La Francia minaccia intervento nel Ciad

La Francia minaccia intervento nel Ciad Contro l'interferenza libica La Francia minaccia intervento nel Ciad YAOUNDE — Mentre su tutto il territorio continuano gli scontri, il Governo nazionale di transizione del Ciad (Gunt) ha reagito al comunicato del governo francese che, lanciando un avvertimento alla Libia (senza nominarla esplicitamente) per l'intervento delle forze armate di Glieddafi. affermava che avrebbe appoggiato ogni sforzo collettivo per stabilire la pace nel Paese. Un portavoce del Gunt. «deplorando» il comunicato dell'Eliseo, ha aggiunto che «non si può comprendere la dichiarazione francese che interviene in momenti in cui la fine della guerra è vicina, tanto a N'Djamena quanto nel resto del Ciad». Il governo di transizione del Ciad afferma die «soldati francesi stazionano in due paesi limitrofi» e sottolinea «il pericolo rappresentato da un eventuale intervento francese proprio alla fine della guerra». Gli scontri continuano. Secondo il Gunt le forze coalizzate si sarebbero già impadronite di due terzi della città di N'Djamena. Sarebbe sul punto di cadere anche Abeche, principale base delle retrovie di Habré: «I nostri carri armati combattono già nelle vie della città» ha detto un portavoce del Gunt. Secondo fonti francesi sarebbero impegnati nel Ciad, a dare man forte alla fazione di Gukuni Ueddeì, 4 o 5 mila militari libici, schierati contro le forze, considerate antilibiche, del celebre guerrigliero Hissen Habré, die prima dello scoppio della guerra civile faceva parte dello stesso Gunt. Secondo alcuni osservatori neutrali, una decina di «aerei non identificati» (con ogni probabilità libici) e una ventina di carri armati libici T-54 (di fabbricazione sovietica) avrebbero partecipato in questi giorni all'offensiva delle forze del Governo di transizione, appoggiate da Tripoli, contro la capitale. Tripoli smentisce un suo intervento militare nel Ciad, anclie se la presenza libica viene da più fonti confermata. Anche Gukuni Ueddeì, presidente del Gunt, nega che ci siano truppe libiche, ammettendo però che ci sono nel Ciad alcuni «tecnici» libici, invitati prima dello scoppio della guerra. Partecipa ai combattimenti anche una legione islamica, composta di africani, soprattutto provenienti dal Niger, dal Mali, dall'Egitto, dalla Tunisia e dalla Repubblica Centrafricana, reclutati da Glieddafi e addestrati nei campi militari libici. Il primo ministro marocchino Al Maati Bouabid accusa intanto il colonnello Glieddafi di volersi «incoronare imperatore dell'Africa», attraverso continue ingerenze negli affari interni degli altri Stati. Oggi Hissen Habré ha dato ordine di ritirarsi anche dal viale. De Gaulle, principale arteria tra i quartieri musulmani e africani meridionali e la zona residenziale degli alberghi e delle ambasciate, abbandonando in mano ai governativi quasi i due terzi della capitale.

Persone citate: De Gaulle