso, 56 anni, che abitava con la sorella Angela. 75 anni, in una casa isolata nei boschi lungo la «antica strada di Talucco». Le indagini si erano indirizzate verso l'omicidio per rapina, perché la vittima era stata trovata senza il portafogli e i documenti. Si era però saputo che il muratore proprio quel giorno aveva incassato dall'impresa Fornero di San Pietro Val Lemina. presso la quale era alle dipendenze, la busta paga. Un particolare aveva convalidato il sospetto che l'agguato fosse stato teso da un conoscente, in quanto la bicicletta del murato-, re era stata trovata appoggiata ad un terrapieno a qualche passo dal cadavere. I carabinieri avevano interrogato con particolare insistenza i compagni di lavoro. L'Avaro con sicurezza aveva fornito un alibi risultato inattaccabile. Qualche giorno fa. in base ad alcuni nuovi elementi, i carabinieri hanno però deciso di sentire nuovamente il giovane. Si è contraddetto Portato davanti al giudice, nel corso dell'interrogatorio eseguito alla presenza del difensore di fiducia avv. Cavallo. l'Avaro avrebbe dichiarato che la vittima gli aveva fissato un appuntamento nel bosco e che nel corso del colloquio sarebbe sorto — per motivi coperti dal segreto istruttorio — un diverbio degenerato in rissa. Secondo la confessione dell'Avaro il primo a passare a vie di fatto sarebbe stato la vittima. «lo —avrebbe ammesso il giovane—ho raccolto da terra un bastone (trovato poi dai carabinieri insanguinato, n.d.r.) e mi sono difeso colpendo ripetutamente al capo il mio aggressore». Se il giudice crederà a questa tesi cadrà l'imputazione di omicidio per rapina e subentrerà quella di omicidio preterintenzionale. *• Sono stati rinviati a giudizio per l'assalto al treno Rovigo-Chioggia dell'agosto '77 Sergio Settimo, 33 anni, di Trino Vercellese, e Daniele Lattanzio, 25 anni, di Nichelino, entrambi già in carcere per altri fatti: il pri¬ mo a Trani e 11 secondo a Novara. Un terzo imputato, Luca Giacotto, coinvolto nella stessa rapina, è deceduto a Liegi. Il convoglio venne fermato nella campagna di Ceregnano, a circa 15 chilometri da Rovigo e tre banditi armati fecero irruzione nel vagone postale impossessandosi di oggetti per un va lo i e di 43 milioni di lire. Giorgio Avaro, 18 anni