Tre giovani di Lotta Continua processati per assalto al msi
Tre giovani di Lotta Continua processati per assalto al msi Domani in tribunale i disordini del 1 ° ottobre '77 Tre giovani di Lotta Continua processati per assalto al msi Sono tutti latitanti - Una frangia di quel corteo causò l'incendio dell'Angelo Azzurro in via Po, dove morì lo studente Crescenzio Processo domani in quinta sezione del tribunale contro tre giovani esponenti di Lotta Continua, Giovanni Saulini, 20 anni, corso Bramante 6, Stefano Della Casa, 25 anni, via Trana 10, Peter Freeman, 20 anni, accusati di adunata sediziosa, partecipazione a corteo con il volto mascherato, trasporto di materiale esplodente, violenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato. Secondo il magistrato che li ha rinviati a giudizio parteciparono il 1" ottobre del 1977 al corteo che diede l'assalto alla sede del msi in corso Francia 19 e agli uffici della Cisnal di via Mercanti ni 8. La giornata ebbe un tragico epilogo. Un gruppo di dimostranti si staccò dal corteo principale, impegnato dalle forze di polizia in corso Francia, e raggiunse via Po dove diede l'assalto al bar -Angelo Azzurro», ritenuto un «covo di fascisti». Roberto Crescenzio, 22 anni, perito industriale, pagò con la vita la sventura di trovarsi per caso nel bar quel giorno. Quando il locale fu investito dalle fiamme provocate dal lancio delle molotov cercò scampo nella toilette, poi tentò di farsi strada verso l'uscita ma 1 suoi abiti presero fuoco e rimase orribilmente ustionato. Entrò in coma nel primo pomeriggio e mori il giorno dopo. La settimana successiva la polizia operò una serie di fermi, circa una trentina di giovani, tutti noti come aderenti al movimento «Lotta Continua». Ventiquattro tra essi furono incii- minati e in seguito prosciolti, in quanto non erano stati riconosciuti tra i partecipanti alla seconda fase delle violenze, culminate nella tragedia deli''Angelo Azzurro». Ma la procura generale Impugnò la decisione e rinviò a giudizio Saulini, Della Casa e Freeman per partecipazione alla prima fase degli scontri con la polizia. Ieri mattina Lotta Continua ha indetto una conferenza stampa annunciando una giornata di mobilitazione per il processo. Al mattino sciopero nelle scuole e corteo con partenza da piazza Solferino, al pomeriggio presenza nell'aula del tribunale dove si svolgerà il dibattimento, alla sera fiaccolata da piazza Arbarello per le vie del centro. Nel comunicato distribuito ieri mattina Lotta Continua afferma tra l'altro: «Le incongruenze di questa vicenda giudiziaria sono note. Per tutte valga che dei sei massimi indiziati di allora, per i quali dopo la prima sentenza di proscioglimento vi fu l'appello, due poterono dimostrare la loro completa estraneità a quella manifestazione, uno lavorava e l'altro era addirittura in caserma, per il servizio di leva. Questo ed altri particolari ci permisero di dubitare che il riconoscimento sulle fotografie (scattate sul luogo degli incidenti, n.d.r.) fosse stato pilotato dagli schedari della questura, facendo assumere all'intera vicenda il sapore di una sorta di "vendetta" nei confronti degli esponenti più attivi delle lotte studentesche ed antifasciste». Il comunicato conclude affermando che al processo «imputato sarà l'antifascismo, in una città che per tradizione non ha mai permesso ai fascisti di uscire dalia fogna di corso Francia 19». •Per quanto ci riguarda la sentenza è già emessa: è di condanna per chi ha ordito questa montatura, che ha costretto da un anno e mezzo dei compagni alla galera (Saulini e Della Casa furono arrestati e poi scarcerati, n.d.r.) e alla latitanza (dopo l'impugnazione della procura generale è scattato un nuovo mandato di cattura nel confronti del tre giovani, che sono tutto ra latitanti, n.d.r.)». c. cer.
Persone citate: Crescenzio Processo, Della Casa, Giovanni Saulini, Peter Freeman, Roberto Crescenzio, Stefano Della Casa
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