Monumento al jazz

Monumento al jazz Monumento al jazz ANCHE i cultori del jazz, se lo vogliono, hanno a disposizione un paio di strenne fresche di stampa e adatte ai loro gusti, pubblicate entrambe dalla Fonit Cetra. La prima è un album di dodici long playing di Miles Davis intitolata Chronicle (Prestige P 012), ed è un monumento discografico che ha pochi termini di confronto: finora, tra i vivi, solo il pianista Keith Jarrett ha avuto un simile onore dalla Ecm; gli altri, tutti scomparsi, sono Jelly Roll Morton, Bix Beiderbecke, Fats Waller, Louis Armstrong, Art Tatum, Duke Ellington. Il periodo documentato da Chronicle è circoscritto agli Anni Cinquanta, quando appunto il grande trombettista registrò quasi esclusivamente per la Prestige, ma è forse il suo più significante e produttivo. I pregi più immediati dell'iniziativa, alla quale si spera faranno seguito in futuro i dischi acquistabili separatamente, stanno nella possibilità data ai giovani di accostarsi per la prima volta a numerose opere davisiane che erano diventate difficili da reperire, e agli studiosi di potersi finalmente riascoltare il Davis della Prestige in ordine cronologico, senza dover provvedere a ricostruzioni lunghe e noiose. L'altra strenna, più ridotta ma altrettanto preziosa, è un elegante cofanetto con quattro long playing contenenti le incisioni effettuate dal pianista Bill Evans, in trio con Scott La Faro al contrabbasso e Paul Motian alla batteria, fra il 1959 e il 1961 (The Bill Evans Golden Trio, Riverside 4000-4). Si tratta di un ottimo contributo alla conoscenza del compositore-esecutore recentemente scomparso e di un'opportuna rivisitazione dello stile di Scott La Faro, che in quegli anni innovò in modo decisivo la prassi del contrabbasso jazz. fay.

Persone citate: Art Tatum, Bill Evans, Duke Ellington, Fats Waller, Keith Jarrett, Louis Armstrong, Miles Davis, Paul Motian, Roll Morton