Rabitti ringrazia anche Terraneo

Rabitti ringrazia anche Terraneo L'allenatore parla di una grande prestazione del portiere Rabitti ringrazia anche Terraneo «Gli avevo raccomandato di giocare con tranquillità, e così ha fatto» - Elogi per Pulici: «È un giocatore recuperato in pieno» - Telefonata di Pianelli al tecnico DAL NOSTRO INVIATO NAPOLI — E' finita con qualche attimo di tensione a causa di una fitta sassaiola scatenata dai tifosi napoletani, delusi ed amareggiati per questa sconfitta. Dopo il gol del tre a uno realizzato da Pulici. Terraneo è stato preso di mira dagli ultras partenopei, che tornavano allo stadio San Paolo dopo un mese e speravano in una vittoria della loro squadra. Non è stato invece così per merito di un Torino generosissimo che, nonostante le gravi assenze di Danova, Zaccarelli e Graziani, ha ritrovato nella giornata più difficile la grinta dei giorni migliori. Ercole Rabitti ne va giustamente fiero: «A questo punto — esordisce l'allenatore — possiamo quasi dire che la sconfitta in Coppa ci ha giovato. La squadra è scesa in campo decisa a giocarsi tutto e. trovatasi in vantaggio dopo pochi minuti, ha dimostrato grande determinazione riuscendo ad arginare le folate aggressive di un Napoli sempre più caparbio e deciso a riagguantarci». Ma non è stato solo un Toro impegnato a difendersi. «Infatti — prosegue il tecnico — abbiamo ribattuto colpo su colpo, con contropiedi manovrati che ci hanno portati a colpire due pali ed a trovare il gol della tranquillità con Pulici. Un grazie particolare va alla nostra punta, ma soprattutto a Terraneo a cui avevo raccomandato di giocare con tranquillità. E cosi ha fatto rendendosi protagonista di una grande prestazione». Che significato hanno avuto per voi i gol di Pulici? Rabitti non ha dubbi: «Un significato fondamentale — risponde — per lui, ma soprattutto per tutta la squadra. Pulici è giocatore recuperato in pieno, quindi ci è sembrato il momento giusto per insistere su di lui. Così abbiamo ritrovato un Pulici quasi vecchia maniera, caparbio e combattivo. Da lui è partita la riscossa della squadra, che ora ha fatto grandi passi anche in classifica scacciando l'incubo di una brutta crisi». Il tecnico granata ha ricevuto ieri mattina una telefonata tranquillizzante dal presidente Pianelli che non è potuto scendere fino a Napoli. «Mi ha dato la carica — ammette — dicendomi di non badare alle chiacchiere e di guardare avanti. Sono cose che fanno piacere anche se so benissimo quali sono i rischi a cui vado incontro facendo questo mestiere». Rabitti ha tirato in ballo Terraneo ed era logico che il tecnico spendesse due parole di elogio per lo sfortunato portiere. Ma l'interessato non ci tiene affatto ad essere commiserato né scusato: «Per cortesia — dice — non parlatemi più della partita di mercoledì scorso, per me è un capitolo chiuso e mi sembra di non dover proprio dimostrare niente a nessuno. Ringrazio comunque il "mister" per i complimenti, ma se ho giocato bene ho fatto solo il mio dovere. In campo ero tranquillo, l'unica preoccupazione me l'ha procurata quel gol di Musella segnato chiaramente con una mano. Mi dispiace che l'arbitro non abbia visto anche se era a due passi. Certe sviste possono costare care ed infatti il Napoli è cresciuto dopo il gol creandoci molti grattacapi». La gioia di questo meritato successo esterno fa passare in secondo piano le polemiche. Volpati, per esempio, autore del gol che ha fatto ammutolire tutto il San Paolo, ha voglia di scherzare: «Chi poteva pensare che una squadra improvvisata come questa potesse fare una partita del genere? Forse proprio perché siamo scesi in campo consci di non aver nulla da perdere abbiamo potuto giocare in scioltezza come non mai». L'improvvisata mezz'ala prosegue: «Queste sono partite che riconciliano con il calcio: gol, pali ed emozioni, sono ingredienti essenziali del calcio spettacolo, cose che capitano di rado in Italia. Ora non resta che proseguire su questa strada. Il successo di ieri ci dà la cari- ca giusta per affrontare domenica l'Inter a Milano. I nerazzurri verificheranno subito se questo è un Toro diverso». f. v.

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