Come si vive oggi in Vietnam

Come si vive oggi in Vietnam Come si vive oggi in Vietnam Uno studente di Hanoi, a Torino per studio, difende l'amministrazione comunista - "I profughi? Sono le persone che erano privilegiate dal vecchio regime,, - Prigionieri politici e libertà religiosa Ancora un appello per il Vietnam. E' diLuu Van Khuong, un giovane che si riconosce nell'attuale regime comunista, a Torino con permesso di soggiorno per studiare. A Capodanno, avevamo sentito l'altra voce vietnamita, quella di cinque ragazzi, per i quali il Paese d'origine, dove hanno le famiglie, è molto lontano, praticamente irrangiugibile, tanto che hanno chiesto ed ottenuto lo «status» di profughi politici dall'Onu. Ora, Luu descrive lo sforzo dei dirigenti politici di Hanoi e di Ho Chimin (ex Saigon) per ridare al Paese dignità, lavoro e pace, anche fi» senza i capitali Usa. Dice: .Sono ritornato in Oriente quest'estate. Per due mesi l'ho rivisitato; ho raccolto tanti dati e penso di poter dare una spiegazione al fenomeno dei profughi delle migliaia di persone che lasciano il Paese su barche di fortuna, andando talvolta incontro alla morte*. A parere di Luu fra costoro vi sono soprattutto i •privilegiati del vecchio regime* Aggiunge: • Oggi gli americani se ne sono andati (e con loro se ne sono an dati due miliardi di dollari l'anno), lasciando un Paese distrutto da sei milioni e 300 mila tonnellate di bombe, da 64 mila ton nettate di diserbanti: esistono migliaia di "Seveso" incoltivabili*. Il giovane ammette che il sistema di amministrazione, a tre anni dalla fine della guerra, «non è ancora perfetto*, ma ne dà la colpa agli ex collaboratori di Thieu, ai •profittatori di guerra*. Spiega: «Chi era abituato ad un sistema di vita non conforme alla realtà del Paese, un sistema importato ed estraneo, trova insopportabile vivere, fra continui sacrifici I fuggiaschi fanno parte di questo grup- po di persone e per il 70 per cento sono cinesi*. Dopo considerazioni sui tentativi del governo cinese di mettere in difficoltà il nuovo Vietnam con la diffusione di «voci» su «una possibile futura guerra fra i due popoli*, Luu sottolinea l'impegno dei dirigenti di Hanoi per eliminare i privilegi, con la nazionalizzazione del commercio; per rilanciare l'istruzione con scuole aperte a 15 milioni di allievi; per riorganizzare i servizi sanitari fornendoli dei mezzi necessari. n giovane chiarisce il concetto vietnamita di «prioionteri politici*, fornendo dati: «t/n miiione di soldati del vecchio regime, dopo la vittoria di Hanoi, sono tornati alle loro case con pieni diritti; nei campi di rieducazione rimangono decine di migliaia di alti ufficiali ma la cifra va diminuendo. Questi uomini saranno liberati appena dimostreranno di non essere più nocivi*. A parere di Luu, infine, anche la libertà religiosa è rispettata. Anzi le suore cattoliche e di altre confessioni vengono utilizzate per ridare dignità a tante donne corrotte dal vecchio regime. «Per questo — conclude —il Vietnam merita di essere aiutato, anche dagli amici italiani: per risollevarsi da un secolo di guerre e per superare i danni delle recenti inondazioni*.

Persone citate: Thieu