La rapina di Brione: a giudizio «Cioccolato» e «Mani in alto»

La rapina di Brione: a giudizio «Cioccolato» e «Mani in alto» La rapina di Brione: a giudizio «Cioccolato» e «Mani in alto» Accadde il sei luglio scorso nella frazione di Val della Torre - Il complice sedicenne dei due fu ucciso da un amico dell'aggredito Silvano Bertaglia, 23 anni noto nella «mala» come «cioccolato» e Armando Celano, 24 anni, detto ■Mani in alto», due componenti la banda che il 6 luglio dello scorso anno assaltò una tabaccheria di Brione. frazione di Val della Torre, sono stati rinviati a giudizio per rapina, tentato omicidio e porto d'armi. Nell'assalto, come si ricorderà, il loro complice, Roberto Melis. 16 anni, fu ucciso dall'ex proprietario del negozio che aveva assistito alla rapina. Due sorelle del morto e amiche dei due arrestati, Maria Luisa e Paola Melis, devono rispondere di favoreggiamento personale. Pierino Carli, l'ex tabaccaio che scaricò sui banditi la sua doppietta e uccise il Melis non ha avuto strascichi giudiziari: gli è stata riconosciuta la legittima difesa. Queste le decisioni del giudice istruttore Macchia che con il sostituto procuratore Notarbatolo ha condotto l'inchiesta. Ricordiamo il fatto. Ore 18.30 del 6 luglio. Nella tabaccheria di via Brione 3, Daniela Ermetici, 23 anni, sta aspettando il marito Francesco Daniele. Ad un tratto davanti al negozio si ferma una vecchia «500». Tre giovani, Bertaglia, Celano, Melis, si coprono il volto con calzamaglie e irrompono nella tabaccheria. Minacciata con le armi Daniela Ermetici non riesce a parlare, viene afferrata, sbattuta a terra, legata. I banditi frugano nei casset- ti. non trovano nulla, vanno nel la retrobottega, mettono tutto in disordine afferrano 400 mila lire. Tornano nel negozio proprio quando rientra il marito della donna. L'uomo si mette ad urlare, i tre scappano, salgono sulla «500. che non parte. La spingono per avviarla mentre Francesco Daniele esce dal negozio con una sbarra di ferro in mano. I banditi gli sparano addosso. Alla scena assiste dalla fine-! stra del primo piano Pierino Carbi. Corre a prendere il fucile, spara due colpi in aria. I tre dalla strada fanno fuoco contro di lui. L'ex tabaccaio ricarica l'arma, spara verso la strada e colpisce Melis. I complici lo caricano sull'auto e scappano. Per oltre mezz'ora la «500. vaga per le strade della cintura poi arriva in via Matteotti. Sull'auto salgo* no le due sorelle Melis. La corsa riprende. La macchina viene trovata più tardi davanti al mu nicipio di Collegno, il sedicenne è ormai morto. Dopo quattro giorni di indagini i carabinieri arrestano le due ragazze e Celano. Bertaglia si costituisce in Procura, consigliato anche dal legale Masselli. Ma chi sono i componenti la banda? Celano ha al suo attivo rapine, furti, un attentato dinamitardo contro la stazione dei carabinieri di Alpignano. A lu glìo quando avviene la rapina è in semilibertà. Anche Bertaglia è una vecchia conoscenza della giustizia. Per i due, le sorelle Melis avevano lasciato i mariti. E sono proprio le ragazze a portare i carabinieri sulle loro tracce. Celano si lascia ammanettare, rassegnato, davanti a una pizzeria di via Verolengo. L'amico Bertaglia si consegna al procuratore sostenendo però di non aver preso parte al colpo. -A quell'ora ero a Porta Palazzo». i, Due banditi hanno rapinato ieri alle 12,40 il benzinaio Alfonso Conte, di 43 anni. La vittima dell'aggressione era intento a chiudere il suo box, un distributore dell' A gip di corso Unione Sovietica 602, quando è stato assalito alle spalle dai malviventi. I rapinatori si sono impossessati dell'incasso, circa S00 mila lire e sono fuggiti su una Mini Minor.

Luoghi citati: Alpignano, Brione, Collegno, Val Della Torre