Un'usanza criminale

Un'usanza criminale Un'usanza criminale Nei cortili e nelle viuzze del quartiere Gescal di Venaria sono stati rinvenuti la mattina di Capodanno una trentina di bossoli e perfino due panettoni di lupara. Segno quindi che la notte di S. Silvestro non soltanto la «Beretta» di Giuseppe Garieri ha fatto fuoco, il muratore ha trovato numerosi imitatori. Chissà quanti sono stati i beceri che hanno salutato l'anno nuovo sparacchiando in aria ed in strada con fucili e rivoltelle. Disgraziatamente è difficile, se non impossibile, appurare quanti di questi incoscienti criminali sono in circolazione, di essi se ne ha notizia solo quando ormai è troppo tardi, a tragedia compiuta. Ma, di certo, sono molti, sparsi un po' ovunque in città e nella cintura. Almeno, a giudicare dalle esplosioni di armi vere che la notte del 31 dicembre sono state udite qua e là in quasi ogni quartiere. Di uno di questi criminali ci sono state raccontate le gesta. Si tratta di un operaio, padre di famiglia integerrimo, che in occasione della grandi feste ha l'abitudine di trasformarsi per qualche secondo in uomo del West: mentre gli altri festeggiano con brindisi, danze, canti, lui invece imbraccia la doppietta, spalanca una finestra e preme il grilletto mirando, almeno lo speriamo, in aria. Un'abitudine che diventa imperativo categorico la notte dell'ultimo dell'anno.

Persone citate: Beretta, Giuseppe Garieri

Luoghi citati: Venaria