Dovevano «giustiziare» un compagno i terroristi bloccati in Campania di Adriaco Luise

Dovevano «giustiziare» un compagno i terroristi bloccati in Campania Ricercati altri componenti della cellula di Prima linea Dovevano «giustiziare» un compagno i terroristi bloccati in Campania Fagiano accusato per l'omicidio del professor Paolella, avvenuto a Napoli nel 1978 DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NAPOLI — La trama eversiva messa a punto da Prima linea in Campania, con una rete di fiancheggiatori e giovani reclute per tentare di ricomporre !e file sbaragliate dall'antiterrorismo, è stata spezzata nel suo fitto intreccio. Si conoscono ora i nomi degli altri componenti la cellula piellina nel Casertano collegata a Marco Fagiano; i ruoli sostenuti; le «prove di fiducia» superate. Si sa con fondata certezza che nell'ottobre scorso il «gruppo di fuoco» in formazione era stato esaminato da personaggi di primo piano del partito armato. Susanna Ronconi, Maurice Bignami ed altri della direzione strategica avrebbero saggiato le capacità, la risolutezza al partecipare ad azioni criminose, tenuto a battesimo il nucleo eversivo casertano. Le rivelazioni sono venute dagli interrogatori dei tre presunti terroristi arrestati sabato scorso dai carabinieri e dalle confessioni è stato possibile ricavare la mappa dell'organizzone. Maria Rosaria Frangipane (Anna per i compagni), Armando De Matteis e Luigi Gucchierato hanno rivelato una certa disponibilità al colloquio col magistrato, non hanno mostrato reticenze nel riferire quanto sapevano. Chi sono gli altri ricercati? Si tratta di studenti delle scuole superiori ed universitari, appartenenti a buone famiglie borghesi residenti a Caserta. Sono Gennaro Cesario, 20 anni, Gino Aldi e Crescenzo Dell'Aquila, entrambi diciottenni. Gino Aldi, matricola della facoltà di Lettere e Filosofia, avrebbe preso parte anche alla sparatoria di piazza divella, a Montesanto, conclusasi con l'arresto di Marco Fagiano e FedericaMeroni. I tre, come l'altro studente. Armando De Matteis. erano stati introdotti nel «partito armato» da Maria Rosaria Frangipane in un periodo che va tra giugno e l'autunno di quest'anno. A sua volta la ragazza era divenuta fiancheggiatrice di Prima linea per il suo legame sentimentale con Luigi Gucchierato, operaio della Pierrel di Capua. Soltanto nell'ottobre scorso avevano conquistato la fiducia dei compagni importanti ed avrebbero dovuto prendere parte, per superare la prova del fuoco, ad un delitto e a un attentato. L'omicidio avrebbe riguardato un compagno che si voleva punire, il cui nome non è stato rivelato, mentre sull'attentato gli inquirenti non hanno fornito altri ragguagli. Nel carcere di Poggioreale. intanto, proseguono gli interrogatori di Piero Fagiano e Maria Baccon. i genitori del giovane presunto terrorista torinese accusati di favoreggiamento personale. Ad assisterli sono due legali giunti da Torino. Secondo indiscrezioni, si professano innocenti, respingono l'accusa di aver cercato di sottrarre alla cattura la compagna del figlio. Federica Meroni. Una prova che gli inquirenti considerano come corpo di reato è rappresentata dal pacco di indumenti destinato alla presunta terrorista, già incontrata dai genitori di Fagiano in altre occasioni. La richiesta di libertà provvisoria avanzata ieri non è stata accolta dal magistrato inquirente, che avrebbe in animo di accelerare i tempi dell'inchiesta per dare l'avvio a un processo per direttissima. Indiscrezioni dell'ultima ora attribuiscono intanto a Marco Fugiano uno dei più spietati crimini firmati da Prima linea a Napoli. Il giovane torinese avrebbe fatto parte del commando di quattro terroristi, tra cui una ragazza, che la mattina dell'11 otto- bre di due anni or sono assassinò il professor Alfredo Paolella, direttore dell'Istituto di antropologia criminale, assistente di medicina legale e componente della commissione ministeriale per la riforma carceraria. L'agguato venne compiuto a dodici ore di distanza dall'uccisione del magistrato napoletano Girolamo Tartaglione, avvenuta a Roma e rivendicata sempre da Prima linea. Tre giovani e una ragazza verso le 8,30 attesero il professor Paolella nell'autorimessa di via Consalvo Carelli dove il criminologo ogni mattina prelevava la sua macchina per raggiungere l'Università. Lo assassinarono sotto gli occhi di due addetti al garage. Sembra che nei riguardi di Marco Fagiano sia stata già emessa una comunicazione giudiziaria. Il magistrato inquirente gli avrebbe contestato ieri nel carcere di Poggioreale il grave reato in base alle dichiarazioni dei testimoni del feroce delitto, che lo avrebbero riconosciuto attraverso le foto, ma anche a seguito delle confessioni rese da alcuni terroristi pentiti. L'assassinio di Alfredo Paolella sarebbe stato deciso dalla direzione strategica di Prima linea nel corso di una riunione di vertice tenutasi a Napoli. All'epoca, Marco Fagiano non era un nome nell'ultrasinistra armata, aveva 19 anni, ma soltanto uno spietato esecutore di ordini. Dopo il mortale agguato si sarebbe allontanato da Napoli, ma in questi due anni vi avrebbe fatto spesso ritorno. Adriaco Luise