Violenze fasciste, tensione a Roma minacce di strage: diciannove arresti di Silvana Mazzocchi

Violenze fasciste, tensione a Roma minacce di strage: diciannove arresti Pestaggi, auto rovesciate, telefonate anonime bloccano il centro Violenze fasciste, tensione a Roma minacce di strage: diciannove arresti I primi disordini provocati da cento giovani usciti dalla sede del msi -1 «Nar» annunciano bombe: sgomberati ospedali, un cinema - Traffico fermo due ore - Processo per direttissima al presunto capo dei «Nuclei armati»? - La madre dell'ultra di destra ucciso: «Basta con i lutti, rispettate il mio dolore» ROMA — «Portare l'attacco al cuore della città e guerra psicologica». Con questo duplice obiettivo, ieri, a Roma, sono scesi in piazza i fascisti. In mattinata un centinaio di giovani hanno invaso il centro della città, rovesciato macchine, infranto vetrine, minacciato passanti. Un commando ha di nuovo attaccato la libreria Feltrinelli in piazza Esedra con mazze di legno e un giovane cliente è stato ferito alla testa: le sue condizioni però non sono preoccupanti. Contemporaneamente scattava «la campagna intimidatoria»: decine di telefonate anonime hanno annunciato bombe ed agguati. Una prima chiamata segnalava un ordigno all'Università, un'altra alla facoltà di Magistero. Per ore le aule sono state passate al setaccio e le cliniche universitarie sono state evacuate, ma per fortuna si trattava di un falso allarme. Nel primo pomeriggio è arrivata la telefonata più grave: una voce, che ha detto di parlare a nome dei Nar, ha annunciato a un redattore dell'«Unità» che in via Quattro Fontane, nei pressi della sede del msi, c'era una vettura carica di esplosivo e che sarebbe avvenuta una strage. Nel cinema adiacente si proiettava un film per bambini e la sala era stracolma. Immediatamente le strade nei pressi del luogo indicato sono state invase da auto della polizia, la gente è stata fatta uscire dal cinema e dai bar vicini. Il traffico è rimasto bloccato per oltre due ore. In città l'atmosfera resta cupa. La Digos, dopo il raid di ieri mattina, ha fermato una sessantina di persone. Ci sono 19 arrestati, alcuni dei quali, sembra, aderenti al «Fronte della gioventù», l'organizzazione giovanile del msi. Il gruppo più nutrito di manifestanti — tra quelli che hanno invaso il centro — era uscito da palazzo del Drago, vicino a piazza Barberini dove ha sede il movimento sociale. Poco prima di mezzogiorno decine di giovani avevano imboccato di corsa via Sistina lanciando pacchi di volantini firmati msi, «Fronte della gioventù» nei quali si accusava «la polizia e i comunisti» di sparare sui giovani di destra e si anticipava l'iniziativa presa dal msi-dn di denunciare il questore di Roma, Emanuele De Francesco. L'esposto è poi stato presentato in Procura dal segretario provinciale del partito missino, Bartolo Galliti» che accusa il questore di «omissione d'atti d'ufficio». In pratica, secondo il msi-dn le forze dell'ordine non avrebbero svolto «l'azionepreventiva» richiesta per evitare i gravi incidenti dei giorni scorsi. Gli arrestati, in seguito alla scorribanda nel centro della città, sono: Carlo Scala, Angelo Luciani, Carlo Ridolfi, Pasquale Buffone, Lorenzo Croce, Fabrizio Testi, Alvise Zuconi, Michele Sacco, Gian Luigi Macchi, Marco Aceto, Riccardo Cavalieri, Giovanni Di Spirito, Paolo Ceppi, Giustino Alessandroni, Paolo La Magra, Marco Caiazza, Francesco Saverio Nisio, Paolo Steiner e Dino Leonetti. Secondo la polizia, i giovani, con pacchi stracolmi di manifestini del msi hanno invaso il centro da via Sistina dove un gruppo di giovani — alcuni dei quali sono stati individuati — hanno rovesciato auto in sosta di fronte ai bar «Il Cantone» e «Trinità» ; una vettura, una Record 1700, ha avuto i vetri infranti con mazze di ferro. Mentre i commandos compivano il loro raid, altri distribuivano pacchi di volantini del msi, imponendo alle edicole dei giornali e ai proprietari dei bar di tenerli in vista accanto alla merce. Altre auto venivano rovesciate a Trinità dei Monti, in via Bocca di Leone e in via Vittoria. Le condizioni delle quattro donne ferite intanto sono leggermente migliorate anche se la piti grave di loro, Anna Attura, è tuttora con prognosi riservata. L'attacco dei «Nar» scatenato contro di loro viene definito dal movimento fascista «solo l'inizio» del loro programma e con una telefonata all'Ansa i «Nuclei armati rivoluzionari» hanno annunciato che uccideranno cinque poliziotti entro gennaio «per vendicare il camerata Alberto». Una catena di odio e vendette, anche se per ora è solo promessa. La madre di Alberto Gianquinto (il giovane di destra ucciso dalla polizia mercoledì scorso) da parte sua, scongiura gli amici del figlio di non partecipare al funerale del giovane. «Non voglio manifestazioni — ha detto — la morte di Alberto non deve produrre spirali di vendetta o rappresaglie stolte. Bisogna smetterla con la violen- 1 za. Chi volesse continuarla venga da me, mi guardi in faccia e leggerà sul mio viso il dolore eterno di una madre». L'inchiesta intanto procede lentamente: ieri pomeriggio è stato interrogato Paolo Signorelli, il professore di filosofia indicato da «Lotta continua» come il capo dei «Nar». In casa sua la polizia ha trovato una pistola (regolarmente denunciata) e un'ascia. Signorelli, arrestato per detenzione di armi, è stato ascoltato da Franco Testa, magistra¬ to di turno mercoledì scorso: probabilmente sarà giudicato, per direttissima. E' ferma invece l'indagine sull'uccisione di Stefano Cecchetti, ferito a morte da un commando dei «compagni organizzati per il comunismo»'. I cinque giovani arrestati giovedì con armi ed esplosivo sarebbero, secondo gli inquirenti, estranei all'episodio, ma responsabili delle bombe messe tempo fa dinanzi alla sezione del msi di Colle Oppio. Silvana Mazzocchi

Luoghi citati: Roma, Trinità