Serenità e solitudine

Serenità e solitudine Strade deserte, cielo primaverile, feste (e anche drammi) Serenità e solitudine Circa mezzo milione di torinesi hanno affollato le chiese per la messa di mezzanotte - Due giorni di allegria e di pace, ma anche di dolore: una donna di 45 anni si è uccisa in corso Lecce, un'altra ha tentato di gettarsi nella Dora Il giorno di Natale è trascorso nella pace d'una città immersa in un clima quasi primaverile: cielo specchiato, aria tersa e frizzante. Un appuntamento con la serenità di una festa che è, da sempre, occasione e stimolo per ritrovare in noi stessi e negli altri scintille di speranza e d'amore. Natale è nato sul suono delle campane che, a mezzanotte, annunciavano a chi crede un messaggio di fratellanza e le strade, come all'improvviso, si sono animate: piene le chiese del centro, piene quelle di periferia. Si calcola che circa mezzo milione di torinesi abbiano partecipato alle varie messe celebrate davanti al Bambino. Un dato che testimonia il rinnovato fervore religioso d'una società tesa al recupero di valori troppo frettolosamente dichiarati superati. E' stata festa in famiglia, ritorno a quell'atmosfera di calore e d'intimità che la vita d'ogni giorno ci ruba, desiderio di stare insieme e di riuscire ancora a commuoversi: una mattinata che lungo le trade pareva pigra, ma che ferveva all'interno delle case, un pranzo in famiglia, lo scambio dei regali, la gioia di cose semplici. Quasi sembrava impossibi- le che in altre case si vivesse un'angoscia che proprio il desiderio di un'impossìbile serenità rendeva ancora più cupa. Verso le 10, vinta da una crisi di solitudine, una donna di 45 anni s'è uccisa lanciandosi dal sesto piano in corso Lecce 80: Rosa Trovant abitava in una bella casa fra oggetti e quadri d'autore che non riuscivano però a sconfiggere le sue paure. Separata dal marito, aveva cercato nell'alcol il rimedio alla depressione, ma né il bere né gli ansiolitici erano in grado dì allontanare i fantasmi che l'assillavano. La solitudine di questo Natale (sul tavolo della cucina c'era ancora un piatto con qualche resto di una cena consumata in fretta e da sola) l'ha prostrata: s'è buttata dalla finestra del bagno. Il suo corpo, coperto da un lenzuolo, è rimasto per quasi un'ora sul marciapiede fra la gente che. bambini per mano, entrava ed usciva dai palazzi vicini. Ancora un dramma familiare, terminato, però, in modo non tragico: alle 9 del giorno di Natale Maria Mantione. 46 anni, madre di quattro figli, abitante ad Alpignano in via Roma 44. ha tentato di uccidersi gettandosi nella Dora. Prima di allontanarsi di casa ha detto al marito. Domenico Giannuzzi: « Vado a inessa». Invece ha raggiunto il ponte sul fiome. ha scavalcato il parapetto e si è lasciata cadere nel vuoto. Un volo di 12 metri conclusosi sulla riva della Dora piena di immondizie: i sacchi di plastica ed il pattume hanno attutite il colpo. Soccorsa dai vigili del fuoco. Maria Mantione. che da tempo è ammalata di nervi, è stata ricoverata all'ospedale di Rivoli con una gamba fratturata. Nella città che viveva il suo Natale di serenità, ancora episodi che devono farci pensare. Un uomo. Lidio Grasso. 43 anni, via Rubino 81 b è morto in solitudine per un malore, altre persone hanno passato la giornata nella desolazione e nel dolore: anziani in soffitte piene di vento del centro storico, storie d'emarginazione e di miseria: ammalati in ospedali dove la festa non ha sorrisi e. magari, pochi motivi di speranza. Nella cappella del Cto è stato al¬ lestito un presepe vivente davanti al quale sono sfilati i degenti, dopo la messa di mezzanotte. Celebrazione religiosa al circo di Moira Orfei in piazza d'Armi: dopo lo spettacolo serale del 24, la pista, sino a poco prima regno di pagliacci e giocolieri, si è trasformata in chiesa. Sulla segatura è stato allestito un altare e don Kruse, un sacerdote salesiano olandese, ha officiato la messa mentre un gruppo di ragazzi, accompagnati da due chitarre, cantava inni di Natale. Sulle gradinate, oltre un centinaio di persone ha assistito al rito con i bambini che ancora avevano gli occhi pieni della luminosa magia del circo. re. ri. Immutabile fascino del presepe: migliala di persone s'accalcano intorno a quello ili via Po

Persone citate: Domenico Giannuzzi, Kruse, Maria Mantione, Moira Orfei

Luoghi citati: Alpignano