Leonardo: i miei pensieri sull'acqua
Leonardo: i miei pensieri sull'acqua VENERDÌ' VA ALL*ASTA IL «CODICE LEICESTER» A COLPI DI MILIARDI Leonardo: i miei pensieri sull'acqua LONDRA — Sarà una lotta all'ultimo miliardo e il 12 dicembre, venerdì prossimo, resterà una data memorabile nella storia delle aste d'arte. Da quando Lord Coke, oberato dalle tasse di successione, ha deciso di vendere il Codice di Leonardo che da oltre duecento anni era custodito nella biblioteca del suo spendido castello di Holkham Hall, le previsioni sul possibile acquirente (spesso accompagnate da polemiche) hanno occupato le pagine dei giornali di tutto il mondo. Gli inglesi faranno il possibile per non perdere il Codice e si parla di un probabile intervento della regina Elisabetta II, già proprietaria di una ricchissima collezione di manoscritti leonardeschi. Giscard d'Estaing ha dichiarato di volere l'opera per la Francia, costi quello che costi; ma gli americani sarebbero concorrenti temibilissimi, dalle disponibilità economiche illimitate. L'Italia, dopo il terremoto, per ragioni di opportunità, non interviene all'asta di «Christie's». C'era chi, come Federico Zeri, si augurava polemicamente «che il Codice Leicester finisca ovunque meno che nel nostro paese», vista la sorte toccata ad un altro manoscritto leonardesco, il Codice Atlantico, malamente restaurato e irrimediabilmente rovinato. E' stato accontentato. Leonardo era solito annotare nei suoi taccuini le osservazioni più diverse: passava dalla favola al teorema, dal calcolo al promemoria. Si riprometteva di riordinare i suoi scritti e una volta annota: «...questo fia un raccolto sansa ordine, tratto di molte carte, le quale io ho qui copiate, sperando poi di metterle per ordine alli lochi loro secondo le materie di che esse tratteranno.. ». Ma la frenesia di conoscere lo distoglieva spesso dai propositi dì sistematicità. Il Codice Leicester è uno dei testi vinciani più organici che ci siano pervenuti: nei trentasei fogli rilegati, un secolo più tardi, in marocchino rosso, e arricchiti da trecentosessanta disegni, trovano spazio appunti, esperimenti e riflessioni di idraulica e idrodinamica. E' uno studio approfondito dell'acqua in tutti i suoi aspetti e manifestazioni: vapore, torrente, fiume, mare, sorgente. Tutto stimola la curiosità e l'approfondimento: le bolle, la misurazione della forza di una cascata, i fiumi sotterranei, la formazione delle onde. Piccoli disegni dal tratto fitto e deciso fioriscono in margine di pagina, a visualizzare l'incontro della corrente con rocce o altri ostacoli: ir inchiostro marrone sono abbozzati anche apparecchi per misurare la pressione dell'acqua. Fino al 1508 Leonardo condivìde l'opinione generale secondo la quale l'acqua del mare salirebbe fino alle montagne tramite un processo a sifone, originando le sorgenti; da queste, con i fiumi, ritornerebbe al mare. Il paragone poeticissimo tra la terra e l'uomo, l'acqua e il sangue, spiega quanto sia importante per Leonardo individuare il momento universale, la legge generale. senza limitarsi all'indagine del singolo fenomeno. I fiumi, quindi, nascono dal mare come le vene nascono dal «laco del core». Da alcune annotazioni del Codice Leicester emergono però i primi dubbi e pochissimo tempo dopo, nel 1510. Leonardo scrìve: «Contraria è l'origine del mare all'origine del sangue, perché il mare riceve in sé tutti li fiumi, li quali son sol causati dalli vapori acquei levati infra l'aria, ma il mare del sangue è causa di tutte le vene». La polemica contro la mancanza di rigore scientifico e la credulità emerge dalle pagine dedicate ai fossili, di cui Leonardo spiega correttamente l'origine: «...della stoltizia e semplicità di quelli che vogliano che tali animali fussin in tali lochi distanti dai mari portati da diluvio. Coinè altra setta di ignoranti affermano la natura e i celi averli in tali lochi creati per infrussi celesti Sul Diluvio Universale Leonardo ritorna ancora. sprezzante e ironico: che tal diluvio superassi il più alto monte sette cubiti, — come scrisse chi ì misurò! — ... in quaranta giorni; — come disse chi tenne conto d'esso tempo!». Lo scienziato non può accontentarsi di luoghi comuni, né dare nulla per scontato. Ogni cosa va verificata, studiata, indagata, dimostrata. L'osservazione è strettamente legata alla rappresentazione e alcuni straordinari disegni ci mostrano ciò che solo le più avanzate tecniche fotografiche permettono di vedere. Come, ad esempio, i fili d'acqua di una cascata, individuati uno per uno. Il momento artistico e quello scientifico sono connessi e complementari: l'indagine trova un mezzo ideale di comunicazione nell'espressione artistica e questa è stimolata e accesa dalla curiosità scientifica. Da strumento dì studio a sintesi dei risultati, l'arte partecipa alla grande avventura della conoscenza. Silvia Rosa-Brusin >mM„ , \^nlr. .... 1 H*^''j «hlni-i *lA*»f 'k* «IN '<«f «**»^. «Ipt «r.|f ÌUlr,»i"-t i/\-itilAf ItKHimm '««•>«■) ■»«« j V».M»£)' **"5KVJ* '***{<■ 11"*'-iaf «')«•< H -j,k^ v'ititi»»» ' •♦»*r>>'^'v»«| Jl* w>y&*f**l *"«fllM'»<f*«r)J; invu-f vWj>* •««* : « vi*/»'» fa*r>* *j~«^«gp'*»''r ;~»<»)*'*!t*«i>f ..,«.-^«1 <— ««* + ™%1*V ' ' AfH ^H^? «T* „V«> »*«fi»V iwtAjii Utp* ****/"?w «*h*»') .^fP140^ . w«)W/,w ?T M«4 *»v> "S*! Una pagina del «Codice Leicester» con la caratteristica scrittura da destra a sinistra
Persone citate: Elisabetta Ii, Federico Zeri, Giscard D'estaing, Miliardi Leonardo, Silvia Rosa-brusin
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