Dagli scontri al nuovo governo
Dagli scontri al nuovo governo Dagli scontri al nuovo governo BANGKOK — Le forze armate del Funsk (i ribelli cambogiani sostenuti dal Vietnam con.circa 60 mila combattenti, più di quelli di cui disponeva il governo di Poi Pot) hanno dichiarato da radio Phnom Penh di controllare «colpletamente» le nove province orientali della Cambogia, tra cui la capitale, e «vaste regioni» nelle province occidentali, presso la frontiera con la Thailandia. Hanoi festeggia questa, vittoria ripetendo alla radio comunicati come questo: «La maggior partedel territorio cambogiano è già stato liberato: ciò die resto dell'amministrazione e dell'esercito reaslonari si disgregherà facilmente di fronte all'attacco dell'esercito rivoluzionarlo e alla sollevazione popolare». Dall'altro fronte, effettivamente «disgregato» secondo i tradizionali criteri militari, si sa soltanto che il presidente Poi Pot e le sue forze sono scomparsi dalla capitale, ma si ignora dove si trovino cori esattezza. Il principe Sihanouk è a Pechino, da dove esorta alla resistenza e al tempo stesso denuncia le violaziphi dei diritti umani compiute da Poi Pot. Quest'ultimo, da domenica «premier alla macchia», ha fatto sapere che «Ih guerra continuerà». Prima di abbandonare la capitale sotto l'irresistibile pressione militare vietnamita, il governo cambogiano' aveva lanciato un disperato appello alla popolazione per la resistenza contro gli «invasori vietnamiti»: A Phnom Penh intanto si è insediato ieri il «Consiglio rivoluzionario del popolo kampucliea», sotto la presidenza di Heng Samrin affiancato da altri sette personaggi fino a ieri non conosciuti, anche se le emittenti Funsk e vietnamite ne parlano come di «ree- chi combattenti del regime» di Poi Pot. In questa regione diventa sempre più difficile distinguere il ruolo dei «liberatori» da quello degli «oppressori»: la popolazione infatti, pur provata dalla dittatura di Poi Pot, sembra divina (forse anche per antichi odii nazionali ed etnici) e molti osservatori ritengono che nelle regioni nord-occidentali, da Battambang a Slem Reap, al contine con la Thailandia, possa svilupparsi una lunga ed estenuante resistenza basata sulla tecnica dèlia guerriglia. E' la zona dei templi di Angkor che pròprio pochi giorni fa il governo cambogiano aveva riaperto al turismo dopo otto armi di isolamento dovuto alla guerriglia. Secondo voci diffuse a Bangkok e attribuite a fonti cinesi, anche a Sud-Ove6t di Phnom Penh sarebbe in atto la guerriglia contro il fronte della Kampuchea democratica (Funsk) filovietnamita. Le notizie sulle operazioni militari sono scarse e contraddittorie. Dopo la conquista di Phnom Penh e i bombardamenti dei Mig di Hanoi su Kompong Chang, il poderoso contingente militare dei ribelli sembra consolidarsi nelle zone conquistate. Secondo informazioni giunte, a Bangkok, ieri sera J cambogiani fuggiti dalla capi tale (e tra essi forse Pòi Pot) starebbero organizzando una linea di sbarramento 30 km a sud di Siem Reap, lungo la strada n. 6, l'importante arteria di accesso alla capitale (anche se, per l'attraversamento del Mekong non dispongono di ponti fissi). Il punto dove si starebbe organizzando questa estrema di-' fesa è.a 200 chilometri da Phnom Penh. Ieri, un gruppo di diplomatici che avevano abbandonato la capitale cambogiana poco prima dell'ingresso delle truppe Fuhsk-vietnamite, ha raggiunto Poipet, un posto di frontiera con la Thailandia. Erano accompagnati da khmer rossi e tra essi ci sonò circa 6Q0 consiglieri militari cinesi guidati dall'incaricato d'affari, oltre a funzionari egiziani, birmani, jugoslavi, romeni e nord-coreani. A tutti le autorità thailandesi di Aranyaprathet, il posto di confine situato in corrispondenza di Poipet, hanno riservato un'accoglienza cordiale, mentre ai profughi cambogiani che tentavano di sconfinare è stato negato l'accesso al territorio thai. I diplomatici fuggiti hanno detto che già il 2 gennaio scorso le autorità governative avevano consiglia to loro di lasciare temporaneamente la capitale «per motivi di sicurezza». Nessuno però è stato in grado di dare informazioni sulla sorte di Phnom Penh. r. s.
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