Scontro verbale a distanza tra la Castellina e Corvisieri

Scontro verbale a distanza tra la Castellina e Corvisieri Dopo l'uscita del parlamentare dal pdup-dp Scontro verbale a distanza tra la Castellina e Corvisieri La già piccola rappresentanza della "nuova sinistra,, in Parlamento è destinata a ridursi ai soli tre deputati del pdup poiché, dopo Corvisieri, anche Pinto e Gorla usciranno o saranno espulsi dal gruppo ROMA — «Per me è incomprensibile la decisione di Corvisieri di lasciare il gruppo del pdup» esordisce Luciana Castellina, capo del gruppo parlamentare del pdup-dp. Era già piccola la rappresentanza della «nuova sinistra» (3 deputati del pdup e 3 di democrazia proletaria) di fronte ai 222 deputati comunisti. Ma ora, nel giro di pochi giorni, il gruppo è stato investito da scissioni e fughe. Gorla e Pinto di democrazia proletaria, di fatto se ne stanno per andare o stanno per essere espulsi. Silverio Corvisieri, eletto a Torino nel 1976 nelle liste dì democrazia proletaria, cambia anche lui bandiera e passa al gruppo della sinistra indipendente, riavvicinandosi cosi al pei. I tre deputati del pdup (Castellina Magri e Milani) sono rimasti soli. La mancanza di un accordo politico tra i deputati del pdup e di dp è un chiaro sintomo della crisi delle formazioni che si sono poste a sinistra del partito comunista. Il pei osserva soddisfatto questo sfaldamento; L'Unità di ieri dava molto rilievo al «caso Corvisieri». Ma perché Corvisieri ha lasciato il suo gruppo e proprio in questo momento? «L'uscita di Corvisieri è immotivata per quanto riguarda noi del pdup — dice Luciana Castellina — e la cosa pare tanto più singolare visto che avviene a due mesi dal probabile scioglimento anticipato delle Camere. «Chissà perchè lo ha fatto ora» dice con un tono malizioso, che lascia trasparire il sospetto che Corvisieri stia cercando di garantirsi la rielezione in Parlamento.«.Awei capito se si fosse iscritto direttamente al pei per fare il militante di base. Ma voler mettersi a fare il notabile della sinistra Non erano mai emerse divergenze tra lui e la linea del pdup, mentre erano notti suoi scontri con Gorla e Pinto di democrazia proletaria. Ma, visto che Gorla e Pinto stanno per andarsene, perché Corvisieri è uscito dal gruppo? Dice che passando alla sinistra indipendente può lavorare meglio per costituire il centro per l'unità della sinistra, a suo tempo proposto da Magri e Napoleoni. Ma l'adesione del pdup a questa iniziativa non ha mai comportato l'ipotesi dello scioglimento del partito e Corvisieri lo sapeva». Silverio Corvisieri si aggira nel corridoio di Montecitorio, ma evita di incontrarsi con Luciana Castellina. «Onorevole, ritorna all'ovile, si riavvicina al pei?» gli chiediamo. «Non parlerei di riavvicinamento ora. Un avvicinamento ci fu già nel 1977, quando contraddissi le analisi di Magri al convegno di Bellaria. Comunque non è mia intenzione prendere la tessera del pei fino a quando questo partito manterrà questa forma di organizzazione interna in cui o sei d'accordo o taci. Dico con molta chiarezza che avrei voglia di fare quadrato nel pei solo se ci fosse un attacco violento e gravissimo alla classe operaia». Quale è il suo giudizio sulla «nuova sinistra» dalla quale è ora uscito? «C'era una vecchia "nuova sinistra"che è morta dopo le elezioni del 20 giugno 1976. Ora c'è una "nuova sinistra" che non è rappresentata nè dal pdup né da democrazia proletaria. L'attuale vera "nuova sinistra" è quella che va da Macondo alla P 38. In questa situazione bisogna ridare alla sinistra italiana un disegno credibile di lotta per la trasformazione del Paese. La nascita del "partito armato" mi ha convinto che bisogna battersi intanto per difendere questa democrazia». Alberto Bapisarda Collezione Torlonia chiesto l'esproprio ROMA — Il ministro per i Beni culturali, Dario Antoniozzi, «venuto a conoscenza del dissequestro della collezione Torlonia disposto dal pretore Adalberto Albamonte, ha invitato il sovrintendente ai Beni archeologici di Roma — informa un comunicato — ad intensificare la vigilanza a tutela delle opere della, collezione. La collezione Torlonia è formata da 260 pezzi fra sarcofaghi, busti, sculture ed è considerata la più importante collezione privata d'arte antica del mondo. Le opere erano sistemate nel palazzo Torlonia alla Lungara da cui sono state rimosse dai proprietari per costruire, senza autorizzazione, una serie di miniappartamenti.' ' L'associazione per la difesa del patrimonio culturale e ambientale aveva anche chiesto al ministero dei Beni culturali, al sindaco di Roma, alle autorità regionali interventi per assicurare provvedimenti contro gli abusi edilizi nel palazzo Torlonia, il recupero, la conservazione delle opere della collezione e il loro esproprio a favore dello Stato.

Luoghi citati: Roma, Torino