Si aspettano settanta miliardi dallo Stato per costruire l'Università del Duemila

Si aspettano settanta miliardi dallo Stato per costruire l'Università del Duemila Dovrebbe risolvere i problemi dell'insegnamento per i prossimi 50 anni Si aspettano settanta miliardi dallo Stato per costruire l'Università del Duemila Incontro prima di Natale tra Novelli e i ministri del Bilancio e Istruzione - Alle attuali sedi, si aggiungeranno Palazzo Campana, la caserma Podgora, l'Istituto Poveri Vecchi e l'ex manicomio di Grugliasco Torino può vantarsi di essere la prima città italiana con un progetto globale sull'Università. E' nato in collaborazione tra Comune, Regione e Università (ma ha coinvolto anche la Provincia, l'Opera universitaria, carabinieri, polizia ed esercito) ed è già in fase avanzata di attuazione. Un progetto ambizioso, che dovrebbe risolvere i problemi dell'insegnamento superiore della nostra città per i prossimi cinquanta anni. C'è ora un rischio e cioè che tardino ad arrivare i soldi dallo Stato. I 14 miliardi concessi in base alla legge 70 del 77 sull'edilizia universitaria sono ormai esauriti, ma per ultimare i lavori serve un totale di 70 miliardi, svalutazione permettendo. «Aspettiamo i finanziamenti. Si tratta ora di vedere se l'interessamento dei ministri competenti darà buon esito-, ha commentato il rettore Giorgio Cavallo. Ci sono buone notizie da Roma? Lo chiediamo al sindaco Novelli, di ritorno dalla capitale dove si è incontrato con i ministri del Bilancio La Malfa e dell'Istruzione Bodrato. «Certo, la richiesta di garantire la copertura finanziaria di tutto il programma universitario è venuta in un momento particolarmente difficile per il Paese. Però riteniamo che la sistemazione dell'Università torinese non sia in contraddizione con lo sforzo di ricostruzione. E poi non abbiamo chiesto di togiere degli aiuti ai terremotati, ma di impegnare i residui finanziari — tra l'altro molto alti — non utilizzati da altre città. Non vogliamo che l'Università torinese faccia la fine della Biblioteca Nazionale...-. E che cosa hanno risposto i ministri? «Hanno dichiarato la loro disponibilità a fare andare avanti il progetto. La Malfa e Bodrato verranno a Torino prima di Natale e ci rincontreremo per definire meglio il problema-. Allora tutto bene? Novelli mostra un prudente ottimismo: ..Di questo progetto ne ho discusso già con sei ministri diversi...-. Il piano non prevede un aumento della popolazione universitaria. E' stato infatti scartato il doppio ateneo a Torino poiché si è tenuto conto del carattere decentrato della struttura dipartimentale prevista dalla prossima riforma. La scelta si inserisce nel programma di riorganizzazione dell'Università a livello regionale per cui i nuovi atenei dovrebbero sorgere a Novara, Alessandria e Savigliano «per avvicinare i centri di ricerca e formazione alle sedi produttive ed ai luoghi di residenza degli studenti-. Quando le nuove sedi saranno in funzione, gli universitari di Torino potranno finalmente usufruire di uno spazio equivalente allo standard europeo. «E' un progetto che soddi- sfa tre esigenze — rileva Novelli — non fare dell'Università un luogo avulso dal contesto sociale; fornire dei servizi sociali anche ai quartieri; attuare il recupero di strutture fatiscenti di alto valore culturale-. Alle attuali sedi universitarie si aggiungeranno dunque. Palazzo Campana, la caserma Podgora, l'Istituto dei Poveri Vecchi, l'ex ospedale psichiatrico di Grugliasco. Bisogna inoltre tener conto dell'ampliamento del Dipartimento fisico, della ristrutturazione di Palazzo Nuovo, del recupero dell'Ospedale Maggiore di San Giovanni e di una serie di edifici adibiti ai servizi universitari, dai posti letto agli impianti sportivi. Palazzo Campana: è previsto l'insediamento dei dipartimenti matematico e filosofico. Attualmente 3680 mq sono utilizzati dagli uffici statistici del Comune: a fine '81 si trasferiranno nell'x manicomio di via Giulio con tutti gli uffici relativi all'anagrafe, stato civile, elezioni, ecc. Per i due dipartimenti saranno così a disposizione 10.360 mq. Per i lavori di ristrutturazione è prevista una spesa di 4 miliardi. C'è anche l'ipotesi di utilizzare parte degli edifici annessi alla Chiesa di S. Filippo: in tal caso non si esclude l'insediamento di un altro dipartimento ad indirizzo umanistico e cioè quello dello «spettacolo». Caserma Podgora: 13.818 mq destinati ai dipartimenti biologico, naturalistico e geologico derivanti dalla facoltà di Scienze Naturali. Matematiche e fisiche. Come biblioteca centrale per i tre dipartimenti si prevede di utilizzare la chiesa sconsacrata di S. Croce. Spesa prevista 7-8 miliardi. Istituto dei Poveri Vecchi: 62.375 mq saranno destinati ai dipartimenti derivanti dalle facoltà di Econo- mia e Commercio, di Giurisprudenza e Scienze Politiche per una spesa di 15-20 miliardi. Una parte dell'edificio sarà destinato, anche in futuro, all'assistenza agli anziani (per circa 200 persone), mentre l'intera ala nord del fabbricato è stata affittata dalla Regione Piemonte (dal luglio '77) per il Centro di calcolo. In questa sede verrà inglobato l'attuale circolo della Stampa i cui impianti sportivi saranno messi a disposizione sia degli universitari sia degli abitanti del quartiere. Ex ospedale psichiatrico di Grugliasco: Troveranno posto le facoltà di Agraria e di Veterinaria (vi si potrà accedere con la linea della metropolitana leggera). L'attuale edificio verrà ampliato con nuove aule, la biblioteca centrale e i servizi generaliSpesa presunta 18-20 miliardi. Dipartimento Fisico: Saranno resi disponibili oltre 23 mila mq. con l'ampliamento sul lato della via Giu¬ ria e la costruzione di una nuova ala per la didattica e t laboratori. Palazzo Nuovo: Sarà destinato ai dipartimenti ad indirizzo umanistico, ma per renderlo in condizioni di agibilità e sicurezza sono necessari 3 miliardi di lavori. Ospedale S. Giovanni: E' destinato al Museo regionale di Scienze naturali. Accoglierà le raccolte storiche Servizi Universitari: Saranno così distribuiti: edificio di via Rossini, angolo via Verdi (residenza per studenti: 270 posti letto); ex convento di Suore Sacramentine (200 posti letto): immobile di via Po 31 (uffici amministrativi ed edilizia residenziale per studenti); l'ex colonia «3 gennaio» in viale Severo (centro Polifunzionale con pensionato, 370 posti letto), mensa, attrezzature comuni, impianti sportivi, centro culturale, sale conferenze e per spettacolo; l'ex aeroporto di Mirafiori (centro Polisportivo). Stefanella Campana L'attuale edificio di corso Unione Sovietica che verrà ristrutturato Il plastico del progetto di modifica del comprensorio dell'Istituto dei «Poveri vecchi» in corso Unione Sovietica

Persone citate: Bodrato, Giorgio Cavallo, La Malfa, Novelli, Stefanella Campana