Rock e i suoi fratelli

Rock e i suoi fratelli Leggera Rock e i suoi fratelli IL mercato della musica leggera riserva, per questa fine d'anno, molte sorprese. Dischi di qualità, riproposte curiose e anche facile consumismo. Il panorama è vasto e intricato. Vediamo di orientarci. Per chi bada più alla qualità che alle classifiche di vendita (del resto spesso artefatte) sono senz'altro da regalare o da regalarsi: Maria Carta, Haidiridiridiridiridinni (Polydor) un LP splendido nuovissimo, frutto dell'incontro della grande interprete del folk sardo con Carlo Siliotto, ex Canzoniere del Lazio. Risultato: via le luneddas, via tutto quell'antico sapore di folk genuino che sa sempre un po' di cartolina «coita» e strada aperta a tutto il vitalismo scatenato di un'anima popolare religiosa e pagana insieme, che qui inclina spesso e volentieri al rock, con esiti trascinanti; Giorgio Gaber, Pressione bassa (Carosello), LP che ha fatto meno rumore dell'ormai celeberrimo Se io fossi Dio, ma che per certi versi lo supera ridandoci un Gaber sganciato dalla struttura dell'assolo teatrale e più vicino allo, canzone, incline al¬ la dolcezza, alle trasparenze, alle sfumature. «E io sto bene» canta zi Giorgio, e la cosaci fa piacere. Per chi un occhio alla classifica lo butta, segnalerei tra il meglio recente: Diana di Diana Ross (Motovm) disco-music al massimo livello di qualità, The game dei Queen (EMI) nuovo LP di un gruppo eccellente sempre assistito dalle vendite, e quasi mai dalla critica, chissà perché: e infine Ci vuole orecchio di Enzo Jannacci (Ricordi) del quale a giorni dovrebbe uscire anche un'antologia revival di vecchie canzoni riarrangiate Anni 80. Per chi ha soldi da spendere e regala solo confezioni regalo o strenne: è da settembre nei negozi l'opera omnia di Jimì Hendrix, in un box di sei LP (Polydor) per sole L. 29.500. Unico neo, l'LP doppio Electric Ladyland chissà perché è diventato LP singolo. S'è fatto 6, non si poteva fare 7? Ciò conferma che le antologie di un interprete è in genere meglio confezionarsele da soli, semplicemente acquistandone il repertorio originale. Un esempio. E' appena uscito Under the Gun, nuouo LP dei Poco (RCA) un gruppo country-western-rock-folk americano che fa musica immediata e godibile: aggiungetevi Head over Heels (1975); Rose of Cimarron (1976); e Legend (1978). Per chi non disdegna un po' di intelligenza insieme al divertimento, consiglierei un blocco di dischi che unisce il massimo dell'intelligenza critica unito al massimo dell'idiozìa camonettara: la V serie del Fonografo Italiano (10 LP) ormai celebre pubblicazione della Fonit Cetra, che documenta fasti e nefasti della canzone italiana dal 1890 al 1940. In questa serie di LP sono particolarmente da segnalare il n. 1: «Se il fonografo diventa pornografo» raccolta di canzonette licenziose; il n. 4: «La reclame è l'anima del commercio», antologia di canzoni pubblicitarie e il n. 10: «Come è bello avere un posto alle ferriere» canzoni di fabbrica e di campagna del fu regime fascista. Autorevoli note di copertina firmate Lietta Tornabuoni, Umberto Eco, Emilio Ravel, Beniamino Placido eccetera, ma in generale i dischi parlano giada soli. Gianfranco Manfredi Diana Ross

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