Banditi attaccano furgone blindato che portava otto miliardi del Casinò di Giuliano DolfiniClaudio Giacchino

Banditi attaccano furgone blindato che portava otto miliardi del Casinò Drammatica sparatoria sull'autostrada Aosta-Torino: il colpo è fallito Banditi attaccano furgone blindato che portava otto miliardi del Casinò IVREA — Armati di mitra, fucili, pistole, dinamite e picconi, dodici ..uomini d'oro» hanno assaltato ieri pomeriggio sull'autostrada Aosta-Torino, tra i caselli di Scampagno e S. Giorgio, un furgone blindato della «Mondialpol». carico d'incassi del Casinò dì St-Vincent e di alcune banche. Nella cassaforte, erano ammucchiate banconote per circa 8 miliardi. Un colpo colossale, studiato dai banditi nei minimi particolari, compiuto con una decisione ed un disprezzo della vita altrui feroci. Ma è fallito. La blindatura ha resistito ai proiettili ed ai colpi di piccone; gli «uomini d'oro» sono allora ricorsi alla dinamite. Hanno piazzato dei candelotti sul parabrezza, stavano accendendo la miccia quando l'autista del furgone ha tentato il tutto per tutto. E' riuscito a riaccendere il motore, bloccato da uno speciale congegno di sicurezza in caso di attacco e assedio: con una brusca accelerata, ce l'ha fatta miracolosamente a risalire dalla scarpata. I banditi non si sono dati per vinti: per una decina di chilometri hanno inseguito con la loro macchina il pesante mezzo, esplodendogli contro centinaia di colpi di pistola e fucile. Quelli della ..Mondialpol» hanno risposto al fuoco, attraverso le feritoie della cabina di guida. Intanto, dalla centrale di corso Turati l'allarme era già giunto alle questure torinesi e di Ivrea, sull'autostrada correvano già molte «Volanti» e auto «Mondialpol». I rapinatori hanno desistito e rallentato: in breve, la vettura è scomparsa dagli specchietti retrovisori del furgone. Pallidi e stravolti i tre agenti hanno rievocato con frasi ora smozzicate ora concitate, a ruota libera, la tremenda avventura. Illeso il responsabile del trasporto del denaro, il brigadiere Guglielmo Necchi. 34 anni, che era anche alla guida del furgone. Feriti lievemente alle mani ed al viso dalle schegge i due agenti Sebastiano Cosco, 36 anni, e Girolamo Caravella. 39 anni. Hanno raccontato Necchi ed i suoi colleghi: «Di lavori come questo di oggi ne facciamo parecchi. Anche questa volta sembrava tutto norma¬ le. A St-Vincent abbiamo caricato molte cassette col denaro del Casinò. Dopo il consueto giro e con la solita puntualità, siaino tornati indietro». Questi poliziotti privati, durante il tragitto, stanno sempre con gli occhi bene aperti, controllano sempre attraverso gli specchietti eventuali movimenti «srrani». E s'accorgono, sulla salita della «Pietra Grossa», nei pressi di Ivrea, tra Scarmagno e S. Giorgio, che un'..Alfa». dopo averli tallonati per un paio di chilometri, si affianca. «Sopra — ha ricordato Cosco — erano in cinque, tutti mascherati con passamontagna. Dai finestrini sono spuntate le canne dei mitra, è cominciato l'inferno». Necchi: «Abbiamo dato subito l'allarme via radio, ho acceleralo. Ma ho sentito un colpo fortissiino alle spalle, ho perso il controllo del volante, siamo finiti nella scarpata. Per fortuna non ci siamo rovesciati». Tamponato con violenza dall'autotreno, il furgone si ferma dopo pochi metri, tutto inclinato. Hanno dette Necchi e colle¬ ghi: «Quelli della macchina ci hanno circondato, sono sopraggiunti altri sette uomini, abbiamo capito die erano sul camion perché uno dei banditi ha gridato: "Ehi, voi del Tir, datevi da fare sulla sinistra". Ci hanno sommerso con una tempesta di raffiche, dentro era tutto un rimbombo, la blindatura però resisteva. Allora, uno ha appoggiato sul parabrezza, già completamente setteggiato un involto con la miccia. Stava per accenderla quando Necchi ha urlato: "Qui saltiamo in aria. Facciamo che ripartire, tenetevi forte"». Ha concluso Necchi: «Ho disinnescato l'automatismo, che blocca ogni congegno del furgone, ho premuto sull'acceleratore, ho sentito le ruote posteriori slittare, derapare. Un'impennata, forse ho travolto quel maledetto che voleva farci scoppiare, ho rivisto davanti l'autostrada. Ho guidato in trance, mentre i miei uomini continuavano a sparare. Un pomeriggio come questo non lo dimenticherò mai*. Giuliano Dolfini Claudio Giacchino

Persone citate: Cosco, Girolamo Caravella, Guglielmo Necchi, Necchi, Sebastiano Cosco

Luoghi citati: Aosta, Ivrea, Scarmagno, Torino