Nel tinello di Altan la famiglia è sempre in assemblea

Nel tinello di Altan la famiglia è sempre in assemblea Fumetti Nel tinello di Altan la famiglia è sempre in assemblea QUEST'INVERNO, il fumetto è un po' malato, ma non tanto. Diciamo che ha i geloni, ecco. Mentre gode, soprattutto negli Stati Uniti da Superman a Flash Gordon, un esaltante momento di trasposizione cinema tografica, da noi comincia a soffrire quanto meno di carenze vitaminiche. Negli anni passati, per le grandi feste invernali diluviavano volumi a fumetti nelle vetrine di tutta Italia: materiali succulenti da regalo, costosi colorati dolcificati da copertine • scintillanti e naturalmente costosi Se le strenne, com'è ovvio, appartengono al genere voluttuario, è chiaro che, nella stretta economica, anche quelle dedicate ai comics si trovino un po' impacciate. E infatti pur senza tentare un censimento esauriente, ci pare che il mercato di fine d'anno questa volta sia più avaro di titoli Ecco un altro dei libroni mondadoriani dedicati ai personaggi di Disney. Esauriti i due principali eroi Mickey Mouse e Donald Duck, il personaggio che campeggia nel volume è Goofy, inseparabile spalla di Topolino, ribattezzato da noi con il nome banalotto di Pippo. Io Pippo (Mondadori, 157 pagine, 18.000 lire) è sontuoso e relativamente non costosissimo: contiene alcune avventure dell'attonito Pippo risalenti alla costoletta età aurea del fumetto. Forse, detto tra noi Pippo era più smagliante in altre storie, ma, essendo una «spalla; era già stato cooptato nei precedenti libri mondadoriani di fine d'anno come quello intitolato Io Topolino. Comunque, le proposte di questo sodo volumone non sono affatto risibili La lettura è svagante, con sfumature varianti dal godimento alla gradevolezza, con buon profitto, come dir cevano i cinemetti parrocchiali per bambini e adulti Da un classico di ieri, sia pure di buona tenuta, a un classico di oggi: il mitico Hugo Pratt, l'Humphrey Bogart degli autori di fumetti errabonde, fascinoso, un tantino enigmatico come il suo celebre eroe Corto Maltese. Lo ritroviamo in questo ricco Le celtiche (Bompiani 90 pagine, 25.000 lire), che segue puntualmente a Le etiopi. Molto colore, molta avventura e quel pizzico di leggenda ed esoterismo che Pratt sparpaglia con assoluta abilità, come nel racconto centrale «Sogno di un mattino di mezzo inverno», con naturalissimi rimandi a Shakespeare, alle leggende stregonesche e ai racconti di mistero del Nord Europa. C'è poi in libreria uno smagliante Panebarco con Il ritorno della corazzata' Potemkin (L'Isola Trovata, 134 pagine, 6500 lire): fiorito qualche anno fa all'improvviso, già formato come Minerva dal cervello di Giove, Panebarco, questo miscelatore di effetti comico-awenturosi-satirici dal segno apparsntemente distratto ma in realtà acutissimo, ci propone un cocktail di personaggi e vicende storiche a noi vicini rivisitati con ritmo vorticoso, con puntate nel mondo del cinema (Eisenstein) e un po' dappertutto, piacevolmente divagando ma anche stringendo i nodi della storia. Altro italiano, ormai arcinoto, ottimo da leggere anche durante le festività, è Altan, con il suo sferzante teatrino che ritroviamo puntualmente in Tinello Italiano (Milano libri, 121 pagine, 5000 lire). Dall'estero incalzano i sudamericani sempre più bravi e concorrenziali (abbiamo sottocchio il numero zero dell "Eterna uta, splendida rivista di fumetto d'avventura, che uscirà a Roma, interamente dedicata ad essi). Ma intanto possiamo assaporare in Un certo Daneri (Editiemme, 50 pagine, 6000 lire), su soggetto di Carlos Trillo, protagonista un detective invecchiato, la rifinita bravura di Albert Breccia, accreditato portabandiera di questa nouvelle vague ispano-americana. Carlo Della Corte Disegno di Altan

Luoghi citati: Italia, Milano, Nord Europa, Roma, Stati Uniti