Il pci ripete le accuse alla dc Incertezza sul vertice a cinque di Alberto Rapisarda
Il pci ripete le accuse alla dc Incertezza sul vertice a cinque Oggi un comunicato ufficiale della direzione comunista Il pci ripete le accuse alla dc Incertezza sul vertice a cinque Sarebbero già pronte le proposte dei comunisti per le modifiche al piano triennale e sui rapporti con i democristiani - Verrebbe escluso un esecutivo formato da de e altri partiti con esclusione del pei o parcheggio in ruolo minore ROMA — Con un laconico comunicato si è conclusa ieri sera a tarda ora l'attesa direzione del partito comunista. Né sulla relazione di Berlinguer né sul dibattito, fino a ieri sera, ci sono state comunicazioni ufficiali. E' stato solo preannunciato per oggi un documento in cui il pei espone le ragioni per le quali mette in discussione i rapporti con la de e con il governo. L'invito lanciato dal presidente della democrazia cristiana Piccoli, per un «vertice» chiarificatore di tutti i partiti della maggioranza non sarebbe stato preso ancora in considerazione: il pei preferirebbe aspettare una comunicazione ufficiale degli organi dirigenti democristiani. Nel documento che viene reso noto oggi è riconfermato totalmente lo spirito dell'articolo di domenica scorsa su «l'Unità» (alla stesura aveva collaborato lo stesso Berlinguer). Vengono elencati i fatti che hanno convinto il pei a «prendere atto lucidamente» che sono cambiati gli orientamenti generali della de (Sme, nomine negli enti pubblici, scandalo petroli, viaggio di Zaccagnini negli Usa, nomina di Donat-Cattin alla vicesegreteria, patti agrari, riforma di polizia, riforma universitaria ecc.) E viene preso dettagliatamente in esame, si dice, il piano economico triennale del governo. Sul ..piano» la direzione del pei presenterebbe le sue proposte di modifica, e lo stesso farebbe per tutti gli altri argomenti che vengono messi in discussione. Al fondo dell'intero documento sta l'asserzione del pei che i contenuti di un programma di governo e le alleanze per formare il governo sono un tutt'uno e devono procedere con lo stesso passo. Quindi, il pei non accetterebbe, per esempio, la proposta socialdemocratica di un governo a metà de e a metà formato con gli altri partiti, escludendo i comunisti, o relegandoli in un ruolo minore. Questa proposta anche oggi è ripresentata dal vicesegretario del psdi, Di Giesi. Per il psdi. il governo di Andreotti è liquidato, ma bisogna trovare qualcosa con cui sostituirlo. Per farlo, bisogna prima approvare il piano triennale e poi decidere da quale governo deve essere gestito. « Una volta approvato il piano, tutte le forse politiche potrebbero essere chiamate a gestirlo, a livelli e in forme diverse», dice Di Giesi. Ma il voto in Parlamento sul piano triennale è slittato alla fine del mese. I comunisti non hanno intenzione di attendere tanto tempo per regolare i conti con la de. L'oc¬ casededaZaStchtrepiùte esscioufprnoricnopoAsegsinsuchmasioqudirpeAriuco«vgiopazioraDgoavtorestpseerrelaricoLladctucscqpbcdrerc1qLrnzspla casione propizia potrebbe essere il «vertice» dei partiti della maggioranza proposto da Piccoli e confermato da Zaccagnini al rientro dagli Stati Uniti. La direzione democristiana, che si riunisce domani, potrebbe farla sua. Ma niente di più. Le dichiarazioni rilasciate da Zaccagnini ieri possono essere prese come preannuncio delle prossime decisioni ufficiali della de: esaminare prima di tutto il «piano economico»: rifiuto della crisi; riconferma che la de di oggi non ha tradito la strategia politica di Moro. A proposito del «vertice», il segretario repubblicano Biasini ha prennunciato che il suo partito vi parteciperà, anche se avrebbe preferito prima una «approfondita discussione sul piano triennale». E' quanto dovrebbe ripetere la direzione del pri convocata per oggi. Anche i liberali, che hanno riunito ieri la loro direzione, considerano opportuno un «vertice dei partiti della maggioranza», pur non partecipandovi in quanto all'opposizione. «Il discorso sull'apertura di una crisi di governo si va fadee ugionoveelulaprtati na«Opogiriodicochdipisegiui tomg facendo sempre più vivo — ha detto l'on. Bozzi — è naturale e utile che i partiti della maggioranza si incontrino, ma non vorremmo che prospettati vertici, spesso clandestini, eludessero il dibattito in Parlamento». La direzione liberale ha approvato la relazione del segretario Zanone e due documenti sulla situazione internazionale e sul piano triennale. «Occorre una svolta nel comportamento governativo e legislativo» e perciò «é necessario un chiarimento politico» dicono i liberali in polemica con il governo Andreotti. Il chiarimento «avrà luogo nel dibattito parlamentare sul piano». Gli obiettivi del piano secondo il pli, non sono raggiungibili da questo governo. Alberto Rapisarda
Luoghi citati: Roma, Stati Uniti, Usa
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