Mercato del lavoro Polemica a Settimo

Mercato del lavoro Polemica a Settimo Mercato del lavoro Polemica a Settimo La sede della Società Operaia di Settimo in via Matteotti è luogo adatto a ospitare le chiamate pubbliche dei disoccupati? Il direttore dell'ufficio di collocamento dice di no, i rappresentanti sindacali della commissione comunale sono di parere contrario. La divergenza è questa: la centenaria casa si riposo è o no una sede «politica», visto che ospita, oltre alla camera del lavoro, al pÌ8no superiore, anche la sezione del pei e del psi? Tra le due parti è in corso un braccio di ferro e, in certo senso, il sindaco Cravero è chiamato a fare da arbitro. Da circa un mese il «mercato del lavoro» si svolge ogni giovedì nell'aula consiliare del municipio, ma la sala sin dal primo appello, si è dimostrata insufficiente a ospitare tutti quelli che vorrebbero entrare. I disoccupati (a Settimo sono ISSO) si accalcano, allora, lungo la scala e nel corridoio del comune ed è difficile udire la voce del direttore del collocamento, Manente, che offre i pochi posti disponibili. Altrettanto difficoltoso, poi, fendere 11 muro delle persone, pigiate come sardine, e consegnare il cartellino rosa al tavolo del controllo. Nella commissione comunale per 11 collocamento, formata oltre che dallo stesso Manente, da sette sindacalisti e da tre rappresentanti degli imprenditori, si è posto il problema di una nuova sede: i sindacalisti avrebbero voluto chiedere al Comune, che lo affitta per due milioni all'anno, il salone della Società Operaia, ma il direttore del collocamento, Manente, si è opposto suggerendo la biblioteca comunale o una palestra scolastica. Sul tavolo del sindaco è arrivata cosi, qualche giorno fa, una lettera che chiede genericamente una nuova sede per la chiamata del giovedì. Che farà ora il sindaco? Sembra che non ci sia altra soluzione che la casa del popolo. La biblioteca da parecchi mesi è infatti chiusa a ogni manifestazione e la sala al primo piano è stata trasformata in aula-ricerche per gli studenti. Il comune, proprio perché non ha altri locali per riunioni, ha affittato 11 salone della Società Operaia e ì locali del Cìrcolo Richiardi. Pare che il direttore Manente, piuttosto che trasferirsi alla Casa del popolo, insista per continuare la chiamata nella sede municipale. «Non capisco —dice il sindacalista Erminio Villaschi — l'ostinazione del direttore dell'ufficio di collocamento. Alla casa del popolo non si distribuiscono milioni, ma solo qualche posto di lavoro alla settimana. I più purtroppo vanno via a mani vuote e con la rabbia in corpo».

Persone citate: Cravero, Erminio Villaschi, Manente, Richiardi

Luoghi citati: Isso