Napoli: 180 vie chiuse al traffico I senza tetto sono oltre 60 mila

Napoli: 180 vie chiuse al traffico I senza tetto sono oltre 60 mila Il «dopo-emergenza» si preannuncia ricco di incognite Napoli: 180 vie chiuse al traffico I senza tetto sono oltre 60 mila NAPOLI — Un Natale diverso dagli altri in un clima di diffusa mestizia. Le ferite prodotte dal terremoto non sono ancora rimarginate, i lutti e le rovine troppo recenti, mentre si protraggono per migliaia e migliaia di senzatetto le sofferenze di una vita disagiata negli alloggi di fortuna, negli edifici pubblici occupati, nelle roulottes, nei containers. sulle navi... Un Natale che, agli anziani, ha riportato alla mente quelli degli Anni Quaranta, in pieno periodo bellico: situazioni difficili e precarie analoghe a quelle vissute oggi dai napoletani. Ugualmente incerte le prospettive di un'esistenza dignitosa e civile. A un mese dal sismo, vi è ancora gente che fugge dai palazzi pericolanti, costretta ad abbandonare casa e beni, incalzata dal rischio che crollino le pareti domestiche. L'atmosfera natalizia è stata quindi più raccolta; ha denunciato la gravità del momento ma anche tanta voglia di ricominciare. Lo testimoniano le «scenografie» con cui gli sloggiati hanno cercato di rianimare lo squallore degli ambienti che li ospitano, grazie ad alberelli e presepi. In tutti c'era il desiderio di riprendere il modo di vivere bruscamente interrotto dal sismo, e di riavere al più presto un tetto, superando questo stato d'emergenza. I dati forniti ieri dal Commissariato per i terremotati danno un quadro della situazione drammatico e confermano l'urgenza di reperire nuovi alloggi. All'indomani del sismo, l'amministrazione di Napoli valutò in 50 mila il numero delle persone rimaste prive di alloggio. Sembrava una cifra calcolata per eccesso, destinata a suscitare polemiche e dubbi sul numero reale di terremotati. Ora si sa che negli edifici pubblici, secondo gli ultimi controlli effettuati dal genio militare, sono sistemate alla meglio 58.617 persone, mentre a bordo delle navi si trovano altri 1824 sfollati. Vi è da aggiungere che il piano di «arretrare» sulla fascia costiera domiziana i nuclei familiari alloggiati nelle scuole (per consentire la ripresa delle lezioni dopo le feste natalizie e di Capodanno), seguita ad incontrare resistenze e opposizioni. Finora, soltanto un numero molto limitato—poco più di 160 famiglie — ha accettato di trasferirsi negli appartamenti mes¬ si a disposizione sul litorale casertano. Le motivazioni del rifiuto, cosi compatto, sono di varia natura. Tutte, comunque, legate al timore di perdere i contatti con la citt?>, i legami col lavoro nero e saltuario, la cosiddetta economia del vicolo. Precaria la situazione dei senzatetto; altrettanto precarie le condizioni della rete stradale urbana. Sono oltre 180 le vie cittadine chiuse al traffico, sbarrate a causa di stabili pericolanti. Un quadro che, nei giorni scorsi, ha messo a dura prova tutto il sistema della circolazione metropolitana, inducendo i guidatori di autopubbliche e dell'azienda trasporti a una protesta. Ora si cerca una soluzione meno traumatica e paralizzante. Ieri, intanto, l'on. Zamberletti ha continuato la serie di consultazioni, per affrontare i problemi del «dopoemergenza», e facilitare l'integrazione dei terremotati. In una riunione con i prefetti delle province di Avellino. Salerno. Napoli e Potenza, presenti i comandanti dei centri operativi, il presidente della Regione Campania, Emilio De Feo e il provveditore regionale alle Opere Pubbliche, Paolo Martuscelli, è stato messo a punto un piano di sistemazione per i prefabbricati, previa localizzazione delle aree; un programma che cooraini i provvedimenti, ed eviti spre- chi di energia e denaro, facendo in modo che i protagonisti delle scelte siano gli enti locali e le popolazioni direttamente interessate.

Persone citate: Emilio De Feo, Paolo Martuscelli, Zamberletti

Luoghi citati: Avellino, Campania, Napoli, Potenza, Salerno