«Ora tutti sapranno che non sono finito»
«Ora tutti sapranno che non sono finito» Pulici felice per le due reti segnate «Ora tutti sapranno che non sono finito» «Questa partita mi ha ricordato i vecchi tempi» - «Il Torino può tornare in alto» DAL NOSTRO INVIATO NAPOLI — Pulici si è preso la sua grande rivincita, non ci sono dubbi. I due gol segnati al Napoli rilanciano prepotentemente il «gemello» granata, che ora, diciamolo pure senza dubbi, può riportare la sua candidatura per un posto fisso in squadra. Due gol decisivi, entrambi con efretto tranquillizzante per i compagni, una partita nel complesso generosa, a conferma di come «Pupi» si sia sempre preparato con la massima scrupolosità, sicuro che prima o poi il suo Toro avrebbe avuto ancora bisogno di lui. Commenta con un certo distacco: «Questa partita ha per me un significato tutto particolare, perché dimostra a tutti quanti che non sono finito, che sono sempre il solito Pulici. La ruota gira, il calcio non si ferma. Ora è il momento mio e sono contento di saperlo sfruttare al meglio». Tre gol alla Lazio del povero Tommaso Maestrelli in uno storico 5 a 1 per il Toro, altre due botte al Bologna nell'anno della serrata lotta a spalla a spalla con la Juventus: Pulici scava tra i suoi ricordi per trovare altre performances di rilievo. Allora al suo fianco c'era il gemello Graziani, mentre ieri Pulici ha dovuto fare tutto dasolo: «Si —ricorda —proprio come ai vecchi tempi, quando avevo come spalla Claudio Sala. Ieri è toccato a D'Amico aiutarmi e lo ha fatto più che bene. Con tutte le attenzioni addosso ho faticato molto di più sicuramente, perché ho subito un controllo maggiore. Comunque è stata una probante verifica delle mie attuali condizioni fisiche. Tranne che verso la mezz'ora del secondo tempo, non ho avvertito la fatica, segno che anche alla mia età il fisico è ancora intatto. E poi non avrei in ogni caso chiesto il cambio per non scombussolare l'equilibrio della squadra die è sempre stata molto ben disposta in campo». Ed ora cosa chiede Pulici al futuro? La risposta è pronta: «Chiedere un posto fisso — ribatte sicuro — conta poco, perché è la verifica domenicale che vale non le parole. Certo ho chiarito tanti punti oscuri sul mio conto e questo ora è la cosa più importante. Mi spiace per Mariani che io ho sempre sostenuto nei momenti più difficili, ma un giovane di 18 anni deve anche saper aspettare il suo turno». Ora con questo Pulici il Toro può guardare avanti con un altro spirito... «Il Toro —dice Pulici — è sempre stato squadra ambiziosa non lo diventa certo da oggi Diciamo che era in un momento molto delicato e ha saputo uscire allo scoperto dimostrando grinta e volontà Dopo la batosta di mercoledì scorso, abbiamo reagito ed è un buon segno. Non resta che proseguire su questa strada». Fino a diventare squadra da scudetto? «E perché no — risponde Pulici —. Chi ha mai detto che non lo siamo? Pongo il Toro sullo stesso piano delle più accreditate squadre come l'Inter, la Fiorentina e la Roma~ Fabio Vergnano Paolino Pulici
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