La risposta del ministro Malfatti a «La Stampa»

La risposta del ministro Malfatti a «La Stampa» La risposta del ministro Malfatti a «La Stampa» Più facile compilare la denuncia dei redditi Il ministro delle Finanze e gli esperti del suo dicastero hanno studiato le proposte di un gruppo di professionisti torinesi - Come semplificare i modelli 101 e 740 TORINO — Il ministro ha risposto con una celerità che conforta. Il primo dicembre scorso su iniziativa de «La Stampa» una sessantina di professionisti torinesi (dottori commercialisti, tributaristi, ragionieri collegiati, notai, avvocati e geometri) ha presentato al ministro delle Finanze, Franco Maria Malfatti, una serie di proposte per rendere la dichiarazione dei redditi — modelli 101 e 740 — un'impresa meno faticosa per il contribuente, a tutto vantaggio della chiarezza e quindi sia del fisco sia dei cittadini. Il ministro ci ha scritto che gli esperti del suo dicastero hanno studiato attentamente il .pacchetto» delle proposte innovative e che alcune, assai importanti, sono state accolte. L'intenzione dei proponenti, che hanno lavorato con il nostro collaboratore notaio Gianfranco Gallo Orsi, era riassumibile in due punti: A- Il modulo per la dichiarazione dei redditi deve rispondere ai principi della semplicità e della stabilità: la prima, come insegna l'esperienza di alcuni Paesi, non favorisce l'evasione, mentre la seconda è una caratteristica che tutti chiedono allo Stato nell'esercizio delle sue funzioni legislative e fiscali. B —Le istruzioni contenute nel modulo devono alutare il contribuente e non infondergli assurdi complessi di inferiorità: capita spesso infatti che al posto delle spiegazioni ci siano quasi dei trattati dottrinari. Tutto ciò serve oltrettutto ad avvicinare cittadini e fisco, emozionalmente molto lontani. L'iniziativa torinese partiva infatti dalla constatazione, come già fu scritto su questo giornale, che moggi gli scontenti, i delusi e gli arrabbiati sono tanti'. Malfatti ha dichiarato di accogliere i principi. Il ministro afferma infatti che l'amministrazione finanziaria «si sforza di contemperare le esigenze di completezza con quelle della semplicità e facilità di compilazionen. Malfatti aggiunge che ci sono anche esigenze strettamente collegate con la rilevazione meccanografica, motivo per il quale certe soluzioni sonc obbligate. In altre parole il controllo automatico detta le sue leggi e a queste bisogna obbedire. Questo spiega perché alcu¬ ne delle richieste avanzate da Torino, come il raggruppamento degli oneri deducibili o la soppressione del prospetto dei costi e dei ricavi, non pos-> sono essere accolte. Altre, dice sempre il ministro, non sono immediatamente realizzabili dal momento che comportano modifiche alla legislazione vigente. Elenchiamo ora i gruppi di proposte che il ministero delle Finanze ha accolto: 1. Dimensione del modulo: il formato è stato ridotto cosi da rendere più facile la sua compilazione con la macchina da scrivere. 2. Codice fiscale: dalla casella destinata alla indicazione del numero del codice fiscale sono state eliminate alcune linee verticali intermedie che rendevano difficile la posizionatila a macchina. 3. Codici di attività: la tabella è stata ampliata e resa conforme con quella dell'Iva; si potrà quindi identificare più facilmente la professione del dichiarante. 4. Redditi immobiliari: per terreni e fabbricati, i cui quadri A e B sono stati reinseriti nel modello fondamentale, è stato consigliato, nelle istruzioni che accompagnano il modulo, di utilizzare direttamente i modelli A bis e B bis nei casi di insufficienza degli spazi contenuti nei quadri fondamentali A e B. «Si è evitato cosi — scrive il ministro — il macchinoso sistema di iniziare l'elencazione degli immobili nei quadri AeBedi proseguirla in quelli A bis e B bis». 5. Quadro A: sono state eliminate le colonne riservate alle percentuali di possesso, essendo sufficiente l'indicazione della quota di reddito del dichiarante. 6. Quadro B: è stata elimi¬ nata la richiesta degli estremi di trascrizione per gli atti di compravendita di immobili. 7. Quadro N: è stata migliorata l'indicazione e l'impostazione dei dati relativi all'imposta Irpef dovuta e versata al fine di rendere più agevole, nel prossimo novembre, il calcolo dell'acconto. La stessa impostazione è stata adottata anche per il quadro O ai fini dell'Ilor. Malfatti ringrazia poi per l'intelligente opera di collaborazione proposta, sottolineando che «in una materia tanto delicata e di così vitale importanza il fattivo intervento degli organi di informazione può infatti costituire un fattore rilevantissimo per il perseguimento di quelle finalità di equità e giustizia fiscale così chiaramente e profondamente avvertite da noi tutti: _ r„_. p. in. ias.

Persone citate: Franco Maria Malfatti, Gianfranco Gallo Orsi

Luoghi citati: Torino