Indagine ai raggi X nel sottosuolo per ricostruire i paesi terremotati
Indagine ai raggi X nel sottosuolo per ricostruire i paesi terremotati Riuniti a Napoli i responsabili del progetto «fenomeni franosi» del Cnr Indagine ai raggi X nel sottosuolo per ricostruire i paesi terremotati NAPOLI — Dove ricostruire e come costruire ciò che il terremoto del 23 novembre ha cancellato? E' questa una domanda per la quale una risposta è difficile da fornire molto più di quanto si possa credere. C'è il pericolo, infatti, non soltanto di riproporre strutture urbanistiche in zone ad alto rischio sismico, ma anche di collocarle in punti in cui la morfologia terrestre è in evoluzione e non offre l'indispensabile sicurezza che si richiede ad un luogo in cui si devono costruire dal nulla interi agglomerati urbani. Prima che dei fondi necessari per l'opera di ricostruzione, dunque, gli scampati dei centri che il terremoto ha completamente cancellato dalla carta geografica (in alcuni paesi come Conza della Campania e Laviano è stato raso al suolo il 95 per cento dei manufatti e per moltissimi altri la percentuale è appena di poco inferiore) hanno bisogno di ottenere un responso defi¬ nitivo su dove sia più conveniente rifondare il paese, in modo tale da limitare al massimo il rischio che, anche a distanza di secoli, un nuovo cataclisma si abbatta sulle loro case. Una risposta a questi inquietanti interrogativi sono chiamati a fornirla, in particolare, i responsabili del sottoprogetto «Fenomeni franosi» del Consiglio nazionale delle Ricerche. Le unità operative del sottoprogetto, costituito quattro anni fa, sono più di cento, dislocate su tutto il territorio nazionale e costituite da esperti di geotecnica. Dopo il sismo del 23 novembre, il centro della loro azione e del loro rilevamento è stato spostato, su richiesta del Cnr. nelle zone della Campania e della Basilicata più duramente colpite. Studiare i «fenomeni franosi», infatti, non significa limitarsi a seguire le frane ma significa, per estensione, inte- ressarsi di tutto ciò che può avvenire nel senso dell'instabilità del territorio, compresi, dunque, anche i terremoti. I rappresentanti deile unità operative del sottoprogetto si sono riuniti a Napoli con il coordinatore, prof. Vincenzo Cotecchia — direttore dell'istituto di geologia applicata e geotecnica e preside della facoltà di ingegneria dell'università di Bari — per darsi un'organizzazione nell'ambito del territorio e condurre i rilevamenti e le ricerche nell'ottica della ricostruzione. •Alcuni centri — ha detto il prof. Cotecchia — come Calitri e Capasele sono interessati da frane che, se cominciano a scorrere, creano problemi di difficilissima soluzione. Vi sono perfino case costruite in pianura, come nel caso di Lioni, che corrono seri rischi a causa di questi fenomeni che hanno addirittura spostato il centro abitato. Si tratta di fenomeni che, in gergo geo tecnico, vengono definiti di "liquefazione"». -E' vero — ha aggiunto Cotecchia — che il 90 per cento degli edifici distrutti dal terremoto erano costruiti in maniera inadeguata a resistere a tale tipo di sismo, ma è pur vero che sono crollate anche case ritenute sicure. Per questo è indispensabile stabilire i motivi per i quali il sottosuolo non regge. Si devono trovare i rimedi perché il suolo si comporti diversamente, oppure spostare i centri abitati». -Gli obiettivi del sottoprogetto — ha aggiunto il prof. Cotecchia — sono due: 1) consegnare, entro due mesi, al ministro per la Ricerca Scientifica i risultati delle esperienze tratte dal terremoto, segnalando quali problemi tecnicoscientifici devono essere tenuti presentì; 2) lavorare per dare una fotografia attendibile, dal punto di vista geologico, tettonico, geotecnico e delle falde acquifere del suolo interessato al sisma». -In tutte le riunioni — ha concluso il prof. Cotecchia — ho visto un gran numero di architetti e di tecnici i quali si ponevano soltanto i problemi relativi alla ricostruzione esterna, dei paesi distrutti; nessuno però ha pensato che è prima indispensabile un serio studio sulle condizioni del sottosuolo». Nella riunione napoletana i rappresentanti delle unità operative del sottoprogetto hanno deciso come operare, suddividendosi in squadre sul territorio interessato dal sismo, r. s.
Persone citate: Vincenzo Cotecchia
Luoghi citati: Bari, Basilicata, Calitri, Campania, Conza Della Campania, Laviano, Lioni, Napoli
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