Ha ammazzato il tassista per rapinarlo ma è fuggito senza trovare il portafogli
Ha ammazzato il tassista per rapinarlo ma è fuggito senza trovare il portafogli Polizia e carabinieri tentano di ricostruire il delitto di lunedì sera al casello in disuso di Collegno Ha ammazzato il tassista per rapinarlo ma è fuggito senza trovare il portafogli La vittima raggiunta da 3 proiettili alla nuca - Aveva caricato poco prima il cliente: forse un drogato o un ubriaco - Dopo l'assassinio, l'omicida ha rovistato dappertutto spaccando i sedili anteriori alla ricerca del denaro Il tassista Giovanni Palazzo è stato ucciso per rapina. Un delitto assurdo perché l'assassino non ha trovato una lira e se caso mai si fosse impossessato del portafogli che la vittima aveva nascosto, come d'abitudine, sotto il tappeto del posto di guida, avrebbe commesso il delitto per settanta mila lire. E se Giovanni Palazzo gli avesse offerto il denaro? Probabilmente il giovane non ha avuto tempo di trattare la sua vita, perché il cliente sconosciuto prima ha premuto il grilletto della pistola, poi ha cercato invano i soldi. Polizia e carabinieri con il perito settore Carlo Torre ed il tecnico balistico Aurelio Ghio hanno rilevato quanto basta per ricostruire le fasi brutali dell'aggressione e in parte anche l'identikit del probabile omicida. Tutto si svolge nell'arco di tempo di circa un'ora: dalle 22.15 a poco dopo le 23. tra un bar della zona Pellerina e il casello in disuso di Collegno, sulla tangenziale. Ore 22. bar di via Pietrino Belli 39: piccolo, fumoso locale gestito da Salvatore Russo. 29 anni. Entra un uomo di statura inedia, trentenne, il volto magro. Non veste cappotto, si dirige al banco e chiede una bottiglia di Martini. Russo risponde di non awrne una intera, il cliente allora ordina un Martini liscio e subito dopo un altro. Paga con una banconota da dieci- mila lire, prega il barista di telefonare per un taxi. Salvatore Russo chiama il 57-37. sono le 22.12. Il centralinista, come consuetudine, interpella via radio le auto più vicine (quelle che possono intervenire in un minuto) poi allarga il raggio. Risponde Giovanni Palazzo: «Sarò in via Belli tra sette minuti-. L'uomo (35 anni, via Fréjus 86. da dodici autista di vetture pubbliche, sempre nel turno di notte) precede l'intervento di un collega per una frazione di secondo. Rapido parcheggia davanti al bar. il cliente esce, sale sulla 132 gialla. Cosa succede da questo momento fino al delitto, non sappiamo. Ore 23. casello di Collegno. Polizia stradale e carabinieri stanno esaminando un taxi giallo uscito dalla carreggiata. A bordo c'è Giovanni Palazzo, morto, il capo trapassa-, to da proiettili. Delitto, non vi sono dubbi. Ed ecco come gli esperti lo ricostruiscono. Il cliente, quando la vettura giunge al casello, estrae la pistola e spara quattro colpi. Uno. presumibilmente il primo, forse sfuggito al controllo della mano assassina, fora il sedile anteriore destro e fuoriesce, con traiettoria dal basso verso l'alto, dal parabrezza. Tre proiettili colpiscono a bruciapelo la nuca della vittima: due sono mortali, il terzo non penetra la scatola cranica. L'auto, priva di guida ..taglia» la strada, sfonda una rete metallica, urta il guard-rail e scivola in un fosso. Per effetto dell'urto. Giovanni Palazzo batte la testa e riporta una lacerazione. L'assassino (è sempre sul sedile posteriore), rimette la pistola (una calibro 6.35) in tasca, afferra gli schienali e con uno strattone li piega all'indietro: i periti rilevano la rottura del perno destro della cerniera. Il cadavere scivola di traverso e si adagia con la | testa sul sedile laterale, i II rapinatore cerca denaro. fruga nelle tasche della vittima, apre i cassetti del cruscotto, butta all'aria i documenti di circolazione. Non trova nulla che lo interessi. Allora esce dallo sportello del lato-guida, calpestando le gambe della vittima, e fugge. Di lui sappiamo troppo poco. Un disperato? Uno in cerca di quattrini per rifornirsi di droga? Un folle colto da raptus magari sotto l'effetto dell'alcool (il barista Russo dirà che quel cliente farfugliava ordinando i Martini)? Cosi è stato ucciso Giovanni Palazzo, un uomo che aveva regolato la propria esistenza nel modo più normale. Ultimo di cinque fratelli, aveva per un po' lavorato con uno di essi che ha negozio in via Fréjus. Era però un patito di auto, voleva fare il tassista. Aveva cominciato come garzone, quindi ottenuta la licenza si era messo in proprio fino ad aggregarsi, cinque anni fa. alla cooperativa del 57-37. Un uomo tranquillo che non cercava grane, ma che per prudenza nascondeva il portafogli sotto il sedile. Da qualche anno viveva in via Cenischia 13 con Dafne Maggiorotto: la figlioletta di lei era come fosse sua figlia. vittima. Giovanni Carlo Palazzo, c la convivente Darne Maggiorotto: uomo stupendo» - Il barista Russo
Persone citate: Aurelio Ghio, Carlo Torre, Dafne Maggiorotto, Giovanni Carlo, Giovanni Palazzo, Maggiorotto, Salvatore Russo
Luoghi citati: Collegno
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