Fascisti con mitra assaltano a Roma "Radio città futura": ferite 5 donne di Giuseppe Fedi

Fascisti con mitra assaltano a Roma "Radio città futura": ferite 5 donneIl feroce attentato compiuto all'emittente dell'ultrasinistra Fascisti con mitra assaltano a Roma "Radio città futura": ferite 5 donne Quando i terroristi hanno fatto irruzione, una giovane ha gridato: "Aiuto, arrivano coi mitra. Non sparate,, - L'appello raccolto da ascoltatori che hanno dato l'allarme - Il commando ha incendiato gli impianti e sparato sulle femministe - L'azione è stata rivendicata dai Nar ROMA — Un commando dei Nar (Nuclei armati rivoluzionari, l'organizzazione neofascista che ha raccolto la trista eredità di Ordine nuovo e di Ordine nero) ha fatto irruzione, ieri mattina alle 10,15, nella sede di «Radio città futura», una emittente della sinistra extraparlamentare, che ha gli uffici in via Dei Marsi, quartiere di S. Lorenzo, a Roma. I terroristi neri — erano quattro, forse cinque, con un complice che li aspettava con un'auto «128» color verde, in piazza Dei Campani — volto coperto, armi in pugno hanno gettato benzina sugli impianti radio poi, appiccate le fiamme, hanno aperto il fuoco, con un mitra e pistole (una 7,65 ed una 38 special) contro cinque donne del Collettivo femminista romano che stavano conducendo una trasmissione. Una delle donne, Anna Attura, 38 anni, romana, è stata raggiunta dai proiettili ad una gamba e al basso ventre: ricoverata al Policlinico è stata sottoposta ad intervento d'urgenza. I medici, per salvarla, hanno dovuto asportarle l'utero. Le sue condizioni sono gravissime. I sanitari si sono riservati la prognosi. Queste le condizioni delle altre: Gabriella Zignone, 47 an¬ ni, originaria di Borgosesia, ha avuto un femore fratturato ed ha riportato ferite alla gamba destra, guarirà in 3 mesi; Rosetta Padula e Carmela Ingafù, entrambe colpi-' te alle gambe guariranno rispettivamente in 40 e 20 giorni; «Nunni. (Annunziata) Vuoili, 53 anni, che ha riportato ustioni al volto ed alle braccia, guarirà in 20 giorni (la donna ha potuto lasciare ieri stesso l'ospedale). Rivediamo il «film» dell'assalto, cosi come è stato possibile ricostruirlo, attraverso le confuse testimonianze. Quando 1 terroristi hanno raggiunto gli uffici di «Radio città futura», Nunni Miolli e Gabriella Zignone erano ai microfoni, le altre tre erano in redazione. Le prime due donne, intuito il pericolo, hanno gridato aiuto nei microfoni (e le loro voci sono state sentite da alcuni ascoltatori, che hanno dato l'allarme al «113», prima che i fascisti strappassero i fili): -Stanno arrivando con i mitra, non sparate, non sparate». Racconta Annunziata Miolli: «Li abbiamo visti entrare in sala di trasmissione. Erano quattro o cinque, non so. Nessuno ha parlato. Ci hanno guardato per un attimo, ghignando. Quasi abbia- mo pensato ad uno scherzo, ma quelli facevano sul serio e ci hanno spianato le armi E' stato allora che abbiamo gridato aiuto». Uno dei terroristi ha cosparso il pavimento di benzina, poi ha lanciato un primo ordigno incendiario. « Una vampata enorme», raccontano le donne. -La bomba —dice la Miolli — mi è esplosa quasi addosso. Mi ha salvata Gabriella, con la sua prontezza di spirito...». Gabriella (la Zignone) le ha gettato infatti una giacca addosso, prima che si trasformasse in una torcia. A questo punto la fase più drammatica ed atroce dell'attentato: i terroristi hanno 'spinto la Miolli e la Zignone negli uffici di redazione, dove erano le altre. Sulla porta è comparsa Anna Attura: -Un fascista le ha sparato, colpendola in pieno ventre», racconta Rosetta Padula. La sala di trasmissione intanto era in fiamme. Già accorrevano i soccorsi. Le cinque donne sono state portate al Policlinico, mentre i neofascisti si allontanavano dalla .zona. Due ore dopo i Nar si sono fatti vivi: -Siamo fascisti e rivendichiamo l'attentato a "Radio città futura"», ha detto per telefono una voce maschile al segretario di redazione de II Tempo. Un'ora dopo un altro messaggio, stavolta all'Ani'a: -Onore ai camerati assassinati — ha detto un anonimo — vendicheremo i camerati assassinati in via Acca Larentia. Sangue chiama sangue». Quindi la «spiegazione» della loro impresa: «/ redattori criminali di "Radio città futura" hanno oltraggiato il camerata Ciavatta, dicendo: "I fascisti sono rimasti con una ciavatta soltanto"». Un redattore ha chiesto al terrorista quando sarebbe stata pronunciata la frase. Questa è stata la risposta: -Lo hanno detto nei giorni scorsi Per questo li abbiamo colpiti». Ed ha concluso: -Ci vendicheremo ancora più duramente. Siamo i Nar». Francesco Ciavatta, uno studente missino, venne assassinato il 7 gennaio dello scorso anno unitamente al collega franco Bigonzetti. I fascisti hanno compiuto altre violenze, per «vendicare» la morte dei due: l'incendio di cinque cinema romani, l'attentato, sabato scorso, alla libreria Feltrinelli. Il 28 settembre scorso, i Nar assassinarono lo studente Ivo Zini che a Roma stava leggendo la pagina degli spettacoli de l'Unità. I Nar nel '78 hanno commesso 11 attentati nella capitale. Hanno agito anche a Napoli ed a Pisa. Un redattore di Radio città futura fu ferito da un loro commando in piazza Vittorio a Roma, nella notte di Natale del 1977. Perché Radio città futura? L'emittente della nuova sinistra romana ha un alto indice di ascolto. E' stata più volte alla ribalta della cronaca per le sue iniziative. Fra l'altro è la radio che in un certo senso «previde» il rapimento di Moro: Renzo Rossellini, uno dei dirigenti, venne interrogato dal magistrato a tale proposito. Dice oggi Rossellini: -Sapevamo di essere un obiettivo. Negli ultimi giorni le telefonate minatorie si erano intensificate. Ho informato anche la Digos. L'altra notte qualcuno ha sparato contro il mio portone di casa». I danni sono gravi? -Abbiamo cominciato quattro anni fa... Oggi bisogna riprendere tutto da capo». L'aggressione a Radio città futura, il ferimento delle cinque donne hanno provocato lo sdegno di tutte le forze democratiche. L'emittente ieri pomeriggio aveva annunciato una manifestazione di protesta per le vie del centro di Roma. E' stata vietata. Poi la polizia ha permesso che si formasse un corteo che dal quartiere di S. Lorenzo ha raggiunto il Policlinico, dov'erano le ferite. C'erano circa 5000 persone. Il Movimento femminista ha proclamato per oggi lo sciopero di tutte le donne, sia delle casalinghe che di coloro che svolgono qualsiasi altro lavoro. Per oggi alle 16 è convocata una manifestazione — non ancora autorizzata — che dovrebbe partire da piazza Esedra a Roma. Giuseppe Fedi

Luoghi citati: Borgosesia, Napoli, Pisa, Roma