La ricostituzione di un bastione militare neir«arco della crisi» di Ennio Caretto

La ricostituzione di un bastione militare neir«arco della crisi» La ricostituzione di un bastione militare neir«arco della crisi» Una strategia Usa per l'Iran e i Paesi di fronte all'Urss La rivolta contro lo Scià ha spezzato l'equilibrio di forze che reggeva dalla Turchia al Pakistan - L'operazione «Northern Tier» decisa martedì in un consiglio d'emergenza - Carter accusato di debolezza nell'affrontare il problema iraniano DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Dal momento in cui lo Scià ha abbandonato Teheran, è scattata a Washington l'operazione «Northern Tier», cioè ripiano Nord. Si tratta di un grande disegno strategico inteso al ripristino dell'equilibrio delle forze spezzato dalla crisi iraniana. Nel linguaggio politico-militare americano, il «Northern Tier» è l'arco che dalla Turchia, attraverso l'Iran e l'Afghanistan, porta al Pakistan. Fino a un anno fa, esso costituiva un bastione naturale contro la spinta sovietica verso l'Oceano Indiano e il Golfo Persico. Oggi rappresenta il «ventre molle» del sistema difensivo occidentale. Dopo il colpo di Stato comunista, l'Afghanistan è infatti un satellite dell'Urss. E se il governo Bakhtiar cadesse, l'Iran, trasformato da Khomeini in repubblica islamica, pur senza abbracciare il1 marxismo si staccherebbe sia dall'America sia dall'Europa. Un estremo riserbo circon¬ da l'operazione «Northern Tier». In attesa della conferenza stampa del presidente Carter, la Casa Bianca e il dipartimento di Stato hanno rifiutato qualsiasi commento sullo Scià. In un'intervista alla televisione, Carter ha asserito che, come gli Stati Uniti, anche l'Unione Sovietica «vuole un Iran stabile», e ha espresso la speranza che la crisi iraniana si risolva «senza nessun intervento straniero». Il vicepresidente Mondale, parlando dagli stessi teleschermi alcune ore dopo, ha soltanto aggiunto che «gli interessi americani, sia strategici sia economici, verranno protetti adeguatamente». Al Congresso, riapertosi martedì dopo le elezioni di novembre, il sottosegretario Saunders s'è limitato a ribadire l'appoggio americano per Bakhtiar, ammonendo l'allarmata Commissione esteri che «il ripristino dell'ordine a Teheran richiederà pazienza, sacrifici, tempo, fatica». Ma l'operazione «Northern Tier» ha una logica e uno svi-" luppo indipendenti dalle dichiarazioni. Il suo avvio è stato deciso dallo stesso Carter, dal consigliere politico Brzezinski, dal segretario di Stato Vance e dal ministro della Difesa Brown in una riunione d'emergenza martedì. Essa ha tre punti di riferimento: l'Iran, che si ritiene possa restare nell'orbita d'influenza occidentale; la Turchia e il Pakistan, ossia i due poli; e l'Arabia Saudita e gli Emirati, barriera estrema nel Golfo Persico. Il suo scopo, oltre che il ritorno all'equilibrio strategico con l'Urss, è altresì il mantenimento delle rotte del petrolio, con la ripresa della produzione iraniana, e la riaffermazione di una presenza politico-militare attiva in Medio Oriente. In Iran, per ora, pur non escludendo una presa di contatti con Khomeini, l'operazione «Northern Tier» consisterà in concreti aiuti, di ogni genere, a Bahktiar. Per precauzione gli Stati Uniti han- no smantellato in territorio iraniano gli apparati di sorveglianza elettronici dei missili, degli aerei e delle navi sovietici. Hanno inoltre richiamato i tecnici e l'altro personale dai pozzi di petrolio e dalle industrie. Come ha detto Mondale, «queste iniziative sono protette dal segreto militare». Tuttavia il loro impegno per un passaggio di Teheran alla democrazia, invece di diminuire, s'è accentuato. Gli Stati Uniti stanno dando al governo un preciso contributo nella prevenzione di un golpe militare da un lato e di una provocazione estremista dall'altro. In Turchia e Pakistan l'operazione «Northern Tier» assumerà la forma di un rafforzamento dell'alleanza e di finanziamenti per la soluzione dei problemi sociali. In Turchia gli Stati Uniti saranno sorretti dall'Inghilterra, dalla Francia e dalla Germania, che hanno preso accordi in questo senso al vertice della Guadalupa due settimane fa. In Afghanistan, come ha scritto ieri il New York Times, il compito americano «sarà innanzitutto di convincere i generali a indire libere elezioni». Un tratto comune che preoccupa il dipartimento di Stato e la Casa Bianca è il radicalismo islamico che sta affiorando nei due Paesi, e che ha portato ai torbidi di fine '78 ad Ankara e a scontri in Pakistan, dove, ha osservato la rivista Time, potrebbe nascere «un altro Gheddafi». L'urgenza maggiore dell'operazione «Northern Tier» è Ennio Caretto