Vacanze amare per gli inglesi di Mario Ciriello

Vacanze amare per gli inglesi Secondo le previsioni 1*81 sarà un anno pessimo, come T80 Vacanze amare per gli inglesi Unica consolazione: l'inflazione è calata dal 21 al 15% e forse slitterà al 9% nell'82 - Il numero di disoccupati in continuo aumento: siamo al 9,3% della forza lavoro, un record nell'Occidente Nei negozi svendite anticipate per stimolare gli acquisti - Nubi politiche per la signora Thatcher DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — / brindisi per l'anno nuovo saranno assai poco festosi, durante i prossimi giorni. Una pioggia, una bufera anzi, di previsioni e proiezioni ha confermato quanto si temeva: che l'81 sarà malvagio come l'SO e che neppure 182 porterà forse l'alba serena promessa da Margaret Thatcher, il primo ministro. Di tutte le nazioni occidentali e industriali, la Gran Bretagna sarà probabilmente quella che maggiormente soffrirà delle conseguenze dirette e indirette della recessione. Unico raggio di luce fra tante fosche tenebre: un calo cos'ante dell 'inf lozione. Tutte queste notizie hanno reso ancora più pensoso quello che già era destinato ad essere un Natale assai tranquillo ed austero. Per i negozi, grandi e piccoli, un anno disastroso si chiude in modo disastroso. Quelle ^svendite, (le famose «sales»^ die cominciavano ai primi di gennaio sono già cominciate da vari giorni, nel tentativo di allettare, con ribassi del 10. del 20 e ancìie del 30 per cento, i riluttanti compratori. I turisti non vengono: la sterlina è troppo alta. Il giorno di Natale. l'Inghilterra è rimasta «paralizzata»; le ferrovie non hanno funzionato e a Londra non si sono mossi autobus e metropolitana. Il quadro più vasto e più drammatico è quello tracciato, da Parigi, dall'Ocse, quadro che nessuno qui ha cercato di smentire. Contempora¬ neamente, il governo ha pubblicato le ultime cifre sulla disoccupazione: e si è avuto un ennesimo choc. Tra novembre e dicembre, i senza lavoro sono aumentati di ben 81 mila portando il totale a 2 milioni 240 mila. Questa moltitudine — sempre più disperata, sempre più rabbiosa — corrisponde al 9,3 della forza attiva, un record in Occidente. Vi sono ormai luoghi, in quest'isola, in cui quasi metà dei lavoratori vive con il sussidio di disoccupazione. Purtroppo, questo dramma umano, che sta rapidamente indebolendo la posizione politica di Margaret Thatcher, non sembra essere elle al primo atto. Secondo l'Ocse, la disoccupazione nel Regno Unito supererà «probabilmente» i 3 milioni entro i prossimi 18 mesi, cioè per la metà dell'82. In parole povere, una persona su otto della forza attiva non troverà né un impiego né un lavoro. La disoccupazione colpirà tutti i settori, tutte le età e tutte le regioni (ormai anche l'area londinese non è più prospera come un tempo). Il solo pagamento di sussìdi imporrà allo Stato un onere soffocante. Non basta. Sempre che il governo non muti strategia economica (e la signora Thatcher sembra ancora persistere nella sua lotta «ad oltranza» per spezzare l'inflazione), i prossimi diciotto mesi vedranno una dolorosa caduta della produzione, degli investimenti, delle esportazioni e del tenore di vita. La produzione industriale, che è scesa nell'80 del 10 per cento rispetto al 7,9, calerà nell'81 di circa il 4 e, se non vi saranno altri guai, resterà immobile durante tutta la prima metà dell '82. Il declino nelle esportazioni potrebbe spalancare un nuovo disavanzo nella bilancia commerciale, ora attiva grazie sol- tanto al petrolio del Mare del Nord. Come abbiamo detto, c'è un'unica consolazione. L'inflazione è in fuga. E' già calata dal 21 al 15 per cento, sarà nell'81 del 12 o dell'I 1. slitterà a 9 nell'82. Comincerà allora la ripresa? Nessuno lo sa. Non si può che attendere e soffrire. Mario Ciriello

Persone citate: Margaret Thatcher, Thatcher

Luoghi citati: Gran Bretagna, Inghilterra, Londra, Parigi, Regno Unito