Scoppia nell' Irpinia la guerra fra poveri

Scoppia nell' Irpinia la guerra fra poveri Scoppia nell' Irpinia la guerra fra poveri Undici sindaci minacciano le dimissioni AVELLINO — Le polemiche sui provvedimenti d'urgenza presi dalla giunta regionale della Campania, contestati da numerosi sindaci irpini, hanno acuito la protesta d'Ila popolazione terremotata, anche perché ad un mese esatto dalla tragica giornata del 23 novembre molti cadaveri sono ancora sepolti dalle macerie, né si ha un perimetro esatto — almeno per l'Irpinia — della zona danneggiata dal movimento tellurico. La geografia del terremoto, in provincia di Avellino, tende ad allargarsi in quanto molti centri, che sembrano apparentemente «indenni» nel loro aspetto esteriore, hanno nelle viscere larghe ferite e nelle fondamenta degli edifici lesioni tali da comprometterne l'agibilità. Da Pratola Serra a Prata di Principato Ultra, da Tufo a Santa Paolina, da Montemiletto a Monte!usco, tanto per fare qualche nome dei comuni della media Irpinia, i cartelli con la scritta «Pericolo: inagibile», affiorano di giorno in giorno dinanzi ai portoni. Sono sempre più numerosi i «non abitabile», come a Dentecane. «Qui — ha detto l'industriale Garofalo — le case pericolanti spuntano come i funghi nel bosco sfiorato dai raggi del sole dopo l'acquazzone». A scatenare la «guerra tra i poveri» delle zone interne — sanniti ed irpini — sono stati i criteri di ripartizione dei primi finanziamenti elargiti dalla giunta regionale, presieduta dall'avv. Emilio De Feo. «Benevento — dicono gli avellinesi — non ha avuto i lutti di Avellino; anzi non è stata proprio toccata dalla falce della morte; né il Sannio ha avuto danni cosi ingenti al patrimonio abitativo. Secondo le prime stime da parte di tecnici, nel solo capoluogo irpino il SO per cento delle case è da ristrutturare». Al grido d'allarme lanciato dal consiglio comunale di Avellino, che ha esaminato il problèma in una sedutafiume presieduta dal sindaco, prof. Giovanni Pionati, si sono associati undici primi cittadini di altrettanti centri danneggiati dal sismo. Sono tra gli altri quelli dei Comuni di Ajeilo del Sabato, Zungoli, Savignano Irpino, Trevico, Vallata ed Altavilla. Hanno proclamato Io «stato di agitazione» e minacciato le dimissioni se la giunta regionale non correggerà la mappa dei finanziamenti. BENEVENTO — Ad un mese esatto dal disastroso terremoto, è stato fatto a Benevento un primo consuntivo dei dati e degli interventi fatti dalla prefettura per fronteggiare la fase dell'emergenza. I senzatetto sono complessivamente 15.150, una cifra ritenuta piuttosto rilevante considerando che la provincia di Benevento è composta da 287 mila persone. L'ammontare complessivo dei danni finora valutati dai tecnici dei 76 Comuni del Sannio, ha superato i 430 miliardi. Nel solo capoluogo i senzatetto sono circa cinquemila e le famiglie ospitate in plessi scolastici e alberghi contano complessivamente 1394 persone. v. n.

Persone citate: Altavilla, Emilio De Feo, Garofalo, Giovanni Pionati