Tutti i mari del mondo, metro per metro nel nuovo atlante russo degli oceani
Tutti i mari del mondo, metro per metro nel nuovo atlante russo degli oceani Una colossale opera coordinata dall'ammiraglio Gorshkov Tutti i mari del mondo, metro per metro nel nuovo atlante russo degli oceani DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Tutti gli oceani, metro per metro: potrebbe essere questo il motto dell'ammiraglio Sergej Gorshkov, capo dell'équipe sovietica che ha compilato un nuovo straordinario atlante dei fondi marini e delle coste dì tutto il mondo, un'opera che a Mosca viene esaltata come essenziale per gli studiosi di oceanografia e per la navigazione. Sono usciti in questi giorni — ne dà notizia la Literaturnaja Gazeta —t primi due volumi, uno dedicato a'l'Oceano Pacifico, l'altro all'Atlantico e all'Oceano Indiano. Il terzo, sarà pronto entro la fine del 1981. Quest'opera di grande valore scientifico, della quale i russi sono molto orgogliosi (l'agenzia Tass ha dedicato alla notizia un rigaggio paragonabile a quello degli importanti avvenimenti di politica estera) è il risultato delle rilevazioni eseguite negli ultimi trent'anni dagli scienziati di tutto il mondo. Ed è in questo che essa differisce dalle precedenti: come spiega la Literaturnaja Gazeta, /'«Atlante .degli Oceani» è frutto di studi originali mentre la maggior parte degli altri lavori del genere era stata compilata sulla base di materiale letterario e cartografico. «La nostra opera — ha. spiegato l'ammiraglio Gorshkov — offre una completa analisi delle masse d'acqua degli oceani dalla superficie fino alla profondità di cinquemila metri, il che significa circa l'80 per cento dei mari della Terra. Registra anche le condizioni atmosferiche fino a un'altitudine fra i 16 e i 18 mila metri». Per un'operazione di questo genere i compilatori sovietici non si sono accontentati delle rilevazioni effettuate dalle loro navi oceanografiche: sono stati usati anche i dati forniti da una serie di programmi internazionali eseguiti in collaborazione con altri Paesi o semplicemente ricevuti nel quadro di quegli scambi scientifici che gli alti e bassi della politica non riescono a condizionare. L'equipe che ha curato la stesura dell'atlante ha affrontato un lavoro arduo, prendendo in esame sette milioni di studi oceanografici eseguiti negli ultimi 25-30 anni, ed esaminando olir'; 30 mila libri di bordo. Da quest'immensa quantità di materiale sono scaturite 2500 carte tematiche, relative cioè a particolari zone o aspetti degli oceani «L'atlante — ha precisato l'ammiraglio Gorshkov — serve anzitutto alla navigazione, ma può anche essere utilizzato per studiare l'inesauribile ricchezza degli oceani. Questi sono come uno scrigno che contiene incredibili quantità di materie prime e di energia. E soprattutto sono una delle principali fonti di generi alimentari, la cui domanda è in continuo aumento in seguito alla costante crescita della popolazione mondiale». Da questa considerazione deriva un monito, che è anche l'occasione per una critica all'Occidente. Dice infatti l'ammiraglio Gorshkov: «E' vero che l'oceano è infinitamente ricco. Ma ciò non significa che si debba chiudere un occhio sull'atteggiamento barbaro e predatorio di alcuni Paesi occidentali, perché le ricchezze degli oceani appartengono all'intera umanità e questi casi, purtroppo, sono numerosi». La tesi dell'ammiraglio, la stessa su cui Mosca sovente martella (ma solo quando l'Urss ritiene di poterne trarre qualche beneficio), è che l'uso delle risorse marittime debba essere «regolato dalla comunità internazionale». Un chiaro riferimento ai lavori della conferenza internazionale sulla legge del mare, che si svolge sottol'egida dell'Onu. f.gal.
Persone citate: Sergej Gorshkov
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